Oggi torniamo a parlare del diritto d’autore, dopo aver introdotto l’argomento parlando dell’antica Grecia fino ai cambiamenti dell’Ottocento. Ma questa volta il nostro sguardo lo rivolgiamo al Novecento, tenendo presente
Il Novecento, secolo del progresso e dell’innovazione. In tutto questo i generi musicali si diffondono, contaminandosi. Il linguaggio musicale si innesta su altri linguaggi culturali. In questo secolo è Internet che rappresenta un altro snodo della storia del diritto d’autore, inizia l’era del digitale e del copyright 2.0.
La tecnologia ha cambiato il modo di essere artista, ha mutato l’opera finale, la produzione; tutto ciò ha coinvolto inevitabilmente anche la protezione dell’autore e del suo prodotto. La tecnologia si sta dimostrando sempre più scorrevole e fluida, un processo inarrestabile. L’evoluzione e lo sviluppo dei sistemi di comunicazione e dei mezzi che facilitano la riproduzione delle opere artistiche, hanno richiesto interventi legislativi che fossero adeguati ai mutamenti epocali.
Così i trattati internazionali hanno dovuto provvedere a risolvere, quanto possibile, la questione di quello che può essere definito il “diritto d’autore all’epoca del Web”. Così negli anni Novanta, nella World Trade Organization (WTO, in italiano Organizzazione mondiale del commercio), molti stati del mondo hanno stipulato trattati importanti in materia del diritto industriale, ma senza spingersi a prevedere una normativa che vada a tutelare il diritto d’autore in ambito informatico.
Tra i provvedimenti maggiormente pregnanti, è stato il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) del 1998 ed il World Intellectual Property Organization (WIPO), nata a Stoccolma nel 1967 e sette anni più tardi è diventata un’agenzia specializzata presso le Nazioni Unite e punto di riferimento per coordinare tutte le eterogenee normative nazionali, armonizzando il diritto d’autore e i diritti connessi nella società dell’informazione, al fine di promuovere il progresso economico, sociale e culturale. Si è sancito, in questa meniera, un riconoscimento mondiale del copyright.
Come ben sappiamo, il Web ha contribuito ha rendere la comunicazione più veloce, le informazioni si condividono in tempo reale senza costi o particolari spese inerenti la distribuzione. Questo ha generato preoccupazione per coloro che producono opere artistiche, i quali si sono visti sprovvisti di una tutela incisiva, in quanto la legislazione nata nel XVIII e XIX appariva obsoleta e inadeguata.
La questione principale era quella di svecchiare queste leggi antiquate e renderle “al passo con i tempi”.
A cura di Clarissa Insolia
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