Formula 1 d’autore: pagelle del GP del Messico

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In Messico Verstappen mette in cassaforte un’altra vittoria, mentre la Mercedes sembra un lontano parente di quella che ha dominato la Formula 1 negli ultimi anni. Nel frattempo la Ferrari si prende il terzo posto nei costruttori.

A quattro gare dalla fine di questa stagione, bellissima, anzi, storica, di Formula 1, il mondiale sembra essere sempre più a favore della Red Bull e soprattutto di Max Verstappen. Nel Gran Premio del Messico va in scena l’ennesima figuraccia Mercedes con un Bottas che tira fuori gli attributi nel momento più sbagliato della sua carriera chiudendo, a destra, il suo compagno di squadra lasciando la porta spalancata a sinistra per il pilota olandese che, con una facilità disarmante, va in prima posizione. Lewis Hamilton invece non riesce a tirare fuori il massimo dalla sua auto, limitando i danni grazie alla sua seconda posizione.

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Nell’altra lotta, ovvero quella per il terzo posto costruttori, la Ferrari si riprende il terzo posto dei costruttori, nel confronti di una McLaren che da diversi GP sembra essere in crisi. Le due rosse però deludono comunque, ed anche di tanto, soprattutto dopo che si diceva che in Messico potesse arrivare, addirittura, la prima vittoria. Ora mancano quattro gare, di cui due in cui si correrà su piste completamente nuove (Qatar e Jeddah), e se vogliamo tra queste possiamo metterci anche Yas Marina che ha cambiato layout. Un mondiale di Formula 1 che molto probabilmente finirà all’ultimo giro dell’ultima corsa, ma che è già storico.

La Formula 1 si riprende lo spettacolo che negli ultimi Gran Premi era mancato. In Messico tra duelli, rimonte mancate e le varie lotte si riesce a godere di una gara ricca di contenuto

Max Verstappen (Red Bull) – Un Giudice (Fabrizio De Andrè): la vittoria del pilota olandese nel Gran Premio del Messico è una vera e propria sentenza, non solo vince, ma anche in questo caso mette in estrema crisi la Mercedes, che fa, tra l’altro una bruttissima figura. La staccata che Max Verstappen tira ai due piloti della scuderia anglo-tedesca non solo è un capolavoro, ma è anche una testimonianza di quanto, in questa stagione, basti molto poco per mettere in crisi la Mercedes. Da quella prima curva in poi tutti i giri li fa in testa (tranne quelli immediatamente successivi al pit-stop). La sua sentenza è chiara, vuole vincere il mondiale, ma non gli basta, vuole, forse, umiliare la Mercedes.

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Lewis Hamilton & Valtteri Bottas (Mercedes) – Viaggi Disorganizzati (Le Luci della Centrale Elettrica ft. Manuel Agnelli): se si segue la Formula 1 una delle prima cose che si imparano è che può bastare una partenza fatta male ed un minimo di disorganizzazione per buttare tutto il buono fatto in ore e ore di prove su pista ed al simulatore. Ecco, al Gran Premio del Messico la Mercedes ci da testimonianza di tutto questo, in una sola curva la scuderia anglo-tedesca riesce a rovinare tutto il bello che era riuscita a far vedere nelle qualifiche.

Il viaggio della Mercedes in questa ultima parte di mondiale di Formula 1 è disorganizzato, a dimostrazione di questo c’è la chiusura di Bottas su Hamilton che permette a Verstappen di passarli entrambi, come se non bastasse il pilota finlandese si gira subito e non riesce a rimontare, terminando la gara doppiato e fuori dai punti, mentre il pilota inglese molla quasi subito la presa sul pilota olandese.

Sergio Perez (Red Bull) – Home Sweet Home (Motley Crue): era un po’ che non assegnavo questa canzone, che come da titolo, viene data “d’ufficio” ai piloti che corrono il GP di casa, ma nel caso del pilota messicano prende tutt’altro significato. Sarà perchè è sempre stato tanto amato dal pubblico messicano a prescindere dai risultati, sarà perchè è riuscito a finire sul podio a casa sua, ma l’atmosfera che si creata intorno al Gran Premio del Messico rimarrà nella storia.

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Il tutto esaurito sulle tribuna (cose di cui non abbiamo, purtroppo, goderne a Monza), i cori per Perez, e poi la sua famiglia, ma soprattutto suo padre, che non riuscivano a contenere la propria gioia fin dal primo giro. E poi, il duello tra il pilota messicano ed Hamilton, con quest’ultimo che resiste ma con molta difficoltà tra i boati del pubblico volta che Perez si avvicinava alla sezione dello stadio. Insomma, non è stato mai cose giusto dire “home sweet home”.

Lando Norris (McLaren) – Non Sei Tu (Coez): partito dal fondo per il cambio, prevedibile, della Power Unit, riesce a rimontare ma senza andare oltre il decimo posto. Proprio come testimoniano le prestazione di Lando Norris, la McLaren sembra in grossa difficoltà, insomma, non andare oltre il decimo posto per la scuderia inglese è veramente non riuscire a trovare la quadra. Come se non bastasse Daniel Ricciardo finisce fuori dai punti dopo un contatto al via. Insomma, non sembrano essere loro, e nel frattempo la Ferrari si prende il terzo posto costruttori.

Marco Mancinelli
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