La lotta per il mondiale di Formula 1 tra Verstappen ed Hamilton ci regala un’altra gara da libro di storia di questo sport. A tre gare dalla fine è tutto saltato, da ora non esisteranno più “regole”.
Appena finito questo GP la prima domanda che mi sono fatto è stata: “già mancano solo tre gare?”. Sì perchè questo mondiale di Formula 1 è volato, tutto merito del duello tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, che nel Gran Premio del Brasile ci regalano un’altra gara da libro di storia della F1, anzi, un intero week-end. Tutto comincia dopo la qualifica fatta di venerdì, vista la presenza della sprint-race (che ancora una volta si dimostra inutile), quando esce la notizia che una parte della macchina di Hamilton non avesse rispettato il regolamento tecnico rischiando così la squalifica.
E così è stato, Lewis Hamilton squalificato dalla qualifica e costretto a partire ultimo nella sprint race che terminerà, dopo una rimonta fin troppo facile, in quinta posizione che diventerà decima viste le cinque posizioni di penalità a causa del cambio di una parte delle power unit. Nella vera gara rimonta dalla decima alla prima posizione dopo un duello al limite con Max Verstappen. Il pilota olandese rimane comunque avanti in classifica, ma a tre gare dalla fine con due piste sconosciute a tutti all’orizzonte. Si sta facendo la storia signori.
Ma il duello tra Red Bull e Mercedes partito dal venerdì ha messo in secondo piano altri due duelli, soprattutto per un posto che conta nei costruttori: il primo, classico, tra Ferrari e McLaren ed un altro esploso da poche gare tra Alpine ed AlphaTauri
Lewis Hamilton (Mercedes) – Cattivo (The Zen Circus): da quando seguo la Formula 1 faccio fatica ricordare un Lewis Hamilton così cattivo ed agguerrito, magari però mi sbaglio, magari nella sua carriera è sempre stato capace di nascondere il tutto, sta di fatto che in questa gara lo abbiamo visto cattivo, senza nascondere nulla. Una cattiveria che forse ha influenzato tutto il team Mercedes (basti vedere la reazione di Toto Wolff dopo il sorpasso decisivo di Lewis su Verstappen) e chi li ha portati a vincere in un modo non proprio abituale per la scuderia anglo-tedesca.
Hamilton recupera un totale di venticinque posizioni tra sprint race e gara della domenica, nella classifica rimane comunque dietro a Max Verstappen riaprendo così il mondiale a tre gare dalla fine. Vediamo se questa cattiveria “improvvisa” del pilota britannico riuscirà a farlo arrivare al suo ottavo titolo mondiale.
Max Verstappen (Red Bull) – Bandiera Bianca (Franco Battiato): per la prima volta in questa sfida per il mondiale (sia piloti che costruttori) riusciamo a vedere un Max Verstappen che si arrende alla troppa, ma buona, cattiveria di Lewis Hamilton. Ci prova una sola volta il pilota olandese a non arrendersi alla troppa superiorità Mercedes nel Gran Premio del Brasile, ma poi cede e lascia passare il pilota britannico finendo la gara con dieci secondi di distacco.
Verstappen alza la bandiera bianca, ma ciò non vuol dire che questa stagione di Formula 1 sia finita, anzi, nel week-end in Brasile la Red Bull ha dimostrato che la Mercedes sia sotto pressione quasi costringendoli ad infrangere il regolamento tecnico, una cosa mai successa per la scuderia anglo-tedesca. Certo, tutto questo ha portato ad una provocazione che ha fatto portato a sua volta alla vittoria di Hamilton, ma almeno sappiamo che questo mondiale sia sudatissimo.
Pierre Gasly (AlphaTauri) – Davide (Gemitaz ft. Coez): per tanti GP Pierre Gasly è stato un po’ nel dimenticatoio. Prendeva la sua ottima posizione in gara e lì rimaneva, gestendo la gara in modo quasi artistico. Nel Gran Premio del Brasile invece è riapparso quasi all’improvviso a causa appunto dell’improvvisa dell’esplosione del duello per il quinto posto nei costruttori tra AlphaTauri ed Alpine. Ci siamo sempre chiesti come stesse Pierre, ecco, ora lo sappiamo.
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