Mundi, il microcosmo musicale di Me July: recensione

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Mundi è il disco d’esordio di Me July. L’album, anticipato dai singoli Ju e Over the sea, esce per suondinside records e contiene sei brani che riassumono un microcosmo musicale sconfinato.

Me July, al secolo Giuseppe Fuccio, è un cantautore campano che con il suo album d’esordio riesce a condensare un’esperienza musicale molto stratificata. Non è semplice, infatti, riuscire in sei tracce a tenere uno stile uniforme e un gran numero di influenze come ha fatto in Mundi. I brano hanno continui richiami al cantautorato più sperimentale sia italiano che internazionale. Già dalla canzone di apertura del disco Risale sembra di intravedere tracce di Andrea Lazlo De Simone. Le sonorità del disco ci portano, come dice lo stesso autore, sul limite dell’orizzonte.

Le atmosfere di Mundi sono malinconiche, sembra musica arrivata dalla fine del mondo. Un album, quello di Me July che aiuta a prendersi il tempo necessario per mettere in pausa il tran tran quotidiano. Solo fermandoci possiamo imprimere nella mente un istante significativo, in quest’opera ci aiutano le canzoni di Giuseppe Fuccio. Brani come Over the sea, Ju e Briatico su tutti ci trasportano dopo pochi secondi in luoghi lontanissimi. Come percorrere una strada infinita e quando ci si ferma esausti arriva un messaggio di speranza “will be a new day”.

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La musica, in fondo serve a questo, a incendiare le nostre paure e a renderle più simili a noi, possiamo toccare i nostri limiti e illuminare le zone d’ombra della nostra anima. Un disco come Mundi nasce proprio negli angoli bui della nostra personalità, in questo modo canzoni come Mundi, che dà anche il titolo al disco, sono una sorta di faro capace di indicarci la strada. Impossibile non pensare a Iosonouncane, altro cantautore che ha aperto nuove vie nella musica italiana spaziando dal cantautorato all’elettronica mischiate con radici popolari, e questo è il proprio il caso della nostra title track.

Tutti i brani sono stati scritti da Me July, l’album è stato prodotto insieme a Jex Sagristano e Ciro Galante e registrato ai soundinside studios. L’artwork della copertina del disco invece è di Edoardo Pigliapochi.

La musica di me July richiama echi lontani di musica scritta per illuminare stanze e abbracciare persone. Il suono è caldo, come caldi sono i pensieri dopo nottate insonni. Ogni tanto, in mezzo al caos che ci circonda va messo un disco che ci permetta di sederci e riflettere. L’ep si chiude con un brano The have no sound che ci riporta a una radice più folk, meno condita di elettronica e più vicina alla musica acustica di cui il filone internazionale ci regala moltissimi punti di contatto con questo brano.

Mundi in meno di trenta minuti coi suoi sei brani porta l’ascoltatore in zone che credeva dimenticate. Apre porte e svela passaggi segreti che abbiamo dentro, la musica è un veicolo potente se la si scrive in modo viscerale, altrimenti è un passatempo, con Mundi siamo in un territorio di fortissime correnti emozionali incise nei solchi di un disco.

Raffaele Calvanese
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