Apocalypse Now è un film del 1979 diretto da Francis Ford Coppola vincitore di numerosi premi tra cui due premi Oscar per miglior fotografia e miglior sonoro, 3 Golden Globes, 2 BAFTA e la Palma d’Oro al Festival di Cannes dello stesso anno.
Esiste anche una versione più lunga del film, Apocalypse Now Redux, di 3 ore e 17 minuti per essere più precisi, che contiene anche alcune scene tagliate poi reintrodotte.
Si tratta di un particolare tipo di adattamento cinematografico, che prende il nome di indigenizzazione, in cui rispetto all’originale valori e problemi acquisiscono nuove forme e significati.
Il film infatti è ambientato durante la guerra del Vietnam, ma è liberamente ispirato a Cuore di Tenebra di Joseph Conrad, ambientato invece nel Congo quando era sotto la dominazione belga.
Cuore di Tenebra narra del viaggio dell’europeo Charles Marlow fino al cuore dell’Africa nera. Il suo scopo è quello riuscire a rintracciare un uomo misterioso di nome Kurtz. A commissionare la ricerca è Compagnia Commerciale belga per cui lavora, che però è coinvolta nel traffico dell’avorio.
Conrad volle in un certo senso fare una denuncia della atrocità di cui l’Impero britannico si rese responsabile durante il colonialismo nei confronti dei nativi africani perché ritenuti inferiori solo per il loro colore della pelle.
Ma andiamo con ordine
La guerra del Vietnam ebbe luogo del 1955 al 1975. Ufficialmente vide scontarsi sui fronti opposti Vietnam del Nord e Vietnam del Sud, ma in realtà i due schieramenti erano a loro volta supportati da altre potenze mondiali. L’esercito del Vietnam del Nord era supportato da nazioni comuniste, Cina e l’ex URSS mentre il Vietnam del Sud da Stati Uniti, Corea del Sud, Australia e Tailandia.
Considerando l’esito della guerra che vide vincitore il Vietnam del Nord, con la conseguente riunificazione della nazione, è considerata come un’umiliazione per gli Stati Uniti.
Più di 50000 mila persone americani morirono ma non è questa la cosa peggiore. Sembra infatti che il governo degli Stati Uniti sapesse già l’esito della guerra a loro sfavore e nonostante questo continuò nell’impresa ormai persa. Alcune delle informazioni raccolte a riguardo sono contenute in documenti confidenziali, chiamati Pentagon Papers, pubblicati prima dal New York Times e poi dal Washington Post. Ma questa è un’altra storia, raccontata dal capolavoro di Spielberg, The Post, di cui vi abbiamo parlato qui.
Durante la guerra in Vietnam un agente dell’esercito americano si avventura in Cambogia alla ricerca di un pericoloso tiranno, il colonnello Kurtz, un tempo soldato modello poi convertitosi alla causa del nemico.
Apocalypse Now è considerato come una pellicola che offre una rappresentazione emblematica del dilemma della guerra: da una parte troviamo Walter Kurtz, interpretato da Marlon Brando, un disertore che dovrebbe incarnare il male, la pazzia, e dall’altra invece abbiamo Benjamin Willard (Martin Sheen) che dovrebbe in quale modo rappresentare il bene, la voce della ragione.
La vicenda di Apocalypse Now però appare già scritta,
E lo fa come se nessuno possa sottrarsi al proprio destino, e paradossale poiché Apocalypse Now allo stesso tempo mantiene una certa suspense e una continua coesistenza di allucinazione e analisi di una realtà storicamente accaduta.
Anche la colonna sonora gioca un ruolo dominante in Apocalypse Now. La colonna sonora iniziale è infatti “The End” dei The Doors che trasmette già di per sé un’idea di apocalisse, anticipata dallo stesso titolo del film. La musica apocalittica combinata con immagini di distruzione, con il fuoco che distrugge la foresta tropicale e con elicotteri rumorosi e minacciosi usati contribuisce a fare una riscrittura tipica del ventesimo secolo dell’idea di «fine».
A questo punto vi chiederete come mai noi di Shockwave Magazine abbiamo voluto parlarvi di questo film. Non ricorre nessun anniversario infatti. Ma nonostante questo film risalga a ben 40 anni fa, è, purtroppo, estremamente attuale.
Da qualche giorno infatti televisione e web hanno portato alla ribalta un evento particolarmente spiacevole, avvenuto a Minneapolis, negli Stati Uniti. Sto parlando della morte di George Floyd. Uno degli episodi di cronaca nera più vergognosi degli ultimi anni.
Cos’è successo esattamente? Nella serata del 25 maggio scorso George Floyd viene arrestato dopo aver tentato di pagare un commerciante con una banconota forse contraffatta. George è un afro americano, che viene arrestato da 4 agenti della polizia. Uno di loro lo trattiene a terra, con il volto rivolto verso l’asfalto, le mani ammanettate e con il ginocchio che esercita una forte pressione sullo collo di George. George è costretto a subire oltre 5 minuti di agonia in cui ripete più volte di non riuscire a respirare. Ma niente. Non cambia nulla fino all’arrivo dei paramedici, ma è ormai troppo tardi. Nei giorni successivi la popolazione è scesa in strada per protestare contro ingiustizia, ipocrisia e razzismo.
Da poco è trascorso l’anniversario della nascita della Repubblica Italiana, occasione che ci è stata offerta affinché tutti noi possiamo fare qualcosa nel concreto. Diffondete la voce, parlatene con i vostri amici, in famiglia, raccogliete informazioni, guardate documentari, non lasciate che tutto questo passi inosservato.
“Nessuno è nato odiando qualcun altro per il colore della pelle, o il suo ambiente sociale, o la sua religione. Le persone odiano perché hanno imparato ad odiare, e se possono imparare ad odiare possono anche imparare ad amare, perché l’amore arriva in modo più naturale nel cuore umano che il suo opposto”.
Nelson Mandela
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