Tra nuovi delitti e vecchi amori, torna su Rai 1 una delle fiction più acclamate dal pubblico: la seconda stagione del Commissario Ricciardi, in onda da stasera in prima visione.
Prodotta da Rai Fiction e Clemart, la seconda stagione di Il Commissario Ricciardi è composta da quattro nuovi episodi in cui a farla da padrone saranno sentimenti, sovrannaturale e mistero.
La trama della seconda stagione di Il Commissario Ricciardi
Continuano le appassionanti vicende di Luigi Alfredo Ricciardi: quattro i delitti che metteranno a dura prova il suo straordinario istinto di investigatore e il suo dono – che Ricciardi considera piuttosto una maledizione – quello di vedere i fantasmi delle vittime di morte violenta e ascoltare il loro ultimo pensiero. Una capacità ereditata dalla mamma, che ha deciso di risparmiare ai suoi figli, rinunciando per sempre all’amore, sentimento che da tempo lo lega alla dirimpettaia Enrica Colombo (Maria Vera Ratti, I bastardi di Pizzofalcone). La ragazza, che ricambia quel sentimento, ora corteggiata da Manfred (Christoph Hulsen, Fernanda).
Se nella prima stagione Ricciardi era al centro di un triangolo amoroso, stavolta si troverà coinvolto addirittura in un quadrilatero. Oltre alla sensuale Livia (Serena Iansiti) – che da tempo cerca di fare breccia nel suo cuore ed è disposta a tutto pur di conquistarlo – Ricciardi attira l’attenzione della Contessa Bianca Palmieri di Roccaspina (Fiorenza d’Antonio) con cui sembra avere qualcosa in comune.
Alcune cose però non cambiano mai: al suo fianco pronti ad aiutarlo a risolvere i casi d’omicidio più difficili Ricciardi troverà sempre il fedele brigadiere Raffaele Maione (Antonio Milo, Resta con me) e il dottor Bruno Modo (Enrico Ianniello, Un passo dal cielo).
Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di Il Commissario Ricciardi
In questa seconda serie appare evidente una maggior attenzione al dettaglio, alla storicizzazione del personaggio stesso. Abbiamo voluto enfatizzare la scenografia e la ricerca – ha confermato la produttrice Gabriella Bontempo – Il set si è sviluppato nella Napoli degli anni Trenta e dintorni, ma anche a Taranto. Gli sceneggiatori hanno fatto un grande lavoro nel riuscire ad adattare allo scopo il grande corpus di opere realizzate da Maurizio De Giovanni.
Cambio della guardia alla regia: nella seconda stagione di Il Commissario Ricciardi Alessandro d’Alatri cede il testimone a Gianpaolo Tescari che si è ritrovato a fare i conti con una grande responsabilità, quella di prendere le redini di una serie di notevole successo. L’ansia della pagina vuota si è dissolta nell’istante in cui i protagonisti della prima stagione, una compagnia di talenti davvero straordinaria, hanno messo piede sul set, ha affermato il regista.
Tante sono le novità di questo secondo capitolo – ha anticipato lo sceneggiatore Salvatore Basile – La più grande è che la trama si apre al tema dell’amore, che coinvolgerà tanti personaggi, inclusa Bambinella.
Sono fortunato: ho sempre avuto l’occasione di interpretare ruoli che mi hanno messo profondamente in discussione – ha sottolineato Lino Guanciale – Nel caso del Commissario Ricciardi è un personaggio con un enorme senso etico. Ha costruito la propria esistenza sul trovare un modo per relazionarsi con il dolore, e lo fa con profondo rispetto nei confronti della vita degli altri, astenendosi dai facili giudizi, dalla superficialità, dalle semplificazioni. Forse è proprio questo che gli rende possibile resistere in un momento storico costruito sull’annichilimento.
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