Oggi 25 aprile si celebra l’anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista. Noi di Shockwave Magazine abbiamo deciso di contribuire nel nostro piccolo a questa giornata particolarmente importante per il nostro Paese.
È un giorno fondamentale per la storia d’Italia e assume un particolare significato politico e militare, in quanto simbolo della vittoriosa lotta di resistenza militare e politica attuata dalle forze armate alleate.
Che sia però della prima o della seconda guerra mondiale è ugualmente importante ricordare. Ci sono peraltro molti film ispirati a fatti realmente accaduti che ci permettono di conoscere storie, dettagli e avvenimenti che hanno cambiato il corso della storia.
Non potevamo organizzare la classifica in ordine di preferenza senza evitare sensi di colpa o disaccordi e così li abbiamo ordinati in base all’anno di uscita, dal più recente al più ‘vecchio’ ma non per questo meno vivido nella memoria collettiva. Ecco i film di guerra da vedere almeno una volta nella vita.
1917 (Sam Mendes, 2019)
Da molti è stato definito come il miglior film di guerra dai tempi di Salvate il soldato Ryan (anche lui in classifica ovviamente!) e non possiamo fare altro che concordare con chiunque l’abbia detto. Il film diretto da Sam Mendes è infatti importante tanto per la storia del cinema di guerra quanto per il messaggio che porta con sé.
Due giovani soldati britannici affrontano i momenti più crudeli della prima guerra mondiale quando intraprendono una pericolosa missione per salvare 1.600 uomini da morte certa. Una missione impossibile in un teatro d’azione dilaniato dalla distruzione più totale.
L’ora più buia (Joe Wright, 2018)
Gary Oldman ci regala l’interpretazione di un uomo che ha fatto la storia, con le sue scelte coraggiose, e che ne ha cambiato il corso degli eventi.
Appena nominato Primo Ministro, Winston Churchill è costretto a decidere se negoziare un trattato di pace con Hitler o affrontare una guerra in nome degli ideali e della libertà della propria nazione.
Quando infatti le inarrestabili forze naziste iniziano a conquistare tutta l’Europa occidentale e la minaccia di un’invasione diventa imminente, con un’opinione pubblica non preparata, Churchill dovrà sopportare la sua ora più buia, da qui deriva il titolo, con re Giorgio VI scettico e il suo partito che trama contro di lui, mobilitando l’intera nazione e tentando di cambiare il corso della storia mondiale.
Dunkirk (Christopher Nolan, 2017)
Nel maggio del 1940, dopo l’invasione della Francia da parte della Germania nazista, migliaia di soldati alleati si sono ritirati sulle spiagge di Dunkerque e, circondati dall’esercito tedesco, attendono di essere evacuati.
Christopher Nolan ha pianificato la realizzazione di un film che raccontasse l’evacuazione per più di 25 anni per poi decidere di raccontare quanto accadde in piena seconda guerra mondiale con pochi dialoghi, musiche al cardiopalma e da tre punti di vista: l’aria, la terra e il mare. Per di più un cast corale che, tra gli altri, vede Cillian Murphy, Harry Styles, Mark Rylance, Tom Hardy, Kenneth Branagh.
Per aumentare il realismo del film, la produzione ha usato il più possibile effetti speciali reali e non in computer grafica, facendo inoltre ricorso ad aeroplani d’epoca e a vere imbarcazioni che parteciparono all’evacuazione.
Il ponte delle spie (Steven Spielberg, 2015)
Spielberg si impegna per raccontare con eleganza e maestria cosa significasse vivere durante gli anni della Guerra Fredda, da semplice essere umano e non come soldato. Il risultato gli fece guadagnare un ampio successo da parte della critica, nonché il riconoscimento a Mark Rylance come miglior attore non protagonista in occasione dell’88° edizione dei premi Oscar.
James Donovan (Tom Hanks) è un avvocato di New York a cui gli viene affidato il caso dell’arresto e l’incarico di gestire le operazioni di scambio tra Rudoff Abel (Mark Rilance), spia sovietica che verrà poi condannata, e Francis Gary Powers (Austin Stowell), pilota americano di un aereo-spia che è stato catturato dopo l’abbattimento del proprio aereo sopra la Russia.
Lo scambio avverrà sul ponte di Glienicke, denominato appunto “ponte delle spie”, luogo simbolo che dà il titolo al film.
Pearl Harbor (Michael Bay, 2001)
Il film parla di una storia d’amore che ha come sfondo il tragico e realmente accaduto attacco di Pearl Harbor (conosciuto anche come “operazione Hawaii”) che avvenne alle prime luci dell’alba del 7 dicembre 1941, condotto da una flotta di portaerei della Marina imperiale giapponese contro le istallazioni militari statunitensi di Pearl Harbor, sull’isola di Oahu, nell’arcipelago delle Hawaii.
Ciò che ha reso questa operazione orrenda è che fu attuata in assenza della dichiarazione di guerra giapponese, che si riuscì a formalizzare soltanto ad attacco iniziato a causa di ritardi nella decrittazione del testo in codice da parte dell’ambasciata nipponica.
