Gli Irregolari di Baker Street arrivano su Netflix (The Irregulars) – recensione

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The Irregulars – Gli Irregolari di Baker Street – è una serie tv britannica del 2021 ideata da Tom Bidwell, va a raccontare le avventure del gruppo di ragazzi di strada che aiutano Sherlock Holmes e Watson a risolvere i loro casi. Gli Irregolari sono apparsi in varie opere di Doyle ed anche in rappresentazioni più moderne, qui il loro mito viene rivisitato diventando a tutti gli effetti i protagonisti della storia.

La serie inserisce il gruppo di ragazzi in una serie di eventi paranormali, rendendo il mondo di Holmes meno logico e più magico. Viene presentato a cadenza di ogni episodio un nuovo mistero soprannaturale da risolvere, i giovani protagonisti devono così vedersela con un vasto genere di creature dell’orrore, accompagati una buona presenza di sangue e violenza.

Gli Irregolari sono in tutto cinque: Bea, Jessie, Billy, Spike e Leopold. La prima è la leader carismatica del gruppo e vera protagonista della serie, Jessie è la sorella minore di Bea e anche l’unica con particolari abilità che le permettono di poter interagire con la magia presente a Londra, Spike è la parte comica della serie e Billy e Leopold rappresentano i due interessi amorosi della protagonista.

Gli Irregolari di baker street recensione

Gli Irregolari di Baker Street si presenta come un X-Files pensato per essere un teen drama.

Non si può dire che ai cinque protagonisti venga riservata la stessa importanza, le due sorelle risultano prepotentemente in primo piano, Bea sopra tutti. La sua storia ed il suo percorso emotivo è quello più analizzato fra tutti gli altri Irregolari, tutte le altre figure dei ragazzi alla fine risultano marginali.

Jessie rappresenta la parte soprannaturale nel gruppo di protagonisti, per farla breve lei può vedere e sentire cose che i comuni esseri umani non possono. Lei è a vera co-protagonista della serie ed andando avanti con la narrazione acquista sempre più importanza.

Billy e Spike sono i ragazzi del gruppo, scontroso e burbero il primo per quanto simpatico e chiacchierone il secondo. Al gruppo si aggiunge poi Leopold: un nobile che vive chiuso in camera per via di una malattia e che quando scappa decide di unirsi al gruppo di protagonisti per aiutarli a risolvere i misteri.

Ogni episodio della serie presenta un nuovo cattivo che deve essere fermato dai ragazzi, che vengono contattati dal losco dottor Watson per occuparsi di casi soprannaturali. La serie segue sempre questo pattern fino agli episodi conclusivi che si uniscono per completare la trama ed i vari intrighi perpetrati lungo la serie.

Gli Irregolari di Baker Street alla fine è un semplice teen drama a tinte horror, dosando sapientemente il soprannaturale senza mai scadere nel banale, mettendo in scena un certo quantitativo di violenza ma senza mai finire nello splatter.

Gli Irregolari di Baker Street arrivano su Netflix (The Irregulars) - recensione 1

The Irregulars soffre l’ombra del più grande detective del mondo.

Ogni volta che si fa uscire un prodotto che riguarda Sherlock Holmes ci sono sempre tante aspettative dietro, questo personaggio è entrato nell’immaginario collettivo e tutti sanno chi è o cosa lo rende speciale, complici anche le grandi interpretazioni dell’ultimo decennio sia al cinema che in televisione.

La serie porta a compimento un processo di decostruzione totale di Holmes e Watson, mantenendo solo alcune caratteristiche e stravolgendo completamente i personaggi. Per quanto stravolgere il personaggio completamente sia una scelta coraggiosa, non porta nulla ai fini della narrazione; questa serie sente il bisogno di inserire Holmes e Watson e per non renderli protagonisti li cambia radicalmente.

Tra tutte le interpretazioni degli ultimi dieci anni questa è sicuramente quella meno riuscita, non tanto per i personaggi in sé ma per come vengono assoggettati alla trama. Gli Irregolari di Baker Street funziona anche senza Sherlock, quindi il volerlo inserire a tutti i costi è il più grande errore di questa serie.

Sicuramente chi è un vero fan di Doyle non può che storcere il naso per questa interpretazione di Holmes, ma che comunque non va a pregiudicare una serie tv tutto sommato buona, che non brilla sotto nessun punto di vista m che si lascia guardare bene e che scorre in maniera abbastanza piacevole.

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Gianmarco Mei
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