Dopo quindici anni e cinque film Daniel Craig si spoglia dei panni di James Bond e dice addio a 007. Con No Time to Die infatti si chiude il cerchio iniziato nel 2006 con Casino Royale. Ad un mese dall’uscita nelle sale del venticinquesimo capitolo della saga, noi di Shockwave Magazine abbiamo deciso di parlarvene.
Cary Fukunaga dirige un Daniel Craig nei panni di 007 per la prima e l’ultima volta. Con l’arrivo di Bond 25 nelle sale italiane, l’attore inglese ha infatti deciso di abdicare al trono dell’agente segreto più famoso al mondo.
In No Time to Die ci sono però tutti gli ingredienti di un perfetto 007. Dai Martini rigorosamente agitati, non mescolati, alle auto lanciate a tutta velocità (per strade strette come quelle di Matera o per seminare i propri nemici) fino alle armi, compagne fedeli di un agente segreto. Daniel Craig esce di scena e lo fa per la causa più nobile: l’amore.
La trama di No Time to Die.
Dopo aver portato a termine l’ultima missione ed essersi ritirato dal Servizio Segreto di Sua Maestà, James Bond può godersi la sua meritata vacanza con la sua amata, Madeleine (Léa Seydoux). Quando però si reca al cimitero per fare visita alla tomba della ex Vesper Lynd una bomba gli esplode proprio in faccia. La spia sopravvive ma inizia a sospettare proprio della sua compagna e decide di lasciarla andare.
Cinque anni dopo Bond si è rifugiato in Giamaica dove conduce una vita tanto tranquilla quanto surreale. Un giorno però viene contattato da Felix Leiter (Jeffrey Wright), agente della CIA sulle tracce di un misterioso scienziato che avrebbe progettato un’arma mortale in grado di aggredire il DNA e gli chiede di intervenire.
Intanto M (Ralph Fiennes), capo dell’MI6, ha rimpiazzato Bond con Nomi (Lashana Lynch) assegnandole la matricola 007. Blofeld (Christoph Waltz), il villain di Spectre, è rinchiuso in una cella di massima sicurezza. Spetterà quindi a Bond mettersi di nuovo a disposizione del suo paese e del mondo per capire chi c’è dietro la nuova minaccia. A questo proposito vi do un indizio: troverà la risposta nel passato di Madeleine.
Tre motivi per guardare No Time to Die.
Daniel Craig stupisce. Quando gli è stato affidato il ruolo di James Bond, erano molte le persone che avevano dubbi sulla quella che sarebbe stata la sua performance, eppure Craig si è dimostrato all’altezza dei suoi predecessori. È colui che ha mantenuto più a lungo il personaggio a causa dei diversi rinvii tra una pellicola e l’altra, anche se Connery e Moore hanno entrambi recitato in un numero maggiore di film (sette per la precisione). Per di più Craig è stato l’unico a garantire una certa continuità dando vita ad un universo narrativo che avesse un inizio ed una fine.
Un pezzo d’Italia in No Time to Die. Le scene di apertura del venticinquesimo capitolo sono state girate a Matera, la ‘nostra’ città dei sassi designata nel 2019 come Capitale della Cultura. Mi appello quindi allo spirito patriottico che è in voi e vi garantisco che non ve ne pentirete.
Le musiche e la sceneggiatura sono da urlo. Le musiche di No Time to Die sono firmate dall’impeccabile Hans Zimmer mentre la colonna sonora in apertura del film è stata realizzata da una seducente quanto esplosiva Billie Eilish che contribuisce a creare la giusta atmosfera e a preparare il terreno per convincere a tenere gli occhi aperti per tutta la durata del film.
Alla sceneggiatura invece ha lavorato anche Phoebe Waller-Bridge, nota per aver scritto le serie Killing Eve e Fleabag. La sua presenza ha contribuito a dare al film quel tocco in più di femminismo che non guasta. Mai come in No Time to Die Bond Girl e non sono apparse così toste, libere di essere la versione migliore di sé stesse.
Cosa dovete sapere prima di vedere No Time to Die.
Come ho già accennato in apertura di articolo, con No Time to Die si chiude l’arco narrativo iniziato con Casino Royale. Prima di vedere l’ultimo capitolo quindi occorre fare un ripasso delle questioni rimaste in sospeso.
Proprio in Casino Royale, James Bond compie i due assassinii necessari per ottenere la licenza di uccidere e diventare ufficialmente un Doppiozero. Bond è ancora un agente inesperto quando deve sabotare i piani di un terrorista, Le Chiffre (Mads Mikkelsen). Per farlo quindi decide di farsi aiutare dalla spia francese Mathis (Giancarlo Giannini), dall’agente americano Felix Leiter (Jeffrey Wright) e da Vesper Lynd (Eva Green), funzionaria del Tesoro britannico.
Di quest’ultima se ne innamorerà per poi scoprire però che stava facendo il doppio gioco per la stessa organizzazione criminale che aveva assoldato Le Chiffre. Una volta a Venezia, Vesper deciderà di sacrificare la sua vita non prima di aver aiutato Bond, che comunque si sentirà tradito, a catturare Mr. White (Jesper Christensen).
In Quantum of Solace, Bond e la leader dell’MI6 M (Judi Dench) interrogano Mr. White e scoprono che la sua organizzazione criminale, Quantum, si è infiltrata tra le loro fila. Inseguendo White, Bond incrocia Dominic Greene (Mathieu Amalric), ambientalista trasformatosi in terrorista che minaccia di rovesciare il governo della Bolivia. Accusato ingiustamente di omicidio, Bond è costretto a chiedere aiuto a Mathis per arrivare in Sudamerica.
Qui Bond, alleatosi con Camille Montes (Olga Kurylenko), riesce a introdursi nell’hotel del terrorista: i due sventano i suoi piani e lo abbandonano nel deserto. M reintegra Bond e gli rivela che Yusef Kabira, membro del Quantum che seduceva donne coinvolte con legate ai servizi segreti come Vesper e poi le ricattava, è stato individuato in Russia. Liberandosi di lui, Bond ha finalmente avuto la sua vendetta.
Dopo essersi ritirato dal servizio perché presumibilmente morto, James Bond è costretto a tornare in azione quando un cyber-terrorista, Raoul Silva (Javier Bardem), minaccia il Regno Unito, i servizi segreti e in particolare M. Bond porta in salvo M nella sua casa scozzese di Skyfall, dove riesce a sconfiggere Silva pur distruggendo l’intera dimora. M è ferita a morte e a prendere il suo posto è Gareth Mallory (Ralph Fiennes).
Nel quarto capitolo Bond scopre che i suoi precedenti avversari (Le Chiffre, Greene, Silva) e la stessa Quantum erano stati tutti assoldati dalla Spectre e in particolare da Blofeld (Christoph Waltz). Dietro i panni di Blofeld si nasconde Franz Oberhauser, il fratellastro di Bond che gli ha giurato vendetta in quanto colpevole di avergli rubato l’amore del padre. Bond riesce però a sventare il piano criminale di Blofeld. Decide di consegnarlo all’MI6 e di lasciare per sempre il servizio assieme a Madeleine Swann (Léa Seydoux), che intanto gli era stata affidata da un morente Mr. White.
James Bond tornerà. È la promessa alla fine dei titoli di coda. Non sappiamo ancora in quale veste per farlo ci toccherà aspettare l’anno prossimo e l’annuncio ufficiale della produttrice Barbara Broccoli. Ci auguriamo soltanto che sia un degno erede di Craig e dei suoi predecessori.
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