Mancano esattamente sette mesi all’inizio del Festival di Sanremo 2021, eppure mi trovo a scrivere questo articolo, approfondimento, news – chiamatelo come volete – su uno dei momenti che, piaccia o non piaccia, è capace di riunire gli italiani davanti la televisione come nessuno (o quasi).
Perché Sanremo non è solo un “festival della canzone italiana”, per quelli ci sono le sagre di paese che tanto ci fanno divertire. Ma il Festival di Sanremo è una settimana da condividere con l’Italia intera, un evento di unione, che fa famiglia come nemmeno le tavole imbandite a Natale. Per una settimana intera le regioni si fermano da Nord a Sud. Tutte le questioni irrisolte vengono messe da parte per parlare di musica, di abiti, di stile, di notti insonni. C’è chi polemizza su tutto, chi si chiede chi diavolo sia quel cantante e chi cerca Bugo.
In Quo Vado Checco Zalone ce lo spiega estremamente bene, a modo suo, il motivo per cui è impossibile rimanere indifferenti alla settimana sanremese. Perché il Festival, per noi italiani, è più importante dell’aurora boreale. Un momento che solo i mondiali di calcio – quando la nostra nazionale approda alle fasi finali, perché sennò mica poi così tanto – sono paragonabili.
E poi ci sono quelli come me che, da quando sono piccoli, vivono la fine del Festival pensando all’edizione dell’anno successivo. E allora eccomi qui a raccontare quello che so su Sanremo 2021.
Pochi giorni fa, è stata data la conferma che al timone della nave ci sarà ancora una volta Amadeus che sarà, probabilmente, accompagnato dal suo “amico di giochi” Fiorello. Perché, come si suol dire: “squadra che vince non si cambia”. Ma sono certa che cambieranno le figure femminili – odio il termine “vallette” perché il tempo della “donna soprammobile” è finito da un pezzo #mettetevoleintesta. Infatti, il toto-nomi delle donne che saliranno all’Ariston è già partito. Come l’anno scorso, in pole position c’è Chiara Ferragni, anche se Amadeus vorrebbe accanto a sé Maria De Filippi.
Ma ciò che cambierà è il periodo. Infatti, a causa del Coronavirus, il Festival di Sanremo 2021 è slittato dal 2 al 6 marzo. Una posticipazione inevitabile e più che giusta, che allungherà l’attesa dell’ascolto – e non solo – delle 24 canzoni in gara. D’altronde se l’Academy ha posticipato i Premi Oscar – da febbraio ad aprile, la cui cerimonia ci sarà il 25 aprile – non poteva essere altrimenti con la competizione sanremese.
Sanremo 2021: La serata d’autore
Per quanto riguarda la formula ed il regolamento, è ancora tutto top secret. Tranne per quanto riguarda la quarta serata della 71° edizione del Festival. Infatti, giovedì 4 marzo, la serata sarà dedicata alla canzone d’autore italiana. Ogni big in gara sarà chiamato a reinterpretare a proprio modo un grande classico del cantautorato italiano (indistintamente se questo sia stato o meno presentato per la prima volta a Sanremo) avendo diritto ad accompagnarsi anche con uno o più ospiti.
Qui mi vorrei soffermare un pochettino. Perché, da amante del cantautorato – la mia gioia per la vittoria di Diodato dello scorso anno, di certo, non è passata inosservata – non posso non notare che il 4 marzo sarebbe stato il compleanno di Lucio Dalla. Nonché 4 marzo 1943 è una delle sue canzoni più belle, presentata proprio a Sanremo nel 1971, esattamente cinquant’anni fa.
Sanremo 2021: Spazio ai giovani
Le novità più interessanti sono quelle che riguardano il circuito delle Nuove Proposte o, nel gergo comune, i cosiddetti “Giovani”. Amadeus ha deciso di abbassare l’età massima e quindi fidelizzare un pubblico più giovane e fresco, anche se, soprattutto negli ultimi anni, il Festival non ha sofferto di spettatori under 30, anzi. Tuttavia, il direttore artistico ha deciso di passare dai 36 anni al limite prima dei 30 anni e poi 33 – quale sarà l’età giusta? – dando un chiaro segnale.
Questa decisione sicuramente “stroncherà” le gambe a moltissimi artisti semi-conosciuti che volevano tentare la via sanremese per arrivare al cuore degli italiani. Certo, che se pensiamo che Ermal Meta e Francesco Gabbani – tutti e due vincitori del Festival – sono passati per la categoria giovani ed erano entrambi over 30, un pochettino di paura della “trap revolution” mi viene.
Non ci resta che aspettare nuove rivelazioni. Ed io sarò qui a raccontarvele.
Se non è fede questa, allora non so cosa sia!
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