Dopo 9 anni dall’ultimo Full lenght ufficiale, Empire of Light, i Devil Sold His Soul tornano alla carica con “Loss”, freschi di contratto con Nuclear Blast Records.
“Loss” disponibile su tutti i digital store, rappresenta il salto di qualità per la compagine inglese, decisa ad attirare sempre di più i riflettori sul proprio sound caratteristico.
“Loss” è un album che fa delle atmosfere e delle melodie vocali i suoi punti di forza e per gli amanti del genere sarà sicuramente una chicca da non perdere.
Eccovi l’intervista al frontman Ed dei Devil Sold His Soul, buona lettura!
Quanto è durata la composizione dell’ultimo album e quali differenze sostanziali avete trovato rispetto al periodo pre-Covid 19 ?
La composizione di “Loss” è iniziata verso fine 2018 ed è durata tutto il 2019 per la parte strumentale, mentre abbiamo dedicato i 9 mesi successivi alla composizione delle voci, così da essere in grado di entrare in studio carichi e pronti per registrare.
Fortunatamente solamente le voci hanno risentito del periodo Covid, ma siamo riusciti comunque ad essere tutti assieme durante la produzione, prendendo una stanza d’albergo molto vicina alla sala prove, per lavorare costantemente e chiudere il tutto il prima possibile. L’organizzazione è stata fondamentale.
Cosa vi ha ispirati per la composizione di “Loss” e quali messaggi avete voluto trasmettere attraverso i testi ?
Diciamo che le ispirazioni sono derivate da ciò che abbiamo vissuto in questo periodo, soprattutto per le voci. Il tema centrale di quest’album è la catarsi ma essendo che cerchiamo di fare musica molto di petto e col cuore si traduce tutto in un flusso di coscienza senza limiti di liriche particolari.
Chi sono i vostri artisti di riferimento ?
Non ne abbiamo di particolari, in questo periodo mi piace ascoltare musica, ma capendo cosa realmente mi carica di ciò che sento, senza lasciarmi troppo influenzare. Però ricordo che mentre imparavo a screammare, tra i miei ascolti preferiti c’erano i Deftones.
E’ una mia impressione o avete scelto di restare comunque su un target di nicchia con “Loss” ? Le canzoni che avete composto sono molto intense e di una certa durata, pur essendo questo un periodo storico in cui l’ascoltatore medio ha una soglia dell’attenzione molto bassa.
Sicuramente abbiamo scritto canzoni più lunghe degli standard moderni, ma la loro struttura è sempre molto semplice. Puntiamo sul “sistema ritornello” ovvero quando senti un dettaglio che ti piace, in un momento della canzone e dopo poco quel dettaglio ritorna e così via, impattando maggiormente. Quando vuoi esprimere al meglio questo concetto devi confrontarti anche con canzoni più lunghe.
Anche se la situazione è nera da questo punto di vista state programmando dei tour per la promozione di “Loss” ?
E’ un pò difficile in questo momento. Stiamo provando ad organizzare qualcosa per l’UK o qualche festival per l’estate, ma speriamo di avere una svolta in tempi brevi dato che sta diventando una tortura per noi e per chi paga i biglietti di eventi che saltano in continuazione.
Com’è lavorare con Nuclear Blast e quale sarà il prossimo obiettivo ?
Nuclear è un’etichetta fantastica, ci hanno trattato e continuano a trattarci in maniera eccezionale. Il prossimo obiettivo è ancora da definire, ma penso che ci metteremo al lavoro sul sequel di Loss prima del previsto, data la situazione.
Domanda un po’ difficile, ma mi avete incuriosito particolarmente: con che genere definiresti i Devil Sold his Soul e “Loss” ?
Sì è chiaramente arduo definirci con un genere, molti dicono metal, metalcore, post-hardcore, ma la verità è che è un pò riduttivo chiudere la musica in un’etichetta prestabilita. Sempre più band prendono ispirazioni dai generi più disparati e lontani dal metal, creando generi e sub-generi ogni volta più specifici. Per questo mi piace dire che facciamo metal.
Come mai un album e non un EP o singoli ?
Semplicemente perchè pensiamo che un album permetta di esprimersi meglio a livello creativo, dandoti la possibilità di esplorare molto di più la tua musica, le sue peculiarità e comprendere realmente ciò che vuoi trasmettere attraverso essa.
Ed, è stato un piacere, speriamo di cantare di nuovo assieme un giorno !
Grazie a Shockwave per il tempo dedicatoci, a presto !
Ascolta su spotify: “Loss”
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