Peaky Blinders – Quando criminalità e storia diventano romanzo

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Chi non ha sentito parlare della acclamata serie tv Peaky Blinders? Prodotta in origine da BBC, e distribuita internazionalmente da Netflix, la serie tv ha saputo attirare intorno a sé un gran numero di fan, cresciuti di stagione in stagione. Attualmente sono disponibili cinque stagioni da sei puntate l’una, con altre due stagioni in programma, che dovrebbero chiudere le avventure di Thomas Shelby e della sua famiglia, nella Birmingham a cavallo tra le due Guerre Mondiali.

peaky blinders

Peaky Blinders – Quanta verità storica?

Con Peaky Blinders gli autori hanno decisamente puntato molto sulla parte fiction, con la verità storica che resta come contorno agli avvenimenti della famiglia Shelby. La prima stagione muove i suoi passi poco dopo la fine della Prima Guerra Mondiale: Thomas Shelby e i suoi fratelli, a capo dei Peaky Blinders, sono alla ricerca di riscatto dopo gli orrori visti durante la guerra. Riscatto che si muove attraverso i fili della criminalità, tra scommesse illegali, scommesse e molto altro.

Nel corso delle stagioni la scena si muoverà, dai bassifondi di Birmingham fino al Parlamento inglese, mentre cambieranno gli avversari che si opporranno ai Peaky Blinders. Non solo altri criminali si opporranno alla famiglia Shelby, ma anche personaggi appartenenti allo Stato britannico e gruppi sovversivi. Il tutto mentre la storia intorno a loro continua a galoppare, uscendo dall’ombra della Prima Guerra Mondiale per gettarsi negli anni ’30 che preannunceranno un nuovo, orribile conflitto.

Thomas Shelby: un centro troppo pesante?

Un cast davvero d’eccezione. Non solo perché vede, durante le stagioni, la presenza di attori del calibro di Tom Hardy e Adrien Brody, ma anche e soprattutto per il cast principale, su cui spicca il ruolo del protagonista, vestito da un carismatico e inimitabile Cillian Murphy. E forse è proprio questo il vero difetto di questa serie tv.

Se scrittura, fotografia, colonna sonora e regia sono davvero di grande livello, i personaggi intorno a Thomas Shelby finiscono per risultare fin troppo in ombra, nonostante storyline interessanti e caratterizzazioni di buon livello. La sensazione è quella di un Cillian Murphy in grado di reggere in piedi da sé l’intera opera, e questo non necessariamente è un bene. Una mancanza di equilibrio che finisce per togliere spazio e minutaggio a personaggi che meriterebbero davvero di più, come Arthur Shelby, con il volto di Paul Anderson, e Polly Gray, interpretata da Hellen McCrory.

Restano comunque ancora due stagioni, anche sé sembra difficile immaginare un cambiamento di direzione arrivati a questo punto e con trenta episodi e cinque stagioni alle spalle.

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Romanzo Criminale

Perché Peaky Blinders genera così tanto fascino presso il grande pubblico? Come può una storia che parla di criminali, di sovversività, di violenza, raccogliere così tanto pubblico?

Non è un fenomeno così strano, visto il successo che hanno avuto, in Italia, serie tv come Romanzo Criminale, Gomorra e Suburra. Il lato oscuro della società può generare un effetto magnetico, un po’ per motivi quasi freudiani, attirati dal proibito e dal tabù, un po’ perché spesso sono storie che mettono in scena gli ultimi, i delusi, in cerca di riscatto contro il potere precostituito, come appunto nel caso di Peaky Blinders.

I Peaky Blinders sono infatti dei reduci di guerra, una guerra atroce, decisa da altri, altri che non sono scesi sul campo di battaglia. Ciò a cui hanno assistito nelle trincee è un qualcosa di inimmaginabile, in grado di cambiare chiunque. Qui troviamo parte del carisma di Thomas Shelby: un uomo pronto a farsi strada a qualsiasi costo, in cerca di un riscatto da quella vita che lo ha già ucciso nell’anima. E la morale, quale sarà? Non resta che attendere le prossime stagioni e il finale per scoprirlo.

Andrea Prosperi
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