The Northman |Il mito norreno prima di Shakespeare

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Forse non tutti sanno che la vicenda narrata nell’immortale tragedia di William Shakespeare The tragedy of Hamleth, prince of Denmark è ispirata ad una figura della mitologia nordica, quell’Amleth di cui scrive Saxo Grammaticus in un episodio del suo Gesta Danorum, la più importante opera letteraria medievale danese, a lungo considerata un importante punto di riferimento per conoscere la storia della Scandinavia.

Ed è dal racconto originario e non dal dramma del Bardo che Robert Eggers, già regista dell’acclamato The Witch e del successivo The Lighthouse, ha scelto di partire per The Northman, uno dei film più attesi dell’anno.

Nel realizzare The Northman a si è avvalso per la sceneggiatura della collaborazione di Sjón, lo scrittore e musicista islandese già candidato agli Oscar nel 2001 per la Miglior Canzone con I’ve seen it all dal film Dancer in the Dark, e si è assicurato di un cast di primo livello; Alexander Skarsgård, Anya Taylor- Joy, Nicole Kidman, Ethan Hawke, Claes Bang, Willem Defoe, Bjork e il giovanissimo e talentuoso Oskar Novak.

La trama di The Northman

Danimarca, X secolo D.C, re Aurvandil (Ethan Hawke) torna da una vittoriosa campagna militare in Norvegia e ritrova oltre alla consorte Gudrun (Nicole Kidman), l’amatissimo figlio ed erede al trono Amleth (Oskar Novak).

Qui di fronte ai vari pericoli che incombono sul regno, decide di preparare il principino a diventare un buon sovrano. Dopo un rito di iniziazione a cui ha voluto sottoporre il figlio, il re viene ucciso nel bosco dagli uomini al soldo di suo fratello Fjölnir.

Braccato dai soldati di suo zio, Amleth riesce a fuggire prendendo la via del mare.

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Credits: Monaghan / © 2022 Focus Features, LLC

Dopo un salto temporale di diversi anni lo ritroviamo adulto e spietato guerriero berserkr, uno di quei vichinghi che la mitologia norrena ha tramandato essere sanguinari, spietati e come in preda ad una sorta di trance che li spingeva a non fermarsi davanti a nulla e che li faceva apparire quasi invulnerabili. Dopo una delle usuali razzie compiute in un villaggio nell’Europa Orientale, il nostro vichingo ha una visione in cui una profetessa (interpretata da Bjork) gli ricorda qual è il suo destino (Ricorda per chi hai versato la tua ultima lacrima) e qual era la promessa che aveva fatto al momento della fuga: Ti vendicherò padre, ti salverò madre, ti ucciderò Fjölnir.

Da questo momento il suo scopo sarà vendicarsi dello zio usurpatore e riprendersi quello che gli è stato tolto; durante il viaggio sia reale verso l’Islanda , che spirituale, troverà il supporto di Olga (Anya Taylor-Joy), una schiava slava, con cui instaurerà un profondo rapporto basato sul sostegno reciproco, sulla complicità e finalmente sull’amore.

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Credit: Aidan Monaghan / © 2022 Focus Features, LLC

Robert Eggers ha dichiarato subito di voler realizzare un’epopea indimenticabile, qualcosa che il mondo non aveva mai visto. Effettivamente la pellicola del visionario cineasta statunitense come una straordinaria opera visiva, che rasenta la perfezione dal punto di vista tecnico.

L’epopea dell’eroe viene trasposta meravigliosamente sullo schermo grazie soprattutto ad un’attentissima ricostruzione storica di scenografia e costumi, ad opera rispettivamente di Craig Lathrop e Linda Muir, e resa ulteriormente suggestiva dalla potente colonna scritta a quattro mani da Robin Carolan e Sebastian Gainsborough che hanno raccontato di aver composto le musiche cercando di dare incontro il più possibile alle aspettative di Eggers, che aveva le idee ben chiare in proposito: Robert voleva che il mondo di The Northman risultasse duro e scomodo, e che tutto sembrasse incrostato di fango e sangue secco, quindi era fondamentale che la colonna sonora rispecchiasse questo aspetto. (https://cinema.everyeye.it/notizie/the-northman-arrivo-soundrack-digitale-copia-fisica-581375.html)

Nel girare The Northman, Eggers ha portato la sua ricerca della perfezione ai massimi livelli; seguendo personalmente ogni dettaglio, al punto da parlare personalmente con i carpentieri che stavano ricostruendo la fattoria di Fjölnir tipica dell’Islanda del X secolo D.C. Come raccontato nel corso di quest’intervista da due dei protagonisti del film:

Il protagonista Alexander Skarsgård ha per esempio dichiarato che questo è stato il suo film più difficile, e in effetti l’attore di Stoccolma ha trasformato il suo corpo ancora di più di quanto fatto per The Legend of Tarzan. Frutto di una disciplina e di un’immedesimazione notevole con un personaggio non facile, a tratti bestiale e sicuramente diverso dall’Amleto shakespeariano che tutti conosciamo. Ma limitare il giudizio della sua interpretazione non sarebbe giusto, perché l’attore di Stoccolma (vincitore nel 2018 del Golden Globe, del SAG e dell’Emmy Awards come Miglior Attore non Protagonista per Big Little Lies) riesce ad infondere anche insospettabili momenti di umanità. Nelle scene con Kidman e Taylor-Joy infatti emergono sentimenti come dubbio, amore…

E a proposito di attori non possiamo non parlare della magnetica interpretazione di Anya Taylor- Joy (acclamatissima protagonista della serie cult di Netflix La Regina degli Scacchi, per il quale ha vinto il Golden Globe come Miglior Attrice Protagonista) nel ruolo della forte e coraggiosa Olga, e del valore aggiunto apportato da due grandi di Hollywood, Nicole Kidman e Ethan Hawke, attori capaci di infondere spessore e potenza ai personaggi con un solo gesto o un solo movimento del corpo.

L’unica pecca di The Northman, a mio avviso, è l’indugiare in qualche momento eccessivamente sulle immagini dei corpi decapitati, squartati, appesi. Ma The Northman è un film dichiaratamente commerciale e in quanto tale non si distacca troppo da una serie tv di grande successo come Vikings.

Nel complesso un film affascinante, epico, con un ritmo dinamico che quasi imprigiona lo spettatore e lo trasporta in un’era e in una cultura diventate leggendarie.

Maria Ascolese Iodice
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