Gli euro raccontano: Dante Alighieri a 700 anni dalla sua morte

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Uno dei profili più famosi al mondo adornano la moneta più diffusa in Italia: la moneta da 2 euro italiana. Moneta coniata ogni anno dal 2002.

“I’ fui nato e cresciuto sovra ‘l bel fiume d’Arno a la gran villa”

Dante Alighieri è il sommo poeta della letteratura italiana e della letteratura mondiale. Chi non conosce almeno uno dei suoi versi più famosi?

“Nel mezzo del cammin di nostra vitami mi ritrovai per una selva oscura ché la diritta via era smarrita.”

Nato a Firenze e morto in esilio a Ravenna, viene destinato giovanissimo al matrimonio. All’età di 12 anni, come era usanza del tempo, sposa Gemma nel 1277 da cui ebbe tre figli. Era già dedito all’arte della parole. “L’Arte del dire parole per rima” infatti lo accompagnerà per il resto della vita rendendolo famoso nel mondo.

Il suo genio si riverserà nello studio della poesia volgare italiana, la poesia latina e la poesia provenzale fino al 1290, anno della morte dell’amata Beatrice, che a sua volte era sposata con un altro uomo, Simone de’ Bardi potente banchiere fiorentino.

L’anno della morte della donna sarà un anno fondamentale per la sua formazione. Beatrice lo fece innamorare nel 1274, a soli 9 anni e poi di nuovo nel 1283 a 18 anni. Nella “Vita nova”, scritta intorno al 1292-1293, troviamo informazioni più precise su questo amore, tutto basato su un incontro e un saluto di lei.

Da qui, i suoi studi filosofici lo aiutarono a processare quella morte che tanto lo afflisse. La perdita di Beatrice ne influenzò per sempre la poetica, innescando la scintilla che lo portò allo studio di Boezio e Cicerone.

Dante Alighieri
Dante Alighieri.

Dante e la vita pubblica

L’importanza di Dante non sta solo nella sua penna magistrale ma anche nella sua vita politica.

Al tempo, infatti, la scena politica era dominata dai Guelfi, scissi in guelfi bianchi e guelfi neri. Dante si schiera con i guelfi bianchi e da questa esperienza, tra 1303 e 1308, nasce il “Convivio” opera scritta in volgare per facilitarne la lettura anche a coloro che non conoscevano il latino. Il “Convivio”, dal latino convivium, ovvero banchetto, è concepito come mensa per chi volesse cibarsi di commenti esplicativi su materie come la politica o la filosofia.

La sua carriera politica, nonostante un inizio glorioso, vedrà una sua dipartita molto presto. Nel 1301 Papa Bonifacio VIII invia Carlo di Valois a Firenze che aveva destituito il governo dei Guelfi bianchi condannando Dante all’esilio perpetuo da Firenze.

Dante sognerà per sempre di tornare nella sua Firenze. Nel frattempo dà vita ad altre opere come il “De vulgari eloquentia“, un trattato in lingua latina. Opera, questa, che ha aperto un dibattito tra gli italianisti divisi sul tema di una lingua unitaria sia su base parlata sia su base scritta. A proposito, Manzoni disse:

Al libro De Vulgari Eloquio è toccata una sorte, non nova nel suo genere, ma sempre curiosa e notabile; quella, cioè, d’esser citato da molti, e non letto quasi da nessuno, quantunque libro di ben piccola mole, e quantunque importante, non solo per l’altissima fama del suo autore, ma perché fu ed è citato come quello che sciolga un’imbarazzata e imbarazzante questione, stabilendo e dimostrando quale sia la lingua italiana.”

Dante e la lingua

Si può dire che Dante sia stato una delle personalità più influenti della storia italiana, che lo ha battezzato padre della lingua italiana con l’opera più famosa: “La Divina commedia“.

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Il 90% delle parole che usiamo ancora oggi era già presente nelle sue opere.

In un momento storico in cui l’Italia non era ancora l’Italia unitaria come la conosciamo oggi, Dante è stato il primo a credere nella possibilità di un’unità linguistica. A lui dobbiamo, in gran parte, il nostro essere italiani.

Ricordiamo anche che il 2021 è l’anno dantesco, in cui ricorre il settimo centenario della morte di Dante Alighieri e ricordiamo dunque così, rendendo omaggio al sommo poeta, il merito che va a questo mostro sacro della letteratura a cui dobbiamo 1600 delle 2000 parole ad altissima frequenza che compongono la lingua italiana.

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