Dopo gli straordinari successi riscossi con Meraviglie e Passaggio a Nord Ovest, dallo scorso 16 settembre, in prima serata su Rai 1, sono tornati gli appuntamenti con la divulgazione scientifica grazie ad Ulisse e ad Alberto Angela.
Così come tantissimi set televisivi e cinematografici anche quello di Ulisse non è stato risparmiato dallo stop forzato dovuto all’emergenza Coronavirus. Questo però, a detta dello stesso Alberto Angela, non ha danneggiato la nuova stagione, anzi l’ha resa ancora più significativa.
“Il ritorno su Rai Uno con nuove puntate è quest’anno ancora più significativo. Abbiamo tutti attraversato mesi durissimi, che speriamo di non rivivere mai più… In quei mesi il nostro lavoro non si è mai fermato: perché bisogna comunque sempre guardare al futuro con ottimismo. Da casa abbiamo impostato e scritto le nuove puntate di Ulisse che vedrete nelle prossime settimane.
Poi a giugno siamo finalmente ritornati sul set. Ve lo confesso: è stato davvero “strano” ed emozionante. Perché, se da un lato si lavora con tutte le cautele e le norme necessarie per impedire una nuova virulenza aggressiva del Covid-19, dall’altro tutti noi sentiamo, potente, la voglia, il desiderio e la responsabilità di tornare a raccontare storie, luoghi, personaggi, affinché restituiscano, anche se in parte, quel senso di “normalità” che un appuntamento fisso della tv italiana, come Ulisse, sa dare.
Alcune delle puntate che vedrete sono state realizzate in studio. E questo mi ha fatto sentire ancora più vicino a voi: ho provato a raccontare le storie che ascolterete come se mi trovassi in salotto con voi, in una sera di autunno, a parlare di viaggi, personaggi, luoghi.
Naturalmente si tratta di studi “speciali”, con tecniche ed effetti che vi faranno viaggiare (questo sì) in luoghi spesso difficilmente accessibili per delle riprese.”
In ogni caso per Ulisse si tratta comunque di un’edizione speciale: quest’anno infatti Ulisse compie 20 anni. Per l’occasione quindi gli approfondimenti storici, scientifici e culturali saranno ancora più straordinari.
Il nuovo viaggio di Ulisse comincia da Roma, che ha sempre avuto un posto in prima fila. Alberto Angela ci ha fatto sorvolare il cielo della Capitale per vedere dall’alto ciò che rende la città eterna così speciale. Una versione insolita di un tour nella città che non smette mai di stupirci. Sembrava di volare, di essere in una sorta di realtà virtuale e per un attimo è sembrato strano non guardare le cose con il naso all’insù.
Insieme al paladino della divulgazione in jeans abbiamo potuto ammirare la bellissima scalinata di Trinità dei Monti, che una volta era soltanto una scarpata e che oggi è diventata celebre per i vip che l’hanno percorsa e per gli eventi che l’hanno vista protagonista.
Scendendo poi fino a Piazza di Spagna e proseguendo nel viaggio abbiamo ritrovato il Vittoriano, il monumento che assomiglia tanto ad un altare in onore di Zeus e che in qualche modo vuole abbracciare tutta Roma. Si riparte alla volta del Campidoglio, del Foro Romano di Piazza Navona per finire a Castel Sant’Angelo e sorvolare il Tevere con i suoi meravigliosi ponti e le storie di chi li ha voluti far realizzare.
Immancabile anche una sosta a Palazzo Colonna, che custodisce al suo interno una galleria poco conosciuta e che ricorda Versailles, e al Palazzo della civiltà dell’Eur.
La prima puntata di Ulisse ci ha però permesso di conoscere anche alcune attrazioni e palazzi che spesso non vengono inclusi nei tour turistici e che invece meritano un occhio di riguardo, come la Villa Magistrale dei Cavalieri di Malta o il buco della serratura da cui è possibile scorgere la Cupola di San Pietro da un’angolazione singolare.
Durante la puntata, Alberto Angela ha potuto contare sulla compagnia di Gigi Proietti, che ha recitato alcuni dei sonetti di Giuseppe Gioacchino Belli, di Carlo Verdone che ci ha proposto alcuni aneddoti e testimonianze che mettono i romani in relazione con il potere e di Noemi per un omaggio musicale.
Un’intera puntata di Ulisse è stata poi dedicata ad un artista eccezionale nel 500° anniversario dalla sua morte. Stiamo parlando di Raffaello.
Abbiamo visitato la sua tomba in uno dei luoghi simboli di Roma: il Pantheon. Raffaello è infatti l’unico artista tra i grandi del Rinascimento ad essere stato sepolto qui, accanto ai primi due Re d’Italia.
Per capire un artista come Raffaello è necessario capire come un giovane nato in provincia, ad Urbino, sia riuscito ad emergere e a farsi spazio tra i due geni del Rinascimento, Leonardo e Michelangelo. In poco tempo Raffaello è riuscito a guadagnarsi il favore di papi, principi e cortigiani, riuscendo persino a rubare la scena della Capitale al grande maestro Leonardo.
Siamo quindi passati dai Palazzi Vaticani alla Domus Aurea, dal Foro Romano a Villa Farnesina dove sono conservati alcuni dei suoi capolavori.
Raffaello è entrato nella storia per essere stato un artista completo, non semplicemente un pittore, ma anche architetto, scenografo, archeologo, poeta e innovativo. Così come un grande amatore, e si pensa che sia stata quella sua passione amorosa la causa della sua morte, avvenuta a soli 37 anni nella notte tra il 6 e il 7 aprile del 1520.
