La Sovrana Lettrice, il romanzo breve di Alan Bennett – Recensione

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Pubblicato nel 2007 da Adelphi, La sovrana lettrice (The Uncommon Reader) è un romanzo breve scritto da Alan Bennett che si destreggia tra riflessioni interessanti e spunti comici, sottolineando l’importanza della letteratura

Come si può parlare di libri definendoli “oggetti strani”?

Questo è ciò che si chiederà chi ha la passione della lettura, eppure c’è chi per i libri proprio non ha tempo. Come la sovrana d’Inghilterra, su Maestà la Regina, che nel divertente scritto di Alan Bennett, La sovrana lettrice, scopre il piacere della lettura, per pura cortesia, imposta dall’etichetta, prendendo in presto un libro dopo essersi imbattuta in una libreria itinerante. Le sembrava troppo scortese concludere la conversazione senza mostrarsi interessata a quegli oggetti per cui sentiva di avere così poco tempo. Dopo tutto lei si definiva donna di azione e la lettura, era un’attività troppo passiva per chi, come lei, aveva così tante cose da fare.

Cosa potrà mai scegliere di leggere sua Maestà? Quali interessi avrà? Quale autore aggraderà di più la Regina?

Non lo sa neanche lei, ragion per cui inizia a leggere autori che ha conosciuto realmente nei suoi svariati impegni istituzionali: alcuni ancora in vita, alcuni che lei stessa ha nominato dama, duca, conte, altri dalla piacevole compagnia, altri decisamente meno. E che stupore per il Principe consorte vedere la Regina leggere a letto, quando il luogo preposto alla lettura era da sempre stata la scrivania.

la sovrana lettrice
Copertina del romanzo La sovrana lettrice

Agli occhi di tutti, sua Maestà stava trascurando le sue mansioni da Monarca. E che dire del suo compagno di letture, Norman, niente di meno che uno sguattero che lavora in cucina, promosso a factotum, amico, valletto, consigliere di letture per sua maestà che nel frattempo è diventata lettrice accanita e sempre più esigente, tanto da chiedere alle sue udienze: “Lei cosa sta leggendo?” pescando dalla sua graziosa borsetta un libro per regalarlo.

La lettura sembrerebbe rendere ingestibile persino sua Maestà. I suoi più fedeli servitori erano incredibilmente sorpresi da tanta iniziativa. Tutti i convenevoli di anni di reggenza lasciavano spazio all’improvvisazione. Ecco un effetto collaterale della lettura: ci rende aperti a tutto e imprevedibili. Sua Maestà legge libri di autori omosessuali! Discute delle sue letture con chi lavora in cucina! Invece dei soliti fiori durante le visite ufficiali le vengono regalati libri.

Verrebbe da chiedersi perché Bennett abbia scelto una Regina invece di una persona qualsiasi per questo libro. Perché non un bambino che scopre la lettura per la prima volta? Dov’è il comico? La satira? Se “lo svago” della lettura rende ingestibile una Regina per i suoi servitori, che potere ha la lettura in una prospettiva più ampia?

La comicità di Bennett in La sovrana lettrice, ci porta a conoscere l’insoddisfazione di un Monarca annoiato, portato a ripetere le stesse formule di cortesia per anni e che finalmente spezza la routine.

In poche parole, abbiamo tutti bisogno di altro, ad un certo punto. Scardinare le convenzioni e ridicolizzare le apparenze è l’arma che l’autore usa per portarci a pensare. Perché l’arte nutre lo spirito. E no, la lettura non ci rende liberi, ma ci dà gli strumenti per liberarci. Liberarci dal dire sempre sì e dal fare quello che la società reputa appropriato. Persino se ti chiamano Sua Maestà.

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