Lo scorso venerdì 13 dicembre è uscito Davvero (Noize Hill Records), il nuovo singolo di Benedetta Raina, giovane cantautrice di Alessandria, collocabile nel panorama dell’indie-pop italiano.
Davvero è il secondo brano della diciottenne piemontese che, come lei stessa spiega in un post su Instagram, “parla di come sentirsi un po’ più free”. In questa canzone Benedetta racconta di quei problemi futili, che però fatichiamo ad ignorare e che ci ostacolano, che dovremmo prendere più alla leggera, lasciandoceli scivolare addosso.
In Davvero e nel suo singolo d’esordio, Basta, la cantautrice si è fatta portavoce della Generazione Z, continuamente in bilico tra speranza e sconforto, alla ricerca di conferme nei coetanei e negli adulti. Nei suoi brani racconta in modo autobiografico la sua vita e quello che le succede, che spesso combacia perfettamente con le paure e i sogni di tanti ragazzi di oggi.
Ecco la nostra intervista a Benedetta Raina.
Quando hai scritto “Davvero” e cosa volevi raccontare con questo brano?
Ho scritto Davvero quasi due anni fa, in un momento in cui cercavo un equilibrio tra le piccole difficoltà quotidiane, che a pensarci sono poco importanti, e quello che conta davvero nella vita. Le piccole difficoltà ci fanno arrabbiare e ci pesano, ma dovremmo imparare a dimenticarci un po’ di tutto e prendere la vita più alla leggera, accettandoci e amandoci per quello che siamo. Quello che vorrei trasmettere con il brano è un messaggio positivo e pieno di speranza.
Tu riesci a seguire il tuo consiglio?
Purtroppo non sempre perché anche io, così come la maggior parte delle persone, mi concentro sulle cose negative che sembrano importanti, ma in realtà non lo sono. Davvero è come un promemoria per me; rileggo il testo e riascolto il brano quando capisco che sto dando importanza a cose che non la necessitano.
Di cosa parla “Basta”, il tuo singolo d’esordio?
Basta può essere letta in diversi modi, ma per me rappresenta un preciso momento della mia vita. L’ho scritta quando ancora frequentavo il liceo scientifico e avevo capito che non era la mia strada. Non mi piacevano le materie e non avevo trovato le giuste persone ad affiancarmi nel percorso, probabilmente perché distanti da me a livello di mentalità. Quando ho scritto Basta ho preso in mano la mia vita e mi sono detta che era il momento di cambiare.
Che scuola frequenti adesso?
Sono iscritta all’ultimo anno del liceo artistico.
Sei felice della scelta che hai fatto?
Assolutamente sì.
Che artisti ascolti solitamente?
Ascolto principalmente musica internazionale, in particolare Billie Eilish e i Twenty One Pilots, il mio gruppo preferito di sempre. Per quanto riguarda il panorama italiano mi sono avvicinata all’indie, soprattutto Calcutta.
Qual è l’artista con cui sogni di collaborare?
Parlando di artisti italiani penso Francesca Michielin. È una cantautrice alla quale mi sento particolarmente vicina, che mi ha ispirato e mi ha fatto scoprire un tipo di vocalità molto particolare, secondo me assente in Italia.
Progetti futuri?
Sto scrivendo tante canzoni che spero di pubblicare al più presto. Per un po’ penserò ai singoli, ma spero di poter fare uscire un progetto, ad esempio un EP, il prima possibile.
Shockwave ringrazia Benedetta Raina e le augura un grandissimo in bocca al lupo per la sua musica!
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