La sera dei Grammy 2023, le premiazioni più ambite per chi lavora nella musica, è stata fissata al prossimo 5 febbraio (6 febbraio a partire dall’una di notte per noi italiani). Lo scorso 15 novembre si sono tenute le nomination: ecco un breve recap delle categorie più importanti per chiunque volesse arrivare preparato alla cerimonia dell’Academy.
Bisogna cominciare col dire che c’è un’assenza importante, ovvero quella di The Weeknd. Snobbato senza un’apparente ragione con il suo precedente album, che lo aveva visto primo artista in classifica Spotify per mesi, quest’anno Abel ha scelto di non inviare alcuna registrazione. Per quanto l’Academy si sforzi di mostrarsi come garante di rappresentazione e qualità, rimane un contesto privilegiato, oligarchico e soprattutto ancora troppo legato agli Stati Uniti.
Tra i migliori artisti esordienti ai Grammy 2023 spiccano gli italiani Maneskin: è sempre bello vedere che gli americani continuano a considerare come anno 0 il 1776 e nominano come esordiente una band con oltre 30 canzoni in discografia. Dovranno combattere un guerra i nostri compatrioti, perché nella stessa categoria sono nominate Latto, rapper americana che ha scalato le classifiche con la sua Big Energy, e le Wet Leg, il duo dell’isola di Wright che in quest’edizione colleziona nominations e si instaura come promessa dell’alternative.
Per il genere alternative ai Grammy 2023, le Wet Leg sono infatti nominate in entrambe le più importanti categorie: Miglior album di musica alternativa, dove competono con Björk (Fossora – di cui vi abbiamo parlato qui), gli Arcade Fire (We – di cui vi abbiamo parlato qui), i Yeah Yeah Yeahs (Cool it Down) e i Big Thief (Dragon New Warm Mountain I Believe In You) e Miglior performance alternativa, dove competono con Florence and the Machine (King), i Yeah Yeah Yeahs (Spitting Off the Edge of the World ft. Perfume Genius), Big Thief (Certainty) e gli Arctic Monkeys (There’d better be a mirrorball – di cui vi abbiamo parlato qui).
Nelle categorie in riferimento alla musica per i visual media, il grande successo sembra essere di Encanto, che ottiene 3 nominations ai Grammy 2023 e si dimostra un degno avversario per le ambiziose colonne sonore di ELVIS e di Stranger Things.
In tutte le categorie riservate al rap, trionfa con 6 nominations Kendrick Lamar. Il suo album – Mr. Morale & the Big Steppers – è stato un vero successo e il rapper si distingue ancora una volta per la qualità dei suoi testi. Ha buone probabilità di essere un degno rivale anche per quanto riguarda i premi più importanti come canzone e album dell’anno, ma sarà da vedere.
Per definizione, i premi più ambiti ai Grammy 2023 sono quelli riferiti al genere pop, a causa dei quali negli ultimi anni ci sono state vere e proprie guerre all’ultimo sangue. Spesso l’Academy ha sorpreso premiando artisti più di nicchia dimostrando di valorizzare la qualità (esempio lampante la vittoria l’anno scorso di Jean Baptiste con Freedom), mentre spesso sono state premiate popolarità e vendite.
Molto difficile, per esempio, sarebbe formulare giustificazioni legate alla qualità per quanto riguarda le nominations di quest’anno nella categoria miglior performance in duo o di gruppo. Nella categoria sono nominati Doja Cat e Post Malone (con I Like you), i BTS e i Coldplay (con My Universe), Sam Smith e Kim Petras (con Unholy), gli ABBA (con Don’t shut me down) e Ed Sheeran e Camila Cabello (con Bam Bam).
È impossibile non notare che la maggior parte di questi brani era appena sopportabile quando passava per radio. La speranza è che i BTS possano ottenere il premio cui da tanti anni aspirano ora che sono accompagnati da una band occidentale, nonostante lo meritassero anche prima: sono nominati anche per Yet to come (prima canzone interamente in coreano nominata… per il video musicale!). Anche gli ABBA non hanno mai vinto un Grammy e si sono rimessi in gioco dopo tanti anni ottenendo buoni posti nelle classifiche e un meta-tour di tutto rispetto: perché non premiarli?
Sarebbe infatti difficile vederli uscire vincitori dalle altre categorie in cui sono nominati: miglior album pop vocale e registrazione dell’anno. In entrambe le categorie devono competere con cantanti pieni di nominations e premi già ricevuti, le cui canzoni sono state la blueprint di questo 2022.
Si può dire chi è il più competitivo? O con due articoli su di lui in carriera si risulta ripetitivi e non oggettivi? Purtroppo per tanti, queste nominations confermano che c’è un re del pop in circolazione e chiunque lo ignori sta mentendo a sé stesso. Dieci (10) nominations per Harry’s House: tutte le categorie più ambite del pop, ingegneria e songwriting. Un tour che si prolunga per un altro anno, record di presenze al Madison Square Garden, due appuntamenti al Wembley sold-out e altri due che attendono… Di cosa stiamo parlando?
