Reduce dal successo di Sanremo il duo che compone La Rappresentante di Lista presenta il nuovo album: My Mamma, un’esplosione di colori accesi e di temi forti. Un album pensato per arrivare a tutti rispetto ai precedenti, un sound innovativo e ritmico per la band che si è definita Queer pop nel senso più ampio e “fluido” del termine.
Lo ammetto il mio incontro con La Rappresentante di Lista è avvenuto a Sanremo l’anno scorso quando sono rimasta folgorata dalla versione di Luce di Elisa interpretata dalla meravigliosa voce di Veronica Lucchesi insieme a Rancore.
Avevo sempre considerato i precedenti album del duo come opere di qualità ma molto molto di nicchia con una difficile diffusione e ricezione da parte di un pubblico più “pop”. E invece Veronica e Dario hanno giocato una carta vincente bissando la loro presenza al festival anche quest’anno con il brano Amare e presentandosi così come sono senza sacrificare la loro essenza e senza svendersi ma dichiarando fieramente la loro musica e mostrandoci apertamente il loro mondo colorato e teatrale.
Il loro primo incontro è avvenuto sotto la buona stella del teatro. Il duo, infatti, nasce a Palermo durante le prove dello spettacolo Educazione fisica diretto da Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco. La stessa Veronica, di origine toscana, era a Palermo per frequentare un corso con Emma Dante. E dal teatro i due artisti rubano creando dei veri e propri concerti/spettacolo con particolari curatissimi e con delle interpretazioni da 10 e lode. Segno che l’arte teatrale può essere applicata a tantissime discipline e che può essere utile apprenderne le basi ogni volta che si sale su un palco davanti ad un pubblico.
My Mamma è uscito a marzo per Woodworm / Numero uno. Un album che consacra la band e che la fa conoscere ai più (ad una settimana dall’uscita il disco si è piazzato al quinto posto tra gli album più venduti della classifica Fimi e qualche gg fa il singolo Amare è diventato disco d’oro).
La copertina dell’album è realizzata dall’artista palermitana Manuela Di Pisa ed è ispirata al dipinto L’origine del mondo di Gustave Courbet che per Dario e Veronica rappresenta: <<gli innumerevoli mondi in cui ci muoviamo, la nostra fluidità>>, colpisce ed è davvero bella. I brani dell’album spaziano tantissimo dal pop al rock all’elettronica fino ad arrivare alle immancabili ballate. Ti trascinano dal primo all’ultimo sorprendendoti con la descrizione di sentimenti forti, cantati, urlati, lanciati dalla meravigliosa voce di Veronica. Anche il titolo My Mamma parla di origine, di una creatura che è stata covata durante il lockdown e che ora ha finalmente preso vita e pronuncia le sue prime parole.
TRACKLIST
1-Religiosamente Lyrics
2-Oh Mà Oh Pà
3-Alieno
4-Fragile
5-Sarà
6-Amare
7-V.G.G.G. (Very Good Glenn Gould)
8-Paesaggi stranieri
9-Resistere
10-Mai Mamma
My Mamma: ORIGINE
Partiamo con Religiosamente scritto in collaborazione con Pacifico. Testo meraviglioso e poetico che ci fa immergere nell’elemento primario, quello da cui deriviamo e in cui siamo stati cullati: l’acqua. Un elemento che accoglie, abbraccia, ricorda, nel quale ci si può, pericolosamente, abbandonare. Veronica ha raccontato anche la nascita del brano:
<<Gino è una persona strepitosa. Ce l’ha presentato la nostra etichetta discografica [Numero Uno, ndr], che ha fortemente voluto questo incontro perché probabilmente pensava che fossimo anime affini. E così è stato. Ci siamo incontrati a Parigi, dove lui abita. Ci siamo messi in modo molto libero a ragionare insieme su quelli che all’epoca erano provini di canzoni. Sul senso delle parole, sulle tematiche che volevamo far venir fuori da questo disco>>.
Oh mà, oh pà racconta in maniera ancora più presente il tema della nascita. È una vera e propria lettera di una creatura che sta nascendo e che vuole avvertire i suoi genitori di quello che stanno per vivere. Una bimba che sa già come andrà a finire e che conosce la realtà meglio di chi l’ha messa al mondo.
<<My Mamma è un disco che parla anche di ciò che vuol dire essere madri o padri, o entrambe le cose contemporaneamente, o sognare di esserlo>>
Veronica Lucchesi
<<Dover essere madri e padri vuol dire anche di che cosa ti vuoi prendere cura, cosa vuoi lasciare al mondo. Sicuramente questa necessità di terra, di carne, di respiro universale che la nostra natura ci offre, anche quella anatomica>> .
Dario Mangiaracina
My Mamma: ADOLESCENZA
In Alieno, primo brano estratto dall’album, la bimba appena nata sta crescendo e inizia a scoprire i piaceri della carne. L’interpretazione di Veronica è rotonda e svenevole allo stesso tempo, la voce è distorta, prende forma piano piano e la musica quasi dance con il ritmo elettronico ben lanciato ci raccontano due facce della stessa medaglia che ogni adolescente vive al massimo. L’amore e il dolore.
Fragile è l’unico brano dell’album interpretato da Dario. Dopo aver esplorato l’universo femminile, il duo analizza gli stessi sentimenti da un altro punto di vista semplicemente per dimostrare che quando si prova qualcosa si è sempre e comunque estremamente fragili. Non sempre quello che ci si aspetta è quello che realmente accade: “Dimmi cosa sai di me/cose che non sai/cose che non vuoi sapere”. La voce quasi monocorde che rimane in equilibrio tra i sinth, i bassi e gli archi lontani rende il brano struggente e definitivo.
My Mamma: ETÁ ADULTA
Quello che caratterizza una persona adulta è quello di crearsi un proprio mondo. “Ma tutto questo mio mondo. È a un passo dal crollare“. È un attimo e tutto può finire. Il mondo ci accoglie e ci sputa via in un attimo. La protagonista di questo percorso attraversa sonorità quasi latino americane e cita il ballo come metafora della vita, della terra che si sta sgretolando. il tutto è descritto con delle immagini vivide e con un cinismo tagliente che ci colpisce ad ogni stilettata.
Amare arriva come un fulmine. Una canzone che parla d’amore in maniera non banale, cosa rara attualmente. Una canzone da cantare perdendo il fiato dall’inizio alla fine, una canzone che non ci racconta dell’amore in maniera edulcorata ma che ci descrive bene tutti i passaggi, una canzone positiva, forse la più solare dell’intero album che ci invita a non mollare, ad apprezzare il poco che ci arriva ogni volta che stai bene e ogni volta che stai male. L’arrangiamento di Dardust è elettrizzante.
Con V. G. G. G. (Very Good Glenn Gould) inizia ad emergere la natura ribelle della nostra immaginaria protagonista. Anche questa volta il ritmo serrato e delle sonorità jazz sottolineate dal piano ci mostrano un vero e proprio monologo alla Pirandello che sembra dire: <<io sono me stessa e non mi importa se mi considerate pazza>>. Emblematica la frase: “Io quello che faccio in faccia a tutti voi“. Una poesia, una filastrocca irriverente e pazza.
Paesaggi stranieri è la ballata più romantica e nostalgica dell’intero album. Ancora una volta delle scuse, una richiesta di perdono. Due persone che si conoscono e che si perdono dentro paesaggi sconosciuti. Lasciarsi cambia “il nostro mondo” e bisogna ripartire. Poetica.
My Mamma: MORTE E RINASCITA
Resistere è un capolavoro, parole recitate nelle strofe, alternate ad un ritornello potentissimo. “Voglio provare ad esistere/La mia natura è resistere/E non mi importa di perdere/Quello che mi serve adesso è vivere”. Un inno alla vita in un momento in cui si sta per mollare. Il suono della batteria incalza e ci fa intravedere lo spazio, l’universo della copertina dell’album. Dal particolare del singolo all’universale, resistere alle avversità della vita, praticare la pace e la positività. Un’esplosione di colori e di speranza. Un arcobaleno. E anche quando l’ultimo giorno arriverà non avremo più paura. “Domani sarà un giorno da ricordare, non da dimenticare“. La vera rivoluzione è vivere.
Mai Mamma è una riflessione su cosa lasceremo dopo che ce ne saremo andati. Il brano affronta temi molto complessi giocando ad attraversare più generi musicali che si avvicinano all’emotività delle parole fino ad esplodere in un ritmo tribale e infine rock che si dissolve in un gemito animale. La protagonista della nostra storia è arrivata alla fine, aveva promesso a sua mamma che mai avrebbe fatto alcune cose eppure ci è incappata, caduta, è stata catturata. Non se ne fa una colpa, ha vissuto, ormai non chiede più scusa ma è pronta a tuffarsi nell’aldilà, nel buco nero che troviamo dentro l’origine del mondo, curiosa di cosa scoprirà.
<<My Mamma è un viaggio psichedelico attraverso l’esistenza, una descrizione originalissima dei sentimenti più comuni del genere umano. Quando abbiamo iniziato a scriverlo eravamo in silenzio, eravamo dei fogli bianchi.
Poi, un po’ per gioco o per disperazione, ci siamo raccontati una storia, abbiamo infittito la trama, abbiamo cucito dei costumi, inventato dei personaggi e abbiamo tappezzato le pareti di slogan, di motti, di parole e frasi fino a non avere quasi più spazi bianchi. Ci siamo fatti travolgere dalla voglia di tornare, abbiamo dato alla solitudine la forma di una strada e l’abbiamo percorsa fino in fondo. Abbiamo dato voce a tutti i momenti in cui eravamo rimasti in silenzio a guardare. Poi, dopo nove mesi, l’abbiamo chiamata per nome: MY MAMMA>>
My Mamma consacra La Rappresentante di Lista nell’olimpo delle band che ricorderemo per molto tempo regalandoci della musica mai banale, mai scontata, piena di energia, di significati, di immagini vivide e dirette. È il vestito fucsia di Veronica che si muove sul palco dell’Ariston, è un regalo da cui si può solo partire per crescere ancora di più. Attendiamo con ansia i live che ci sorprenderanno e cattureranno ancora una volta.
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