Negli scorsi giorni sono stati rivelati i nomi dei protagonisti della prossima edizione dei Grammy Awards. La 66esima edizione della cerimonia si terrà alla Crypto.com Arena di Los Angeles il prossimo 4 febbraio (per noi italiani, la mattina del 5) e sarà come sempre un appuntamento imperdibile per gli amanti della musica.
Come da copione, ecco un breve recap delle categorie più importanti per chiunque volesse arrivare preparato alla cerimonia dell’Academy: i Grammy’s 2024.
L’avevamo intuito dai primi singoli in classifica ad inizio anno e l’Academy non sembra averci smentito. La musica del 2023 è stata dominata dalle donne e ha come obiettivo parlare a loro. Per la prima volta nella storia, tanto per cominciare, le nominations per Miglior interpretazione pop solista sono tutte donne. Ma è solo l’inizio: sono tutte donne le artiste con più nominations (SZA, Taylor Swift e Olivia Rodrigo) e c’è un elefante (rosa) nella stanza: il film (/musical/evento epocale) Barbie. Ma andiamo con ordine.
La categoria Miglior artista esordiente parte già con una grave mancanza: Renée Rapp, che la critica da mesi stava nominando come la miglior nuova voce per il suo Snow Angel e che sarà presto al cinema nel ruolo di Regina George per il musical di Mean Girls. Comunque, vede gareggiare Coco Jones, The War and Treaty, Noah Kahan, Fred Again, Victoria Monet, infine – last but not least – Gracie Abrams (al momento in tournée con Taylor Swift) e Ice Spice (protagonista di quasi tutti i fenomeni dell’anno). Non dare il premio a Ice Spice dopo i successi di Boy’s a liar e Barbie World, ma l’Academy potrebbe anche scegliere di premiare la qualità. Who knows!
In ogni caso, lei ha altre categorie in cui gareggiare: è nominata anche per Miglior canzone rap e Miglior performance in duo o di gruppo (per il remix di Karma con Taylor Swift). In entrambi i casi dovrà vedersela con una delle protagoniste dell’edizione: SZA. Con il suo SOS (di cui vi parliamo qui: articolo SZA), la cantante ha ottenuto 9 nominations e mira a portarsi a casa la più importante di tutte: Album dell’anno.
Nelle categorie rap dei Grammy’s – è nominata sia per Miglior album rap e Miglior interpretazione rap – un’altra valida concorrente è Col Leray, che con la sua Players ha scalato le classifiche ed è diventata una delle artiste più ascoltate dell’anno. Anche se in sordina, continuano a giocarsela anche i grandi come Drake e 21 Savage, Travis Scott, Kendrick Lamar e Future. Insomma, non proprio un gioco da ragazzi. In caso dovesse perdere entrambe, potrebbe consolarsi con la categoria Miglior performance R&B tradizionale, dove sembra avere ottime possibilità.
Come anticipato, tra le protagoniste di quest’edizione dei GRammy’s c’è la regina indiscussa di tutte le donne: Barbie (ne abbiamo parlato qui https://shockwavemagazine.it/editoriali/barbie-ipotesi-kurgan/ e qui https://shockwavemagazine.it/editoriali/barbie-salvare-cinema/). Icona di femminilità ed emancipazione, la protagonista del film dell’anno diretto da Greta Gerwig è presente senza avere il bisogno di esistere. Il film Barbie è stato il vero evento dell’anno: lo si aspettava da anni e l’impatto mediatico che ha avuto è stato senza paragoni. L’hype è stato creato prima da una geniale campagna di marketing, poi dalla graduale apparizione dei trailer e – non per ultima – dalla colonna sonora.
Sviscerata anche quella gradatamente, con singoli estratti piano piano e l’intero progetto reso pubblico solo dopo l’uscita, la colonna sonora di Barbie ha dominato le radio e le classifiche e si prepara – con ben 11 nominations – a dominare anche i Grammy’s. “What Was I Made For?” di Billie Eilish e “Dance the Night” di Dua Lipa sono nominate per la categoria Miglior canzone dell’anno, la prima anche per Miglior Video Musicale e Miglior interpretazione pop solista. L’intero album è nominato come Miglior colonna sonora e Score Soundtrack, ma il brano più iconico è “I’m Just Ken”, interpretata da Ryan Gosling nel cuore del film, nominata nella categoria Miglior canzone scritta per visual media, dove tra l’altro gareggia con altre tre canzoni sempre del film.
Le categorie rock vedono il ritorno dei Paramore, insieme a Greta Van Fleet, Metallica e Foofighters. Spicca, tra le nominations per Miglior canzone rock, ballad of a homeschooled girl della principessa del pop Olivia Rodrigo. Noi l’avevamo già difesa qui dalle critiche, ma l’Academy ha voluto esagerare rendendola alla pari di Taylor Swift e seconda solo a SZA con 6 nominations e mettendola in gara per tutte le categorie più importanti. GUTS è sicuramente un sophomore album promettente, ma manco a fa’ così…
Arriviamo quindi al sodo, nei Grammy’s. Per quanto riguarda le categorie pop, Miglior interpretazione pop solista vede scannarsi Taylor Swift (con Anti-hero), Billie Eilish (con What was I made for?), Doja Cat (con Paint the town red), Olivia Rodrigo (con Vampire) e Miley Cyrus (con Flowers); Miglior album pop vede invece GUTS di Olivia Rodrigo, – di Ed Sheeran, Endless Summer Vacation di Miley Cyrus, Chemistry di Kelly Clarkson e Midnights di Taylor Swift.
Se nella categoria dell’interpretazione ha ottime possibilità Flowers di Miley Cyrus, di cui abbiamo parlato qui), le regine sembrano essere di nuovo Taylor Swift e Olivia Rodrigo. Rispettivamente regina e principessa del pop, madre e figlia come scherzano spesso (in realtà ora non lo fanno più da un po’, ma siamo in denial). Midnights (di cui abbiamo parlato qui) ha migliori possibilità di vincere nella categoria album, anche se di sicuro non spicca tra i progetti di Taylor Swift.
Anti-hero invece è una perla, ecco perché è un peccato che nella categoria più importante – Canzone dell’anno – se la debba vedere non dura, ma durissima. Tra i contendenti ci sono infatti Jon Batiste (che ha dimostrato già una volta di poter vincere senza assolutamente essere ascoltato da anima viva) con la sua Butterfly, Dua Lipa e Billie Eilish con i brani di Barbie, Lana Del Rey con A&W, Olivia Rodrigo con Vampire, Miley Cyrus con Flowers e SZA con Kill Bill. Non lo diciamo per chi tifiamo, ma comunque sarà una lotta all’ultimo sangue.
Per ultima, la categoria più importante dei GRammy’s, Album dell’anno. Qui fa il suo esordio Lana Del Rey, con il suo Did You Know That There’s a Tunnel Under Ocean Blvd (mannaggia a lei per questo titolo), Olivia, Taylor, Miley e SZA (ormai lo sapete), le boygenius (supergruppo formato da Phoebe Bridgers, Lucy Dacus e Julien Baker, che dominano anche Miglior album di musica alternative insieme a Lana), Jon Baptiste con World Music Radio e Janelle Monae con The Age of Pleasure.
Che gli Hunger Games della musica abbiano ufficialmente inizio. E possa la fortuna…
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