Vikings: come non raccontare i vichinghi

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E’ il marzo 2013 e su History Channel cominciano ad andare in onda i primi episodi della serie televisiva “Vikings”. Una serie che fu annunciata come una serie TV storica, e romanzata il minimo indispensabile. Ovviamente non è stato così, e ad oggi ci ritroviamo con una serie TV che è stata capace di influenzare, in negativo, un’intera cultura.

Probabilmente molti di voi avranno sentito parlare almeno una volta di Vikings. La serie TV ambientata nell’era dei vichinghi e che racconta principalmente la storia della “famiglia” Lothbrok. Probabilmente chi di voi ha visto la serie si sarà convinto che qualsiasi cosa rappresentata nella serie prodotta da History Channel sia vera. Che voi abbiate visto la serie o no, beh, sappiate che nulla di quello rappresentato in Vikings è reale. Ma come? E’ stata presentata come serie TV storica. Esatto, presentata come serie storica, ma nella serie, fin dal primo minuto del primo episodio non esiste storicità.

Ora, per voi che magari siete curiosi e vorrete cominciare a guardarla, ci sono due modi per approcciarsi a Vikings: il primo modo è quello di vedere Vikings sapendo che non sia per nulla storico, e che se mai si vorrà approfondire sulla storia dei vichinghi ci si dovrà documentare altrove. Il secondo è invece quello di guardarlo ed arrabbiarsi di fronte ai tanti falsi storici presenti (che è più o meno il modo a cui mi sono approcciato alla serie dalla terza stagione in poi), ma comunque la serie resterà, a chi più e a chi meno, nel cuore.

Vikings

Metto un attimo da parte “l’arrabbiatura” che ho nei confronti di Vikings per parlare invece di quella che è la serie, dando un giudizio a prescindere dal suo non essere storicamente accurata.

Con Vikings abbiamo l’ennesima serie TV che durante le prime serie riesce ad essere piacevole ma nel momento in cui conosce il successo comincia a conoscere contemporaneamente anche il suo declino, fino ad arrivare alla sua cancellazione, che ha portato molta più confusione. Una serie TV che andando avanti con le stagioni è “riuscita” a fallire in tutto, dai dialoghi al modo in cui venivano fatte le riprese. Ma in tutto questo solo una caratteristica riesce, miracolosamente, a salvarsi, ovvero la fotografia.

Partiamo proprio con il parlare dell’unica cosa salvabile in Vikings, la fotografia. Possiamo considerare la fotografia come l’unica cosa in linea con il periodo storico in cui è ambientata la serie TV. Infatti essendo la serie TV ambientata durante l’Alto Medioevo, ovvero un periodo “buio” per la storia dell’umanità, la scelta di usare colori scuri, ed in alcuni casi girare scene praticamente al buio, si rileva un’ottima scelta. Non si va mai verso colori chiari, e quando si è costretti ad usare dei colori chiari vediamo come si riesce comunque a far persistere un minimo di luci scure.

Per le cose che non si salvano invece c’è un discorso ben più complicato da fare. Per esempio prendiamo la sceneggiatura. In Vikings ci sono molti personaggi che ci vengono presentati come personaggi che hanno bisogno di una grande attenzione per essere capiti, da cui ci si aspettano tanti colpi di scena, o magari, dei cambi nel loro carattere a seconda di certi episodi. Ci sono molti personaggi geniali, a cui qualcuno ci si potrebbe affezionare, che in poco tempo riescono a cadere in una banalità che in alcuni casi mi ha portato a saltare certe scene per quanto fossero “già scritte”. Purtroppo tutto questo porta ad un calo del livello su altri fronti, come i dialoghi ma viene colpita soprattutto la trama.

Sei stagioni in cui gli autori cercano di farci conoscere il mondo durante l’Alto Medioevo, sfruttando il racconto delle varie spedizioni dei norreni, facendoci, nel corso delle stagioni, conoscere anche altri personaggi, a cui spesso vengono dedicate intere puntate.

