Sottobosco Internazionale: Marzo

| |

Avete presente il sottobosco? Quel luogo umido, scarsamente illuminato e all’apparenza inospitale?

E sì, all’apparenza, perché è nel sottobosco che la maggior parte delle forme di vita nascono e si sviluppano, grazie proprio alle condizioni favorevoli che forse solo ad un secondo sguardo si palesano davanti ai nostri occhi. Il sottobosco, secondo il mio umile parere, è l’immagine che meglio rappresenta la scena underground mondiale. Un luogo non adatto a tutti ma che accoglie chiunque voglia provare qualcosa di nuovo, di diverso. Un luogo in continuo fermento, rigoglioso, ricco di vita. Un luogo da preservare. Ed ecco perché ogni mese troverete uno speciale dedicato a tutta quella musica che molto spesso rimane in secondo piano, ma che merita molto di più. Buon ascolto!

Qui il precedente episodio!

Questo mese nella rubrica Sottobosco Internazionale ci occupiamo nei nuovi album di The Breakbeast, PIA ISA e Loop.

The Breakbeast – Monkey Riding God

12 novembre 2021 – Overdrive Records

Sottobosco Internazionale: Marzo 1

Cosa succede quando tre brutti ceffi come Sergio Pomante (Sudoku Killer, String Theory, ex-Ulan Bator), Alessandro Vagnoni (Bologna Violenta, Ronin, Drovag) e Mario di Battista (Ulan Bator) si incontrano? Succede che pubblicano un album talmente carico di energia che la mia cassina JBL un po’ sfigata è quasi esplosa quando mi sono messa ad ascoltare a tutto volume “Monkey Riding God”. Dal titolo decisamente ambiguo (ma no, è solo una scimmia che cavalca una capra direte voi), questo album di debutto rappresenta al meglio quella ventata frizzante di arte che tutti noi stiamo disperatamente cercando ormai da un paio di anni. C’è veramente di tutto in queste sette tracce: hip-hop energico, noise matto e disperatissimo, sudicio post-punk ed elegantissimo afrobeat. L’irresistibile e demoniaco sax di Pomante è ovunque: timido ma sicuro in “The Trickster Who Invented Xenofunk”, protagonista ritmatissimo in “Depeengo feat. EGREEN” (1000 punti al rapper bustocco che butta dentro Burzum con una semplicità disarmante) e dedito alla migliore tradizione funk in “Cop Porn”. “A Thousand Elephants Are Shitting On Wall Street” suona esattamente come mille elefanti che cagano su Wall Street, giuro. E il sound a là RATM non mi sembra lì per caso. Più ascolto questo disco e più mi viene voglia di sudare, bere e urlare in una sala concerti piena zeppa di gente. Phunk is not dead but God is. 8/10

PIA ISA – Distorted Chants

25 marzo 2022 – Argonauta Records

Sottobosco Internazionale: Marzo 2

Aggiungiamo un po’ di female power in questo numero di Sottobosco Internazionale con il disco di debutto solista della bassista e cantante norvegese PIA ISA che qualcuno già conoscerà per la sua militanza nella band psych/doom Superlynx. “Distorted Chants” è il titolo di questo nuovo lavoro scritto e registrato come una sorta processo catartico per Pia Isaksen, con un sound che riprende la migliore tradizione drone/psichedelica/introspettiva femminile (si vedano le tostissime Chelsea Wolfe, Marissa Nadler, Emma Ruth Rundle, A.A. Williams, Jenny Hval…prendetela come una lista da cui attingere se volete ascoltare roba buona). In questo disco si passa facilmente dalle atmosfere desertiche di “Follow The Sun” e “Trauma” agli ambienti minimali nordici delle sue terre come in “Every Tree”. Degna di nota “Statistics” che si discosta dagli altri brani e si fa notare immediatamente. La voce di PIA ISA si fa inquietante e ossessiva, come una nenia in grado di evocare altri mondi. 8/10.

Loop – Sonancy

11 marzo 2022 – Cooking Vinyl

Sottobosco Internazionale: Marzo 3

Tornati dopo qualche anno di assenza dalla scene (erano attivi tra la metà degli anni ’80 e gli inizi dei ’90), i londinesi Loop pubblicano “Sonancy”, un nuovo album che rimanda agli anni d’oro di “A Gilded Eternity”, quando una perfetta descrizione del loro stile poteva essere questa: “I Loop erano i Suicide che suonavano con gli Stooges a bordo di un’astronave costruita da Hawkwind e pilotata dalla CAN”. Insomma un bel mix di cose interessanti e a loro modo uniche nel panorama. Con questo nuovo lavoro ci troviamo davanti ad un post-punk rivisitato in chiave psichedelica, “a total gumbo” afferma il fondatore e unico membro originale rimasto Robert Hampson. I titoli dei brani richiamano tematiche care a Hampson come astronomia, chimica e scienza: “Eolian” (eolico), “Fermion” (fermioni, una delle famiglie principali in cui si dividono le particelle, chiamati così in onore del nostrano Enrico Fermi), “Isochrone” (che può fare riferimento a stelle, mappe o ad una curiosa curva gravitazionale), e via dicendo. Anche il titolo del disco ha origini particolari (latine nello specifico), significa infatti ‘creare rumore’. Un rumore spudorato e aggressivo, a tratti distopico ma che non smette mai di essere speranzoso. 7/10

Noemi Bolis
Latest posts by Noemi Bolis (see all)
Previous

Francesca Montuori – Vi racconto la mia Elisa Greco | Intervista

Formula 1 d’autore: pagelle del GP del Bahrain

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial