Ferzan Özpetek è uno dei pochi registi italiani contemporanei, se non l’unico, che riesce a toccare le corde giuste, quelle dei sentimenti e delle emozioni, con estrema maestria e lucidità.
Se poi a questo talento si aggiunge anche quello di riuscire a manovrare le fila di tematiche importanti come l’omosessualità, la famiglia, l’amicizia, la fragilità della società moderna, allora il risultato non può essere che un capolavoro.
Regista, sceneggiatore e scrittore turco naturalizzato italiano, Ferzan Özpetek può essere considerato come uno dei migliori registi contemporanei, e così in occasione del suo 62° compleanno, abbiamo selezionato tre dei suoi film che ci sono rimasti scolpiti nel cuore e nella mente.
Saturno contro, 2007
Nastro d’Argento per la Miglior sceneggiatura, Ferzan Özpetek si avvalse anche per questo film della produzione di Tilde Corsi e Gianni Romoli per la R&C Produzioni e della distribuzione di Medusa Film.
Il film è dedicato a Hrant Dink, scrittore turco di origini armene e paladino della lotta per i diritti civili in Turchia, ucciso ad Istanbul nel gennaio del 2007.
Le musiche sono state scritte da Neffa e Riccardo Eberspacher, Neffa ha scritto il brano principale, intitolato Passione; della colonna sonora fanno parte anche brani di Gabriella Ferri, Sophia Loren e Carmen Consoli.
Saturno contro, l’espressione che dà titolo al film, ha radici nell’astrologia e nella mitologia. Il mito vuole che Saturno, figlio di Urano, riuscì a spodestarlo e a prenderne il trono. Urano era solito nascondere nel ventre i suoi figli e Saturno fu l’unico tra tutti a ribellarsi e liberarsi. Questa sua indole controcorrente ha fatto sì che Saturno, che nella mitologia greca corrisponde al titano Kronos, in astrologia sia noto per essere il pianeta, quando è “contro” porta rotture, cambiamenti, nuovi incontri, dai quali si può uscire provati, cambiati e persino migliorati.
Ad essere i protagonisti di Saturno contro sono una coppia omosessuale profondamente legata, due coniugi alle prese con il tradimento, una donna spaventata dall’idea della morte, un uomo con la paura di invecchiare. Confidenze, amarezze, speranze e delusioni di un gruppo di amici.
Nel cast, tra gli altri, Pierfrancesco Favino, Stefano Accorsi, Margherita Buy, Ennio Fantastichini, Ambra Angiolini, Luca Argentero.
Mine vaganti, 2010
“L’unica cosa più complicata dell’amore è la famiglia”.
Nel 2009 Ferzan Özpetek intraprende un nuovo progetto cinematografico: dopo aver scritto una sceneggiatura a quattro mani con Ivan Cotroneo, dirige il film Mine vaganti, una commedia che racconta le vicissitudini familiari di una famiglia di Lecce.
Per la prima volta Ferzan Özpetek dirige un film fuori da Roma, città a cui è molto legato e nella quale ha ambientato molti dei suoi lavori. Mine vaganti è una commedia corale in uscita nel marzo del 2010, con un cast che comprende Riccardo Scamarcio, Alessandro Preziosi, Nicole Grimaudo, Ennio Fantastichini e molti altri. Il film è stato presentato fuori concorso alla 70ª edizione della Berlinale. Il 22 maggio 2010 la città di Lecce gli ha conferito la cittadinanza onoraria.
Il film affronta il tema della famiglia, appunto, raccontato attraverso le vicende di una famiglia salentina. Utilizzando il genere della commedia, Ferzan Özpetek traccia il ritratto di una famiglia pugliese contemporanea, considerata come un nucleo di “mine vaganti“, cercando di far cadere una serie di luoghi comuni molto radicati nella società italiana.
Ha ottenuto complessivamente 13 candidature ai David di Donatello 2010, vincendo due statuette per i migliori interpreti non protagonisti (Ilaria Occhini ed Ennio Fantastichini), e nello stesso anno ottiene il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival. Per di più ha collezionato 5 Nastri d’argento e ha ottenuto una candidatura al Premio del Pubblico Europeo e una per l’autore della colonna sonora degli European Film Awards.
Nel 2011 per il film Mine vaganti il Bif&st di Bari ha assegnato a Ferzan Özpetek il Premio Mario Monicelli per la migliore regia, il Premio Tonino Guerra per il miglior soggetto e il Premio Suso Cecchi D’Amico per la miglior sceneggiatura.
Stefania (Lunetta Savino) e Vincenzo (Ennio Fantastichini) aspettano con ansia il ritorno del figlio Tommaso (Riccardo Scamarcio). Anche zia Luciana (Elena Sofia Ricci), la nonna, sua sorella Elena (Bianca Nappi) e Alba (Nicole Grimaudo), l’amica di sempre, non vedono l’ora di rivederlo. Tutti coltivano in segreto la speranza che Tommaso accetti di affiancare suo fratello Antonio (Alessandro Preziosi) nella gestione del pastificio di famiglia. Nessuno, però, ha fatto i conti con il destino e anche per questo Tommaso si troverà a rimanere a casa dei suoi genitori più a lungo di quanto aveva previsto.
La dea fortuna, 2019
Vincitore di due David di Donatello, per la migliore attrice protagonista a Jasmine Trinca e per la miglior canzone originale scritta e interpretata da Diodato.
Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo) sono una coppia da quindici anni. Il primo lavora come traduttore e il secondo fa l’idraulico. Il loro rapporto è ormai da tempo in crisi, ma trova nuovi stimoli quando la loro amica Annamaria (Jasmine Trinca) chiede ai due di occuparsi dei figli.
Le riprese dell’ultimo film di Ferzan Özpetek sono iniziate a Roma per poi spostarsi in Sicilia, dove le riprese si sono svolte tra Villa Valguarnera a Bagheria e nella zona Vergine Maria di Palermo.
Il titolo del film di Ferzan Özpetek è un riferimento al Santuario della Fortuna Primigenia che si trova a Palestrina e dove lavora il personaggio interpretato da Jasmine Trinca.
Leggi anche
- Libera, tra rispetto della legge e desiderio di vendetta - Novembre 18, 2024
- Dal cinema alla fotografia: il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore si racconta - Novembre 12, 2024
- Il tempo che ci vuole: la lettera d’amore di Francesca Comencini al padre Luigi e alla Settima Arte - Ottobre 5, 2024