Ironico, beffardo e centenario.
Queste le parole chiave della mostra Federico Fellini curata da Simone Casavecchia, inaugurata il 20 gennaio presso la Biblioteca Angelica. Di questo 100° anniversario se ne è parlato e se ne parla, per fortuna, molto. È il centenario di un uomo, un regista, un artista che ci fa sentire fortunati ad averlo avuto in questo paese. Numerose sono le attività promosse dal Comitato Fellini 100, un’occasione per vedere, rivedere, riascoltare e rileggere, i capolavori felliniani.
La mostra Federico Fellini
La mostra Federico Fellini nel centro storico di Roma, la stessa Roma che Fellini aveva paragonato ad una madre, una madre ideale perché indifferente, mette in risalto gli aspetti ironici, le espressioni buffe di Fellini, la sua mimica e il suo sguardo. Presenta una selezione di trenta immagini provenienti dalla Fonoteca Nazionale (Centro Sperimentale di Cinematografia), tra cui alcune immagini inedite. La scenografia di un set tipico, con sciarpa rossa, ciak e cinepresa. Un percorso sulle espressioni felliniane e sulla storia dei suoi film, con un’eccezionale immagine di Fellini alta oltre 4 metri innalzata nel Salone Vanvitelliano della Biblioteca Angelica che restituisce un po’ il senso del sacro.
Federico Fellini – Il prossimo spettacolo teatrale
L’inaugurazione del 20 gennaio è stata accompagnata da una breve performance artistica, un estratto di quello che sarà un grande spettacolo teatrale su Fellini che andrà in scena al Teatro Lo Spazio, con la regia di Francesco Sala. Gli artisti hanno ricordato la passione che Fellini nutriva per il mondo circense, il visionario, lo straordinario. Le musiche in sottofondo ci hanno ricordato che, in fondo, si è pur sempre a Roma e forse può esserci ancora spazio per personalità straordinarie.
Chi c’era
Durante l’inaugurazione non sono mancati gli interventi di Piera De Tassis, Direttore Artistico dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, dell’onorevole Federico Mollicone, di Monica Cipriani, direttore generale del CSC e dei rappresentanti del Mibact. Presenti in sala gli amici, Angelo Iacono e Roberto Mannoni, che con Fellini hanno condiviso il set. Vederli osservare le foto, le foto di quei set che hanno fatto la loro vita, ascoltarne le storie, quelle del Maestro, è quanto di più emozionante e commovente potesse esserci. C’era Tina Vannini, proprietaria del ristorante “Il Margutta veggy food & art”, proprio sotto casa di Fellini in Via Margutta, che ci ha fatto sorridere con i suoi aneddoti sul regista. A quanto pare nella sua teiera da the c’era sempre vino, amava il gelato anche se non poteva mangiarlo e i malfatti erano il suo piatto preferito. Non mancavano i volti del cinema, tra questi Milena Vukotic, Marina Ceratto, Luca Verdone e tanti, tantissimi appassionati, vecchi amici che hanno voluto celebrare il genio, il mago.
Sono curioso. Mi interesso a tutto e credo in tutto. Mi sembra molto più comodo e anche molto più igienico mentalmente avere una curiosità. D’altra parte, come posso essere diffidente con il mestiere che faccio? Faccio un mestiere che mi dà continuamente la prova che sono un mago. Vivo in un’industria ad alto rischio che non cessa mai di provarmi che sono matto!
Federico Fellini
Sono le celebrazioni che ricordano a certi posti di essere “certi posti”. Sono occasioni come queste che riportano alla memoria la nostra storia e che fanno bene a chi l’ha vissuta e chi invece, come me, non era ancora nato e ha tanta voglia di sentirne parlare.
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