Buon compleanno Neil Gaiman, autore di tante opere letterarie e fumettistiche indimenticabili!
É un piacere fare gli auguri ad un gigante dell’intrattenimento, nonchè amante degli abiti neri e dei gatti! Il fresco cinquantanovenne è uno degli autori più seguiti e influenti dell’attuale panorama fumettistico, anche se non può essere annoverato tra gli scrittori più prolifici del settore, Neil Gaiman ha sicuramente il dono di una scrittura che affascina, e anche quando parla per ventidue pagine di mici riesce a toccare delle corde cosi intime che chiunque abbia mai preso una penna in mano per scrivere i propri pensieri dovrebbe prendere appunti.
Ora, dopo la doverosa sviolinata, facciamo un piccolo excursus sulla sua carriera: Gaiman ha fin da bambino mostrato grande passione per la carta stampata avendo imparato a leggere all’età di 4 anni e avendo passato l’infanzia e l’adolescenza con i classici della letteratura come Tolkien e Ursula Le Guin e anche della nona arte come Eisner e Ditko, ma la vera scintilla con i fumetti è scattata dopo la lettura dello Swamp Thing di Alan Moore. Da quel momento ha mosso i primi passi con i vari editori inglesi che lo hanno aiutato a mettersi in mostra e a guadagnarsi una chiamata oltreoceano dalla DC Comics, dove con una miniserie rilancia in chiave ecologista Black Orchid. Questo e i vari successivi lavori servono solo per fargli scaldare il motore per la sua opera più matura e importante, Sandman!
La storia di Sandman segue le vicissitudini di Sogno (e non solo) e, tra angeli caduti che danno le dimissioni, i gatti che ho citato prima e una riuscita apparizione di Oberon con la consorte Titania, alla fine della lettura ci ritroviamo arricchiti culturalmente e sopratutto con la voglia di continuare a leggere, cosa rara per un’opera così vasta. Fortunatamente dopo i settantacinque numeri della serie originale Gaiman, di comune accordo con la DC, ha chiuso la serie, e anche se è tornato a scrivere di Morfeo & co. In qualche speciale, la scintilla originale era oramai spenta. Dunque, doverosi sono i complimenti al coraggio avuto nel chiudere una testata quando il feeling iniziava a venire meno; da ricordare che, comunque, Sandman ancora godeva del favore della critica e del pubblico.
L’eredità di Sandman e la combinazione di questi elementi contribui, poi, a creare la sotto etichetta Vertigo della DC, che ha pubblicato tra gli altri Scalped, Y the Last Man di Brian K. Vaughn, Hellblazer e Preacher (tutte letture vivamente consigliate). Finito il capitolo relativo a Sandman, che ha mostrato le qualità della sua prosa, la carriera di Gaiman ha iniziato a prendere il volo, già durante la scrittura delle storie di Morfeo.
Laa carriera di Gaiman, però, non è solo Sandman:
Già durante la sua stesura lo scrittore inglese intraprese altri progetti anche al di fuori della nona arte come Good omens, libro da cui è stata tratta una frizzante serie Amazon Originals con Michael Sheen (Il Maledetto United) e David Tennant (il decimo Doctor Who) mentre Nessun Dove nata come serie televisiva per la tv inglese e ben presto adattata a libro; la sua produzione ha però continuato anche nel mondo del fumetto dove Gaiman ha raccolto il testimone di Alan Moore alla sceneggiatura di Miracleman – altro fumetto con cui Moore ha destrutturato il supereroe come e prima di Watchmen (ecco le recensioni della serie tv), ma che da noi ha avuto la sfortuna di avere una valida e completa traduzione solo cinque anni fa; il compito era sia un onore che un onere perchè, dopo quanto scritto dal Bardo di Northampton, le aspettative dei lettori erano da una parte molto alte, dall’altra la curiosità verso la serie era alle stelle, visto il finale dell’opera originale poco aperto e che sembrava non lasciare molto spazio ad un seguito.
Gaiman dimostrò invece che da dire c’era ancora molto; dello stesso periodo la collaborazione con Todd McFarlane, creatore di Spawn, sulle cui pagine crearono Angela, personaggio che proprio insieme a Miracleman ha visto una delle più accese battaglie legali del mondo del fumetto in relazione ai diritti di sfruttamento, battaglia legale nella quale, alla fine, l’ha spuntata la gigantesca Marvel, altro editore per cui il nostro ha scritto altre interessanti opere quali 1602 (miniserie che riscrive le origini dell’universo Marvel ponendole appunto nel 1602) e gli Eterni (serie che riprende i personaggi creati da Kirby).
La maturità artistica porta altri libri e altri fortunati adattamenti: American Gods (opera con cui ho conosciuto nell’ormai lontana estate 2004 la prosa di Gaiman), Coraline (da cui un film d’animazione) e Stardust.
La produzione fumettistica l’ha visto riavvicinarsi al suo Sogno con Sandman: Overture, una buona prova dove però la parte del leone la fanno le meravigliose tavole di J.H. Williams III. Inoltre, del 2009 è un piccolo omaggio nonchè commiato al Cavaliere Oscuro: Batman,: Whatever Happened to the Caped Crusader? è il numero #686 della serie di Batman.
Nel rinnovargli auguri e nell’attesa dell’adattamento da poco annunciato da parte di Netflix di Sandman gli auguriamo cento di questi giorni e magari cento di queste opere.
Buon compleanno Neil!
Claudio Franzò
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