“C’è solo un periodo breve nella vita in cui hai la possibilità di lasciare un segno. Io ci sto provando”.
Attore, regista, sceneggiatore, produttore, George Clooney sa essere poliedrico anche soltanto all’interno del mondo del cinema che finora l’ha premiato con cinque Golden Globes, di cui uno alla carriera, un BAFTA e un Premio Osella alla Mostra del cinema di Venezia.
Dopo una lunga gavetta, George Clooney cominciò a guadagnarsi una certa fama e i primi riconoscimenti grazie al ruolo del pediatra Douglas “Doug” Ross nella serie televisiva E.R. – Medici in prima linea, ruolo che mantenne dal 1994 al 1999. Mentre lavorava in E.R., ha cominciato a ottenere i primi ruoli cinematografici da protagonista in film come Batman & Robin e Out of Sight, dove ha cominciato una collaborazione a lungo termine con il regista Steven Soderbergh.
Ha recitato anche nei film Le idi di marzo, Paradiso amaro, Gravity, e il più recente The Midnight Sky.
Syriana (Stephen Gaghan, 2005)
Per la sua interpretazione George Clooney ha ricevuto l’Oscar al miglior attore non protagonista.
Diretto da Stephen Gaghan, il film tratta di argomenti di geopolitica inserendoli nella trama di un film di azione. Il soggetto di Gaghan è un adattamento che si basa molto elasticamente sul libro memoriale di Robert Baer, See No Evil. Come il soggetto di Gaghan per il film Traffic, Syriana impiega molteplici storie parallele per trattare temi globali.
Syriana mette a fuoco l’influenza dell’industria petrolifera, mostrando come i suoi effetti politici, economici, legali e sociali vadano a incidere sulla vita di un agente della CIA, Robert Barnes (George Clooney), di un economista analista dell’energia, Bryan Woodman (Matt Damon), di un avvocato, Bennett Holiday (Jeffrey Wright), e di un giovane pakistano disoccupato, che emigra per lavorare in un ricco paese arabo del Golfo Persico, Wasim (Mazhar Munir).
Ocean’s (Steven Soderbergh, 2001 – 2007)
Nel 2001 George Clooney ha collaborato nuovamente con Steven Soderbergh in Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco, un remake del film Rat Pack del 1960 Colpo grosso, nel ruolo di Danny Ocean che fu di Frank Sinatra. Oltre a Clooney nel cast figurano anche altre star come Brad Pitt, Andy García, Matt Damon e Julia Roberts. Il film è stato un grande successo commerciale, guadagnando in tutto il mondo più di 450 milioni di dollari e ha ricevuto recensioni molto positive dalla critica.
Nel 2004 George Clooney recita nel sequel di Ocean’s Eleven intitolato Ocean’s Twelve sempre insieme con il resto del cast del primo film. Il sequel però non raggiunge un incasso paragonabile a quello del primo film, e riceve critiche contrastanti da parte del pubblico e della maggior parte dei critici.
Nel 2007 George Clooney ha inoltre recitato nel terzo e ultimo capitolo della saga di Ocean’s intitolato Ocean’s Thirteen insieme con il cast originale (con la new entry Al Pacino). Il film, a differenza del primo sequel, riesce a recuperare un grande successo al botteghino e riceve ottime critiche
Dalla trilogia è stato realizzato anche un sequel al femminile, Ocean’s 8.
Argo (Ben Affleck, 2012)
George Clooney viene premiato con l’Oscar al miglior film per aver coprodotto la pellicola al fianco di Ben Affleck e di Grant Heslov.
Ambientato a Teheran dopo la rivoluzione iraniana del 1979, la pellicola si concentra sul cosiddetto Canadian Caper, l’operazione segreta congiunta tra Stati Uniti e Canada – messa in piedi da Tony Mendez (Affleck), ex agente dell’intelligence statunitense – per liberare, nell’ambito della crisi degli ostaggi, sei cittadini americani rifugiatisi nell’ambasciata canadese della capitale iraniana.
L’ultimo film di cui vi parlo è Monuments Men, film diretto dallo stesso George Clooney nel 2014 che ha ricevuto una scarsa accoglienza al box office e che è stato stroncato dalla critica, parere con cui però mi trovo in disaccordo.
“Puoi sterminare un’intera generazione…bruciare le loro case…e troveranno una via di ritorno. Ma se distruggi la loro cultura è come se non fossero mai esistiti. È questo che vuole Hitler ed è esattamente questo che noi combattiamo”.
Seppur con qualche modifica il film racconta la storia vera di uomini coraggiosi che hanno difeso e protetto opere d’arte dal valore inestimabile dall’occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale.
George Clooney interpreta infatti uno studioso d’arte che riesce ad ottenere il permesso dal presidente degli Stati Uniti per arruolare un piccolo gruppo di esperti d’arte e architetti nell’esercito allo scopo di ritrovare le opere d’arte trafugate da Adolf Hitler per i propri scopi egoistici e megalomani.
Non si tratta di soldati professionisti, addestrati alla guerra, ma questo non gli impedirà di lottare per ciò in cui credono. L’unica cosa che non possono permettere è che la guerra cancelli la loro storia, la loro identità.
Questo film è la riprova che l’arte non muore mai e che anche in tempi difficili trova il modo di tornare dai suoi ammiratori.
Non c’è però solo il cinema nella vita di George Clooney. Come il suo collega Leonardo DiCaprio, Clooney è noto anche per il suo attivismo sociale: dal 2008 infatti è uno dei Messaggeri di Pace delle Nazioni Unite e il suo lavoro umanitario si estende al tentativo di risoluzione per il conflitto del Darfur, alla raccolta di fondi per il terremoto di Haiti del 2010, fino all’aiuto per le vittime dello tsunami del 2004 e dell’11 settembre 2001.
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