La scelta di una serie TV sui vichinghi non è sbagliata, anzi, ha quel qualcosa di geniale (se non fosse, ricordiamolo, per i tanti falsi storici). Infatti grazie a Vikings, non abbiamo solo la “serie TV sui vichinghi”, ma possiamo parlare di una “serie TV sull’Alto Medioevo”. Sfruttando appunto le varie spedizioni (violente e non) dei norreni si è riusciti a raccontare storie di tanti altri popoli con i loro relativi sovrani. Spesso i racconti di altri popoli sono diventati parte integrate della trama, spesso prendendosi intere puntate.

Vikings

Uno dei popoli più raccontati in Vikings è sicuramente quello dei britannici. Questo popolo ci viene praticamente presentato nei primi episodi delle serie TV, occupando prima pochi spazi all’interno delle varie puntate, giusto per aiutare a raccontare quello che, secondo gli autori di Vikings, era lo “sport” preferito da vichinghi, ovvero razziare e uccidere gente a caso in terre sconosciute, ma più avanti nella serie i britanni riescono a farsi spazio nella serie, fino a diventare un’altra trama all’interno della serie TV (ovviamente rimanendo, in qualche modo, collegata ai vichinghi).

Ma andiamo avanti per piccoli passi. Ovviamente non potrò parlare di tutti i falsi storici presenti in Vikings, visto che il 90% si basa su falsi storici, ma vi parlerò dei falsi più gravi.

Il primo falso storico in Vikings lo troviamo nella trama “base”. Infatti sia il personaggio principale, Ragnarr Lothbrok, che l’ambientazione sono sbagliate. Durante i primi episodi della serie ci viene mostrato questo Ragnar che, guidato dalla voglia di scoprire nuove terre, comincia ad organizzare un viaggio verso ovest dove si troverebbe la Britannia, pronta ad essere razziata, tutto questo viene organizzato partendo dalla città di Kattegat, destinata a diventare la città principale dei vichinghi.

Ma questa “base” è completamente sbagliata, anzi, completamente falsa. Siamo certi che la città di Kattegat non sia mai esistita e tanto meno il nome Kattegat non c’entra nulla con la Norvegia. In realtà Kattegat è uno stretto che si trova tra la parte est della Danimarca e la parte ovest della Svezia. Se proprio gli autori avessero voluto rappresentare la più grande città vichinga da cui partirono i primi razziatori verso l’Inghilterra, si sarebbe dovuto parlare della città di Ribe in Danimarca.

Storia diversa e pi lunga per quanto riguarda la storia di Ragnarr Lothbrock. Infatti ad oggi sappiamo che il sovrano Ragnarr fosse in realtà una leggenda e che le sue gesta (sempre che siano vere anche quelle), mostrate in Vikings, siano state portate a termine da vari sovrani. Anche in questo caso abbiamo uno sbaglio di ambientazione, infatti il semi-leggendario sovrano non c’entra nulla con la Norvegia, come anche i vari sovrani, ed anche in questo caso le giuste ambientazioni sono la Danimarca e la Svezia.

Tra i tanti falsi storici che ho a cuore ci sono quelli che descrivono il mondo degli uomini del nord, che vengono rappresentati come popolo inferiore rispetto a tutti quelli che combattono ed incontrano.

Per capire meglio questa falsa inferiorità, dobbiamo inquadrare per bene il periodo storico in cui è ambientata Vikings. Ci troviamo nell’Alto Medioevo, un periodo buio della storia, un periodo segnato da guerre, incursioni, cali demografici e segnato dal fatto che a noi siano arrivate pochissime informazioni. Tutti i popoli di quel periodo vivevano tutti nella stessa situazione di quella dei vichinghi (tranne alcuni più fortunati). Era comune il vivere in villaggi di legno e solo i più fortunati potevano permettersi qualche struttura più resistente, grazie a quelli che possiamo definire dei “rimasugli” degli edifici dell’impero romano, ed anche il modo di vivere era simile in tutto il mondo. Nessuno era inferiore a nessuno.

Ma in Vikings questo non succede, tutti gli altri popoli risultano superiori ai nostri vichinghi, ognuno a modo suo. Sicuramente uno dei popoli più colpiti da queste falsità è stato quello dei britannici. Ci vengono presentati, nel corso delle puntate, vari regni: Mercia, Wessex e Northumbria, tutti in pace tra di loro, pronti ad affrontare i pagani che razziavano le loro terre. Ma in quel periodo storico, in Inghilterra, c’erano molti più popoli, o meglio, regni, con uno di stile di vita molto simile ai norreni ed in perenne conflitto tra di loro, e nel corso dell’epoca vichinga certi popoli britannici si allearono con i norreni.

