Nel secondo ottavo di finale di Euro 2020, l’Italia sfida l’Austria. Una partita lunga, finita dopo i tempi supplementari, contro una nazionale “stratega”. Passiamo ai quarti, in cui affronteremo già una squadra big tra Portogallo e Belgio.
Sapevano che passando da primi nel girone A le cose si sarebbero fatte molto difficili, e così è stato infatti, capitando proprio nella parte del tabellone, definita da molti, “difficile”, ma non ci si aspettava che si sarebbe sofferto fin dall’inizio. Credevamo che l’Austria sarebbe stato un avversario “facile”, ma non è stato così. Proprio come preannunciato da loro, la nazionale austriaca ci porta fino ai supplementari, dopo dei tempi regolamentari in cui, loro si chiudono e la nazionale italiana non riesce a concludere in rete tante palle gol.
Ai supplementari riusciamo a fare due gol, grazie a Chiesa e Pessina, ma soffriamo fino alla fine, a causa della rete, fortunata, dell’austriaco Kalajdzic, e purtroppo finisce anche il record di reti inviolate della nazionale (ma possiamo farne a meno in questo caso). L’Italia passa ai quarti di questo Euro 2020, soffrendo incredibilmente contro l’Austria, e questo, purtroppo, lo reputo un brutto segno per la prossima partita.
Finalmente una partita in cui si riesce ad avere il vero gioco dell’Italia, in cui si può capire meglio la qualità dei singoli, certo, avrei preferito soffrire di meno
Gianluigi Donnarumma – La fine dei vent’anni (Motta): le prime tre partite dell’Euro 2020 di Donnarumma sono state un po’ come i vent’anni. Tre partite in cui il portiere della nazionale non ha avuto nessun pensiero, in cui probabilmente gli sembrava tutto un sogno da cui non voler uscire mai, ma proprio come i vent’anni, prima o poi, tutto termina. Ecco, per il portiere Italia-Austria è stata la fine, un po’ in ritardo, ma senza senza sbagliare strada e farsi del male, anzi, in molte occasioni è stato decisivo.
Leonardo Spinazzola – Wild Side (Motley Crue): ancora una volta le fasce laterali della nazionale italiana si dimostrano quelle “selvagge”. Da una parte Barella, dall’altra Spinazzola, ed è proprio quest’ultimo che si dimostra, anzi, prende il posto di protagonista, non solo nel gioco, in cui rende il suo lato quasi una “zona di guerra”, di cui avere paura quando parte, ma anche aiutando nelle azioni decisive (come nel caso dell’assist a Federico Chiesa). Si merita ancora una volta, la seconda per la precisione, il premio come miglior giocatore della partita.
Marco Verratti – La leva calcistica della classe ’68 (Francesco De Gregori): purtroppo Marco Verratti possiamo considerarlo un po’ il primo vero e proprio flop dell’Euro 2020 della nazionale italiana, dopo quando contro Turchia, Svizzera e Galles fu molto difficile individuarli. Calma però, come scriveva Francesco De Gregori: “Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia.”. Sicuramente al giocatore abbruzzese il coraggio, l’altruismo e la fantasia non mancano, e sono certo che la sua partita sia stata solo un “prendere le misure” per le prossime.
Nazionale italiana – Down on my knees (Ayo): Inginocchiarsi ha un significato importante. Il calcio è pieno di gesti simbolici dall’innovazione nazionale al minuto di silenzio. Prendere posizione contro il razzismo sarebbe stato un gesto di civiltà. Purtroppo non è stato così.
Nazionale austriaca – The Last Stand (Sabaton): l’allenatore austriaco ci aveva quasi avvisato sul modo in cui avrebbero giocato. Una strategia, che se devo essere sincero, rappresenta la classica squadra di qualità ma troppo poco preparata ad una fase ad eliminazione. La nazionale austriaca si chiude nella sua area, sfruttando dei piccoli errori della nazionale italiana per attaccate (attacchi che poi sono stati resi “docili” da Donnarumma). Provano a resistere anche durante i supplementari, ma alla fine la loro “fortezza” cade.
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