L’attacco provocò l’ingresso nella seconda guerra mondiale degli Stati Uniti, dove nacque nell’opinione pubblica un forte sentimento di riprovazione e di odio verso il Giappone. Tanto che il presidente Roosevelt lo definì, nel suo discorso alla nazione, come Day of Infamy, “giorno dell’infamia”.
The Imitation Game (Morten Tyldum, 2014)
La vita del matematico inglese Alan Turing, genio indiscusso del XX secolo, considerato uno dei padri dell’informatica e dei moderni computer, fino alla sua precoce e tragica scomparsa.
Seconda guerra mondiale. Il genio matematico Alan Turing (Benedict Cumberbatch) viene reclutato dal governo britannico per mettere a disposizione le sue capacità per decifrare i messaggi segreti dei nazisti.
Il suo lavoro, insieme ad altri esperti di matematica, consiste nel trovare la chiave di decrittazione usata dai tedeschi nei messaggi che contengono le informazioni dei prossimi attacchi programmati ai danni delle forze alleate. Un compito ritenuto alquanto impossibile visto che si parla di milioni di possibilità e la chiave viene cambiata allo scoccare della mezzanotte, rendendo il lavoro svolto fino a quel momento completamente inutile.
American Sniper (Clint Eastwood, 2014)
Il film ha scosso Hollywood non appena varco la soglia delle sale cinematografiche. Diretto da Clint Eastwood, American Sniper è la storia vera del cecchino Chris Kyle, diventato la “leggenda” all’interno dell’esercito americano e tra le file nemiche per aver ucciso centinaia, precisamente 160, di persone. Il film è una denuncia alla guerra in Iraq, che ha succhiato vite e petrolio per dare vita ad altri orrori ben più gravi. Il regista si prende la responsabilità di raccontare l’incoerenza della guerra in Iraq attraverso la magistrale interpretazione di Bradley Cooper, prototipo di soldato che credeva e confidava negli ideali che hanno mosso la guerra.
Salvate il soldato Ryan (Steven Spielberg, 1998)
La storia è ambientata durante la seconda guerra mondiale, in particolare nei giorni del D-Day. Di grande interesse sono i primi 24 minuti del film, che dipingono in maniera cruda e realistica lo sbarco dei soldati a Omaha Beach, particolarmente intensi e apprezzati soprattutto grazie agli effetti sonori, non per niente il preparto è stato premiato con due Oscar.
Quel giorno John Miller (Tom Hanks) capitano della Compagnia C del 2º Battaglione Ranger, partecipa al sanguinoso assalto anfibio di “Omaha Beach”, nella Normandia occupata dai tedeschi; sopravvive al terribile mitragliamento e bombardamento tedesco delle spiagge con parte dei suoi uomini, che guida nell’espugnazione di un bunker e alcune trincee.
Per quanto però Spielberg abbia realizzato una ricostruzione incredibilmente realistica dello sbarco in Normandia, la missione che muove il film non è mai davvero accaduta ed è liberamente ispirata alla vicenda del sergente Fritx Niland.
Schindler’s List (Steven Spielberg, 1993)
Ispirata al romanzo La lista di Schindler di Thomas Keneally e basata sulla vera storia di Oskar Schindler, la pellicola permise a Spielberg di raggiungere la definitiva consacrazione tra i grandi registi, ricevendo ben 12 nomination agli Oscar e vincendo 7 statuette.
Caratteristica saliente del film è quella di essere stato girato interamente in bianco e nero, fatta eccezione per quattro scene: la prima è la scena iniziale, in cui si vedono due candele spegnersi, così come, simbolicamente, la fiammella di altre due candele riacquista colore verso il termine della storia.
La seconda e la terza scena in bianco e nero, dove appare una bambina con un cappotto, solo quest’ultimo colorato di rosso, dapprima durante il rastrellamento del ghetto, poi durante la riesumazione delle vittime.
Infine, è interamente a colori la sequenza finale del film, quando, ai giorni nostri, vengono rispettosamente deposti i sassi sulla tomba del vero Oskar Schindler presso il cimitero di Gerusalemme.
Come avrete quindi già capito il film narra la vera storia di Oskar Schindler, un industriale tedesco che, mettendo a rischio la propria vita e la propria carriera, riuscì a salvare migliaia di ebrei da un tragico destino. Ad interpretarlo è uno straordinario Liam Neeson che proprio per la sua interpretazione ricevette una candidatura all’Oscar.
La grande guerra (Mario Monicelli, 1959)
Mario Monicelli dirige uno dei capolavori del cinema italiano: La grande guerra. Affresco ironico e allo stesso tempo drammatico della vita dei soldati italiani, il sarcasmo con cui Monicelli descrive la guerra è volutamente utilizzato per denunciare la sua insensatezza ed è una lezione critica estendibile a tutti i conflitti.
Il piantone romano Oreste Jacovacci (Alberto Sordi) promette al coscritto milanese Giovanni Busacca (Vittorio Gassman) di farlo riformare dietro compenso. I due diventano amici e finiscono insieme in un piccolo paese dove attendono, di giorno in giorno, di essere mandati al fronte.
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