Bloom: Nuovo Ep degli Of Mice & Men

| | ,

“Bloom” il nuovo ep degli Of Mice & Men, prodotto da SharpTone Records, è fuori ora su Spotify e tutte le piattaforme digitali.

Preceduto dall’Ep “TimeLess”, pubblicato in febbraio ed accompagnato dalla release della Title Track “Bloom”, entrambi fanno parte di una serie di pubblicazioni, che probabilmente formeranno il prossimo album della band californiana.

Bloom: Nuovo Ep degli Of Mice & Men 1

Composto da 3 tracce, “Bloom” è un lavoro di qualità eccellente, in cui gli Of Mice & Men hanno deciso di adottare una linea molto aggressiva e di evitare fronzoli tecnici, per scatenare direttamente le emozioni dell’ascoltatore. 

Questa strategia di pubblicare più short-album, contenenti tracce di livello altissimo, è apparentemente inusuale secondo i canoni della scena odierna, ma sta ripagando fortemente gli sforzi della band. 

Timeless ha ricevuto i complimenti da riviste importanti come Loudwire o Revolver, la traccia “Obsolete” è stata riprodotta 325 volte sulla radio Octane e sicuramente anche Bloom non sarà da meno come risultati. 

blood of mice and men recensione

La caratteristica vincente di una band esperta come gli Of Mice & Men è che non lasciano nulla al caso.

“Bloom” è un Ep che come unico problema ha il fatto che duri troppo poco e faccia venire voglia di ascoltare il nuovo album dei californiani, se può essere considerato un problema. 

“Levee” la track più pesante delle 3 presenti, vive dell’atmosfera horror che la band è riuscita a produrre; chitarre acide, grida strazianti e un synth studiato ad hoc per la canzone, accompagneranno i fan durante l’ascolto dall’inizio alla fine, facendogli muovere la testa per 4 minuti e 50 di intensità assoluta.

blood of mice and men recensione

Aaron Pauley, cantante e bassista, si riconferma uno dei migliori frontman della scena, destinato a diventare uno dei re di questo genere, la sua tecnica nel pulito e nello scream risulta eccelsa. 

Scream che suona e stride in “Bloom” come un vero e proprio grido di dolore, qualità che lo aiuta a differenziarsi e distaccarsi dagli altri screamer dell’ambiente metal. 

Oltre che essere tecnicamente perfetto, Pauley dimostra interesse anche per le nuove leve della scena, dato che l’unico featuring che ha fatto nella sua vita è “Light it Up”, con le bestie italiane degli Elyne. 

Tornando a “Bloom” il cantante afferma che la title track tratta il tema della perdita di un familiare, ma le sue parole lasciano intendere una profondità di pensiero non da tutti ed un’elevata maturità nell’affrontare questo argomento.

“Bloom” è una canzone sul lutto per la morte di un membro della famiglia”, riferisce il cantante e bassista degli OM&M Aaron Pauley. “Si tratta di capire, attraverso quella perdita, che il dolore non è solo amore nella sua forma più viscerale e selvaggia, ma che è anche il prezzo finale che paghiamo per sperimentare tale amore. Conoscere un dolore profondo è aver conosciuto un amore profondo. Niente e nessuno dura per sempre. L’amore non è un mazzo di fiori di plastica; è guardare i petali che cadono.”

L’importanza e la cura delle produzioni, temi profondi e mai scontati dei testi, l’impegno nel rendere ogni video un piccolo film, sono solo alcune delle caratteristiche che stanno rendendo il metal un mercato a sé stante, fuori dalle logiche del commerciale e da cui molti artisti di altri generi dovrebbero solo imparare. 

Gli OM&M ormai sono una band navigata del settore con alle spalle tour assieme a band del calibro di Linkin Park e Rise Against (2021); Slipknot e Marilyn Manson (2016); Five Finger Death Punch e In Flames (2017), ma non sembrano perdere mai la voglia di continuare a stupire ed esaltare con la loro musica e “Bloom” ne è la riprova concreta. 

Concludo quindi consigliando l’ascolto di questo EP veloce come il vento, in attesa del prossimo album degli OM&M, che secondo le premesse sarà sicuramente una bomba a mano. 

Ascolta Bloom: Spotify

Segui Shockwave su IG: @Shockwavemagazine

Leggi anche: Intervista a Daniele Follero

Pietro Serratore
Previous

Witness, VOLA: recensione

Le sette meraviglie di Torino

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial