Elton John: oltre l’eccentricità

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Reginald Kenneth Dwight, meglio noto come sir Elton John, è conosciuto per il suo immenso talento e per la sua grande eccentricità sfoggiata da sempre attraverso costumi bizzarri e sfarzosi. Ma spesso l’apparenza inganna e dietro quell’immensa eccentricità c’è molto di più. C’è un uomo che ha sempre dovuto fare i conti con la sofferenza e la solitudine.

Il rapporto con il padre alla base del suo dolore

Già da piccolo le doti musicali dell’artista risultano essere incredibili. Dotato dell’orecchio assoluto, era in grado di comporre e riprodurre musica al pianoforte in modo spontaneo e immediato. Sperava, grazie a questa sua abilità, di attirare l’approvazione e l’attenzione di suo padre, Stanley Dwight, una figura fredda e distante, la cui approvazione non arrivò mai.

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L’eccentricità di Elton John si manifestava prima di tutto nel modo di vestire.

Per l’intera carriera, Elton John ha più volte ammesso di “aver cercato di dimostrare al padre di che pasta era fatto e di essere così il suo orgoglio”. Era semplicemente un ragazzo che cercava amore e appoggio in una persona purtroppo incapace di amare e per tutta la vita risentirà di tale mancanza.

La visione dell’amore secondo Elton John

Durante la fine dell’adolescenza, il giovane artista si rese conto prima della sua bisessualità e successivamente della sua omosessualità. Ebbe diverse relazioni durante la sua carriera tra cui quella particolarmente turbolenta con il suo manager John Reid.

Si rese conto di essere totalmente solo, non amato, ma solo “sfruttato” da coloro che volevano trarre vantaggio dalla sua fama. Non riusciva ad accettare di essere omosessuale poiché lo faceva sentire vulnerabile e a disagio anche a causa della non totale accettazione da parte di sua madre e della società del tempo.

Solo una persona era sempre rimasta accanto a lui. Parliamo di Bernie Taupin, poeta e paroliere ufficiale di Elton John. “Senza Bernie non ci sarebbe Elton John”, ammette l’artista. Il grande affiatamento tra i due nacque intorno ai 18 anni ed è stato l’elemento chiave del suo successo. Quello provato da Elton per Bernie è un grande amore anche se non propriamente carnale che ha consolidato un’amicizia che dura da tutta la vita.

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Elton John e Bernie Taupin da giovani.

Nel tempo l’artista ha ammesso che la sua visione dell’amore è profondamente cambiata. Nei primi anni della sua carriera, ancora giovanissimo, l’amore era visto come qualcosa di semplice, genuino, puro. Questo tipo di amore viene narrato nei versi di “Your song”, ballata scritta da Taupin. Interpretare quella canzone per Elton John, data la sua giovane età, fu molto semplice e istintivo. Lo stesso cantante ammette che successivamente, e soprattutto oggi, “non avrebbe mai potuto reinterpretare quella canzone allo stesso modo”.

Nel tempo l’amore è stato visto dall’artista come qualcosa di difficile, doloroso, poco spontaneo e che comporta molti sacrifici. Lo conferma la canzone “Sacrifice”, scritta sempre da Bernie Taupin.

Dalla tossicodipendenza alla riabilitazione: l’uscita dal “buio”

Le sofferenze, la solitudine, la mancanza di amore vero, il non sentirsi capito e apprezzato, lo smisurato successo ricco non solo di soddisfazioni ma soprattutto di tensioni, hanno spinto il cantante nel baratro. Fece uso di “tutte le droghe esistenti”, abusò di alcool, diventò bulimico e tentò persino il suicidio nel ‘75.

Dietro quegli occhiali e quei costumi così eccentrici indossati con disinvoltura sul palco c’era un uomo in fase di autodistruzione che gridava aiuto. Aveva perso se stesso. “Non avevo idea di come vivere ma non volevo morire”, dirà in un’intervista.

Grazie alla vicinanza del suo grande amico Bernie, del suo amante del tempo e persino di Freddie Mercury, riuscì a iniziare la riabilitazione ricoverandosi in una clinica specializzata a Chicago. Con fatica, dolore e impegno, uscì da quella spirale di buio e di dolore tornando finalmente a vivere.

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La locandina del film dedicato ad Elton John.

Volete saperne di più sulla vita di Sir Elton John? Se è così, vi invitiamo a leggere “Me”, l’autobiografia ufficiale dell’artista pubblicata nel 2019 da Mondadori e, se ancora non lo avete fatto, gustatevi “Rocketman”, film uscito nel 2019 diretto da Dexter Fletcher.

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