L’esempio più chiaro che abbiamo di questa falsa inferiorità sono le battaglie. Infatti durante le spettacolari scene delle battaglie ci viene mostrata una figura falsa del guerriero vichingo: nessuna armatura, al massimo piccole protezioni in cuoio e uno stile di combattimento che si può riassumere come “carica ed uccidi”. Ma in realtà erano pochi i guerrieri vichinghi che andavano in battaglia senza una vera e protezione, in media l’armatura di un norreno comprendeva (senza andare troppo nei dettagli): una cotta di maglia (in alcuni casi sopra a questa cotta venivano aggiungere delle protezioni in cuoio) ed un elmo (e no, non quelli con le corna). Infine i norreni non erano guerrieri violenti e basta, ma oltre alla violenza aggiungevano molta furbizia e tattica al loro stile di combattimento, e questo li rendeva combattenti molto temuti ed affidabili.

Vikings

Tutti questi errori storici e queste esagerazioni hanno portato al rovinare la visione che la gente ha dei vichinghi, spesso portando molta gente ad odiare la cultura norrena.

Dopo alcuni mesi che vedevo Vikings mi resi conto di quanta molta gente cascò nella trappola del credere che quelli mostrati fossero veramente i vichinghi, la gente fu convinta veramente che lo standard fosse Rollo che andava in battaglia a petto nudo con un’ascia danese, sprezzante del pericolo. Molta gente ancora oggi si sente “esperta” della cultura norrena solamente per aver visto Vikings, e la somma delle falsità mostrate nella serie insieme e della troppa gente che crede che quello mostrato sia il vero da un risultato tossico per chi ama veramente la cultura vichinga.

Vikings

Più volte negli anni mi sono ritrovato a discutere o a vedere gente completamente contro la cultura norrena che aveva la sola colpa di essere diventata una moda “grazie” a Vikings. Quindi chi come me e tante altre persone (sicuramente più acculturate di me sulla storia norrena) si sono poi “staccati” dalla serie, per documentarsi da soli, si sono ritrovati comunque nello stesso gruppo di chi seguiva i vichinghi solo per moda. Perchè la cultura norrena merita rispetto, e chi ama veramente tale cultura non merita di essere trattato come un persona che crede di essere “figo” credendosi un vichingo solo per aver visto la serie TV.

Ovviamente in questo articolo non ho potuto parlare, anzi, correggere, tutti i falsi storici, visto che come avrete capito la serie è tutta un falso, ed ho dovuto nominare solo quelli più gravi e che probabilmente hanno portato alla cancellazione di Vikings. Ma se volete documentarvi meglio sulla vera storia storia dei vichinghi ci sono molti video su YouTube, o meglio ancora, molti documentari, che faranno chiarezza sulle tante bugie presenti nella serie TV.

Marco Mancinelli
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5 commenti su “Vikings: come non raccontare i vichinghi”

  1. Quando uno guarda una serie e non ne capisce una mazza. La serie è palesemente basata sui racconti delle saghe di ragnarr e dei figli, visto e considerato che di molti degli avvenimenti raccontanti non se ne hanno certezze storiche,pur rimanendo molto probabili cosi come sono state raccontate. Inoltre il fatto di “tutti allo stesso livello” é un altra cosa falsissima, si parla del 9 secolo, non del 500,dove forse era cosi, in Francia era gia morto Carlo Magno, in Inghilterra i regni di Mercia e compagnia bella non erano ancora l’Inghilterra che si sviluppó nei secoli dopo, ma non erano neanche i britannici post romani. Gli unici falsi storici che ci sono nella serie sono cronologici, infatti in pochi anni accadono avvenimenti che sono accaduti in più di 100 anni, ma per il resto vengono semplicemente interpretate le saghe su cui si basano i racconti, oppure eventi storici come l’assedio di Parigi e la conquista di York,Oltretutto la serie non ha avuto nessun calo, godibilissima visto che si amplia continuamente anche con i Rus caratterizzati in modo eccellente. Insomma,se non ti piace ok, ma inutile scrivere recensioni come se stessi divulgando la verità quando hai detto tante cose imprecise, false e dettate da una tua impressione che ti sei fatto di una serie che magari non apprezzi.