Un degno avversario ai Grammy 2023, però è Bad Bunny. Un verano sin ti è, insieme ad Harry’s house, ancora costantemente tra i primi posti delle classifiche globali. Titì me preguntò ha perseguitato le nostre estati e il tour, iniziato lo scorso agosto, terminerà a dicembre e ha già fatto la storia come tour più venduto di un artista latino di sempre. In pochissimi anni il cantante portoricano ha ottenuto sempre più successo, riuscendo a mescolare generi diversi e collaborando coi più grandi della scena musicale Americana – il tutto senza una parola in inglese.
Parte del suo successo è dovuto al suo attivo sostegno delle cause sociali e al suo esplicito rifiuto di rispettare le regole di genere nel modo di vestirsi e non solo: non è un caso che i due cantanti più competitivi del mondo abbiano così tante cose in comune, sono le voci di una generazione che non si sente più rappresentata dalle tradizioni e dal monopolio Americano nelle arti.
Tantissime le nominations ai Grammy 2023 di Adele e Beyoncé, nonostante entrambi gli album delle icone del pop non abbiano spiccato nelle classifiche: due album che non sono da considerare tra i loro migliori progetti, a parte alcuni singoli riusciti – quello di Beyoncé salvato in calcio d’angolo da tiktok – non hanno lasciato il segno.
Cinque nominations anche per Special di Lizzo: About damn time sarebbe un meritatissimo record of the year per il sound che ricorda i migliori successi di Donna Summer, rivisitato abilmente per essere attuale e passare in radio fino a farsi odiare. Già vincitrice di 3 Grammys, Lizzo ormai non ha nulla da provare al mondo della musica. Qualunque premio vinca non fa altro che confermare quanto sia una delle dive più rappresentative della nuova wave.
La regina indiscussa del pop, Taylor Swift, ha ottenuto “solo” quattro nominations ai Grammy 2023. L’album per cui poteva essere candidata era infatti Red (Taylor’s version), ovvero una ri-registrazone di uno dei suoi migliori album a dieci anni dalla sua prima uscita. Con oltre 30 brani, di cui la metà inediti, Taylor Swift si porterà quasi sicuramente – meritatamente – a casa Miglior brano country (I bet you think about me) e, incrociamo le dita, miglior video musicale (All too well (10 min. version)): esatto, avete letto bene, un brano di dieci minuti che ottiene tre nominations ai Grammys dopo dieci anni dalla sua prima – parziale – uscita.
Il video ricostruisce alcune scene della relazione della cantante con Jake Gyllenhaal e ha come protagonisti Sadie Sink (l’iconica Max di Stranger Things) e Dylan O’Brien (l’iconico Stiles di Teen Wolf). Nella categoria dovrà competere con: Adele (Easy on me – girato da niente meno che Xavier Dolan), BTS (Yet to come), Doja Cat (Woman), The heart part 5 (Kendrick Lamar) e Harry Styles (As it was).
Non è presente personalmente nella categoria del miglior produttore ai Grammy 2023, ma è nominato (di nuovo), Jack Antonoff (che è praticamente un suo prolungamento): per la produzione sia di Red (TV) che del nuovo album dei The 1975 (di cui vi abbiamo parlato qui), Antonoff anche quest’anno è l’avversario più temuto dai produttori.
Per concludere, dunque, riportiamo integralmente le nominations ai Grammy 2023 complete per le categorie più ambite del mondo della musica.
Per canzone dell’anno, si scontrano ai Grammy 2023: GAYLE (abcdefu), Lizzo (About damn time), Taylor Swift (All too well – 10min.), Harry Styles (As it was), Steve Lacy (Bad habit), Beyoncé (Break my soul), Adele (Easy on me), GOD DID (Dj Khaled ft. Jay-Z, Fridayy, Lil Wayne, Rick Ross, John Legend) e Kendrick Lamar (The heart part 5).
Per album dell’anno: ABBA (Voyage), Adele (30), Bad Bunny (Un verano sin ti), Beyoncé (RENAISSANCE), Mary J. Blidge (Good morning gorgeous), Brandi Carlile (In these silent days), Coldplay (Music of the spheres) Kendrick Lamar (Mr. Morale & the Big Steppers), Lizzo (Special) e Harry Styles (Harry’s house).
Questa edizione sembra promettere bene sia dal punto di vista della premiazione meritocratica che della volontà di premiare chi ha rappresentato per il pubblico l’essenza del 2022. Non resta che attendere febbraio e cominciare il toto-Grammys come dei veri italiani.
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