“Emma” è un romanzo di Jane Austen, pubblicato nel 1815 in forma anonima. Jane Austen nasce a Steventon il 16 Dicembre 1775, in Inghilterra, da una famiglia benestante e in un ambiente molto stimolante, dal punto di vista culturale.
Sebbene sia influenzata dall’assetto che le guerre Napoleoniche hanno portato in tutta Europa, non dedica le sue storie ad eventi bellici, bensì, ad amori e vanità di famiglie inglesi. Nei suoi romanzi scrive di eroine femminili che affrontano problematiche legate alla propria estrazione sociale.
“Emma” è il primo romanzo in cui, la protagonista, ricopre un ruolo in società molto importante.
Bella, ricca e intelligente, Emma Woodhouse, appartiene ad una delle famiglie più illustri di Highbury. Rimasta orfana di madre e con la sorella Isabella, sposata e lontana, vive con il padre, il signor Woodhouse, assecondandolo nella sua apprensione riguardo a malattie nascoste in ogni dove. Emma impara presto ad essere razionale e persuasiva, aiutata e aiutando la signorina Taylor, sua amica e confidente. Vantandosi di conoscere bene l’animo umano, pretende di organizzare matrimoni, non ritenendo il suo necessario.
Emma, dunque, è molto sicura di sé e della sua posizione, sociale ed economica, e non si confronta, quasi mai, con pareri contrari al suo. Solo il signor Knightley, cognato della sorella, oserà sollevare qualche obiezione, facendola, talvolta, vacillare nella sua sicurezza. Intrighi, passioni e vanità alimentano le sue giornate, e sebbene molto empatica, dovrà riconoscere i propri errori di valutazione di fronte all’evidenza dei sentimenti, propri e altrui.
“Immagina che voi abbiate intuito il suo segreto. Abbastanza naturale, con la sua mente piena di intrighi, che deva sospettare lo stesso negli altri! Come pervertono l’intelletto, il mistero e l’astuzia!”
A differenza di romanzi, quali “Orgoglio e Pregiudizio”, “Ragione e Sentimento”, “Persuasione”, “Emma” è il primo romanzo di Jane Austen in cui la protagonista non dovrà fare del matrimonio il suo cruccio. Ella sostiene, anzi, di essere così completa, così piena, da non doversi, né volersi, mai sposare. Sebbene provi attrazione e simpatia quando vede un ideale di signorilità ed eleganza maschili, è sufficiente a se stessa.
Emma rappresenta l’ideale femminile più prossimo alla perfezione: stimata dalle donne per la sua intraprendenza e ammirata dagli uomini per la sua delicatezza e intelligenza. Appartenere, ovviamente, ad una più che buona famiglia, renderà Emma il partito più ambito e, per questo, inarrivabile, suscitando, talvolta, timore e timidezza.
Le eroine di cui scrive la Austen devono confrontarsi con ambienti, a volte, ostili, dovendo sempre lottare con pregiudizi che riguardano più l’apparenza che la sostanza delle donne e del loro ruolo.
Dagli anni ’90, ritroviamo sempre un più crescente interesse per i suoi romanzi, riuscendo, a distanza di anni, ad influenzare anche la cultura cinematografica dei giorni d’oggi. Sono molti i film e le miniserie tratte dai suoi personaggi.
La scrittura di Jane Austen si colloca nella narrativa neoclassica e, ancora oggi, riesce a toccare temi molto attuali. La figura delle donne, frivole e superficiali, subisce una metamorfosi e, donne combattive si nascondono anche dietro fronzoli e merletti, desiderose di cambiare la storia, anche se apparentemente immutabile.
Giusy Di Benedetto
Leggi anche
- Il segreto di don Ciccio – Angela Sorace e i dolori che diventano tormento - Agosto 19, 2020
- Emma – Jane Austen e il coraggio di sbagliare - Agosto 12, 2020