    • Andiamo per punti, quindi: se la serie fosse stata basata sulle saghe di Ragnarr ed i suoi figli sarebbe stato meglio presentarla come tale, invece i produttori hanno pensato bene di presentarla come serie TV sulla storia dei vichinghi, ma anche se fosse stata basata sulle saghe, sarebbe stata comunque sbagliata. Infatti, come ho scritto nell’articolo, Vikings nasce con una trama base sbagliata. Basta leggere dei libri o vedere documentari che trattano argomenti storici su “l’epoca vichinga”, per capire quanto sia sbagliata la serie, e non solo sul punto cronologico, e mi dispiace dirtelo, ma neanche i Rus’ sono rappresentati per quelli che erano in realtà (visto che vengono fatti passare per una popolazione asiatica). Certo, poi se per te è stata “godibilissima” va bene, infondo son gusti, ma di certo ai miei occhi la serie TV è un’offesa verso chi studia e ha studiato quel periodo della storia e verso chi, come me, ha partecipato a delle rievocazione storiche su quel periodo.

  2. Marco, mi permetto di lasciare questo commento.
    Questo articolo è assolutamente fuori luogo, e dimostra per molti versi la sua totale incapacità di comprensione dei meccanismi che governano la realizzazione e sceneggiatura e di una serie TV, a mio modestissimo parere, stupenda, realizzata in modo eccellente da molti punti di vista, soprattutto se paragonata a molte altre che denotano un impegno e una coerenza di gran lunga inferiore.
    Il metro di giudizio con cui valutare una serie come Vikings, non è e non può certo essere l’attinenza storica di fatti, date, luoghi, personaggi. Una serie di questo tipo ha il compito (e solo questo si può pretendere) di “rievocare” la storicità di un popolo, un periodo, ecc.
    Non certo l’esattezza storica.
    Ma, volendo fare un riferimento a questa, le assicuro che molti degli scenari rievocati nella serie (ambientazioni, tipologia di nomi utilizzati, stili di vita, tecniche di battaglia, culture, usanze e religioni, stato geo-politico dei regni norreni e britannici, ecc.) sono assolutamente e in larga parte compatibili con la realtà storica.
    Ciò che lei deve osservare, mi permetto, per giudicare una serie Tv ambientata in un determinato periodo storico, non è la sua esatta attinenza storica, ma piuttosto la presenza o meno di elementi storicamente plausibili.
    E in questa serie ne sono presenti molti, e sono stati scelti con attenzione e una certa attinenza storica. Sono presentati ovviamente in modo “sceneggiato”, per cui rimescolati, cambiati, compressi in periodi di tempo brevi ecc. Ma ciò è normale trattandosi di una serie, e non di un documentario storico.
    Chi guarda la serie, concludo, non può che amare ed apprezzare la cultura vichinga e sarà sicuramente spinto ad indagare e conoscere di più, consapevole, e non sicuramente “arrabbiato” come lei, della differenza tra storia e serie Tv storica.
    La ringrazio per l’attenzione.

    Andrea, storico e docente

    • Scusi Andrea, ma ad esempio, the last kingdoms è fatta 1000 volte meglio, prendendosi comunque libertà e licenze storiche, in realtà vikings è un aborto a livello storico con una caratterizzazione dei personaggi e delle genti in stile holliwoodiano.
      ma lei è veramente uno storico ? ho i miei dubbi.

  3. io vorrei solo sapere se davvero i primi vichinghi non sapevano dell’esistenza di terre a ovest e del cristianesimo…mi chiedo visto che ci sono le prove di contatti tra i romani e le popolazioni nord europee anche scandinave e visto che i romani occuparono per secoli l’Inghilterra, possibile che i Vichinghi che si spostavano tanto, ignoravano l’esistenza dell’Inghiletrra e del cristianesimo ancora nel 793 d.C. anno della prima incursione vichinga narrata nel 2 episodio della 1 stagione? cristianesimo che si ancora aveva bisogno di diffondersi tramite evangelizzazione in Inghilterra ma che comunque aveva già i suoi monasteri con tanto di ammanuensi al lavoro….

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