Ma nonostante la sua giovane età possiamo comunque dire che Raffaello abbia vissuto una vita piena e appagante. A soli 15 anni ha dipinto la Madonna di Casa Santi sul muro di una cucina e a 17 è diventato un magister riuscendo a portare a termine alcuni dei capolavori che ancora oggi sono in grado di lasciarci a bocca aperta.
Non era certo l’unico a quell’epoca, persino Michelangelo scolpì la Pietà quando aveva solo 23 anni, ma non è questo il punto. Raffaello sarà stato anche un fuoriclasse della sua epoca, ma era semplicemente un ragazzo, che in poco tempo è riuscito a lasciare il segno. Niente che ognuno di noi non possa fare.
La prossima meta non è un luogo bensì una persona, una delle più importanti figure della nostra epoca: la Regina Elisabetta II.
La terza puntata di Ulisse è infatti dedicata a colei che potrebbe essere descritta come l’ultima grande regina.
“Una donna coraggiosa, una testimone della storia, che fin da ragazza si è assunta responsabilità enormi: è diventata regina giovanissima” così Alberto Angela definisce Elisabetta II.
È una donna la monarca che ha regnato più a lungo sul trono d’Inghilterra e del Regno Unito che col tempo è diventata un’icona, un punto di riferimento per il suo popolo, protagonista di una delle serie Netflix più acclamate, The Crown.
Alberto Angela ci guida attraverso un viaggio nel tempo che racconta la lenta trasformazione dell’immagine di una delle monarchie più longeve della storia ad opera di Elisabetta
Sono stati analizzati alla lente di ingrandimenti alcuni dei principali fatti storici e familiari che hanno toccato la casa reale dei Windsor. A partire dallo scandalo per l’abdicazione dello zio Edoardo VIII al fasto della cerimonia per l’incoronazione della giovane sovrana, dai Beatles al matrimonio del figlio Carlo con Lady Diana.
Segue il tragico incidente che costò la vita alla principessa di Galles, gli scandali, le faide familiari, fino ai tempi più recenti in cui sulla scena si affaccia una nuova generazione di Windsor, i principi William e Harry, mentre la sovrana diventa nuovamente il punto di riferimento della nazione nell’emergenza causata dal Covid-19.
A causa dell’impossibilità di viaggiare all’estero durante il lockdown l’intera puntata Elisabetta, l’ultima grande regina è stata realizzata in studio e si avvale di filmati storici.
“Abbiamo cercato di capire la storia di una ragazza che non aveva previsto di diventare regina”, spiega Alberto Angela che ci ha mostrato le più sfarzose cerimonie reali a partire da quella dell’incoronazione e ha quindi indagato anche sui complicati rapporti tra i vari membri della dinastia, da quello con il marito ombra Filippo a Diana e ai suoi figli.”
Il viaggio di Ulisse termina oltreoceano dove Alberto Angela ci porta alla scoperta degli anni in cui gli Stati Uniti erano il paese di John Fitzgerald Kennedy.
Dallas, ore 11.40 del 22 novembre 1963.
“A pochi giorni dalle elezioni americane, abbiamo deciso di raccontare la storia di uno dei protagonisti del Novecento. Uno dei presidenti americani più amati di sempre, il più giovane mai eletto e l’unico di religione cattolica.”
L’ascesa di JFK parte da lontano, da una famiglia di immigrati venuta dall’Irlanda, da un capofamiglia, il padre di John, uomo autoritario che voleva a tutti i costi un figlio presidente. La storia della famiglia Kennedy è costellata di successi e di tragedie, da quelle di John e Bob su tutte, ai segreti più intimi di questa dinastia.
La sua presidenza fu caratterizzata da grandi ideali e dalla capacità di gettare luce sulle minoranze afroamericane che rivendicavano maggiori diritti. Un tema quanto mai attuale, al centro, ancora oggi con il movimento Black Lives Matter.
Abbiamo conosciuto anche Jackie, simbolo di eleganza, di classe, che ha saputo resistere ai fuochi della politica: dal suo ruolo accanto al marito all’organizzazione del suo funerale in cui sfidò ogni protocollo di sicurezza, fino al suo discusso amore con Onassis.
Infine abbiamo vissuto il giorno dell’assassinio, un momento che ha cambiato per sempre la storia d’America.
Dopo uno dei periodi più bui della storia recente, è un sollievo poter contare sul ritorno in prima serata di Ulisse.
Ulisse, si conferma ancora una volta un barlume di speranza. All’esordio della 20° edizione infatti ha battuto con grande vantaggio la concorrenza, sempre se di concorrenza si può parlare, visto che Temptation Island non può essere considerato niente di più di una pillola amara di trash concentrato. Ed ha continuato ad essere il programma di punta di tutti i mercoledì sera dimostrando che la cultura può battere la tv spazzatura.
Il successo di Ulisse è tutto merito del capitano della nave, Alberto Angela, che da 30 anni a questa parte riesce a trasformare il sapere, la curiosità e la divulgazione in intrattenimento puro.
“La cultura in tv non è una gara ma vuole nutrire chi la guarda.
Per questo è fondamentale che sia presente in televisione. Perché è la nostra identità. Risponde alla domanda: chi siamo? In altre nazioni, difficilmente vedrete le reti ammiraglie della tv pubblica inserire abitualmente questi programmi in prima serata, tanto meno di sabato, come invece si fa qui, in Italia. La Rai può farlo perché ci siete voi. Il pubblico è diverso. Gli italiani sono diversi. A vedere tutte le interazioni e i commenti sui social sul programma, sono rimasto molto colpito dalla qualità dei pensieri dietro le parole. Ieri sera siete riusciti a trasformare la cultura in un trend web.
È meraviglioso. Grazie.”
Ma scommetto che non sarebbe lo stesso senza di lui.
Potete rivedere tutte le puntate su RaiPlay.
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