Se guardando attentamente una moneta da 0,05 cent vi accorgerete della raffigurazione del famosissimo Anfiteatro Flavio, meglio conosciuto come Colosseo, sappiate che non è l’unica riproduzione in moneta esistente nella storia!
Il Colosseo, un monumento dell’intrattenimento
Il Colosseo, il cui vero nome è Amphitheatrum Novum (il nome di “Colosseo” gli fu attribuito nel Medioevo dall’aggettivo latino colosseum ovvero, “colossale”) è uno dei monumenti più famosi del mondo ed anche uno dei più impressionanti.
Quest’opera di inestimabile valore era in grado di contenere un gran numero di spettatori (tra le 50.000 e 75.000 persone).
La sua costruzione fu iniziata nel 72 d. C. dall’imperatore Vespasiano, della dinastia flavia. Successivamente fu inaugurato nell’80 dall’imperatore Tito e infine terminato da Diocleziano.
Per noi oggi rappresenta il più grande anfiteatro mai realizzato, in grado di offrire all’epoca una moltitudine di attività di intrattenimento talvolta molto cruente come le venationes ossia, simulazioni di caccia ad animali feroci ed esotici o i munera, i combattimenti e giochi tra gladiatori. Quest’ultimi molto in voga.
«Taccia la barbara Menfi il prodigio delle piramidi, né il lavoro degli Assiri esalti più Babilonia; né siano celebrati gli effeminati Ioni per il tempio di Diana; l’altare dei molteplici corni faccia dimenticare Delo; né i Cari portino più alle stelle, con lodi sperticate, il Mausoleo proteso nel vuoto. Ogni opera cede dinanzi all’Anfiteatro dei Cesari, la fama parlerà ormai d’una sola opera al posto di tutte»
Marziale, Liber de spectaculis, 1-7-8
L’entrata degli spettatori era organizzata attraverso vari accessi che convogliavano il pubblico alle gratinate in laterizio rivestite in marmo o al loro specifico posto riservato.
« Vedo una gran cerchia d’archi, e tutt’intorno giacciono pietre infrante che furono parte un tempo di una solida muraglia. Nelle fessure e sopra le volte cresce una foresta di arbusti, olivi selvatici, e mirti, e rovi intricati, e malerbe confuse… Le pietre sono massicce, immense, e sporgono l’una sull’altra. Vi sono terribili fenditure nelle mura, e ampie aperture da cui si vede il cielo azzurro …»
Percy Bysshe Shelley
Le prime raffigurazioni antiche
Le prime monete su cui si trova l’immagine del Colosseo sono una serie di sesterzi risalenti dell’epoca dell’imperatore Tito. Il sesterzio era una moneta che ben si prestava ad accogliere immagini legate alla propaganda imperiale. In tutto il periodo repubblicano non ebbe gran successo, ma dal II secolo, ebbe una rivalutazione importante fino alla sua scomparsa, intorno al IV secolo d.C.
Nei sesterzi il Colosseo è sempre rappresentato al dritto della moneta, mentre sul rovescio si trova l’immagine. Secondo il parere dello studioso Nathan T. Elkins, dato che sul dritto si trova il Colosseo e non l’immagine dell’imperatore, codesti esemplari non sarebbero semplici monete, ma medaglioni destinati alle propagande imperiali.
Il Colosseo lo troviamo inoltre rappresentato su un’altra moneta riconosciuta. Si tratta di una aureo, emessa per la prima volta da Giulio Cesare, nel 49 a.C.
Essa, aveva un valore di 25 denari d’argento e 100 sesterzi di oricalco. Il suo peso che si aggirava intorno ai 7/9 grammi, nei secoli andò diminuendo, finché nel 309 d.C Costantino la sostituì con il solido (da cui deriva la parola soldo).
Sul lato frontale della moneta, è rappresentato di profilo l’imperatore Alessandro Severo. Al rovescio vediamo il Colosseo con i suoi quattro piani. Nella parte sinistra la Meta Sudans, (la fontana di età flavia) a destra invece uno dei quattro portici che sormontavano gli ingressi principali.
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