In onda lo scorso autunno su Rai 1, Gli orologi del diavolo è una miniserie – di cui vi abbiamo già parlato qui – di genere thriller ambientata nel contesto del narcotraffico che vede protagonista un sempre straordinario Giuseppe Fiorello.
Nel cast di Gli orologi del diavolo, oltre a Giuseppe Fiorello anche Claudia Pandolfi, Alvaro Cervantes, Nicole Grimaudo, Fabrizio Ferracane, Carlos Librado, e Alicia Borrachero.
Gli orologi del diavolo è una serie fatta di azione, amore, vita, famiglia, libertà e giustizia, ambientata a Genova.
“Questa, come tutte le storie, si crea tra l’attore e il personaggio e in questo caso il personaggio reale, che esiste e che ha vissuto con noi sul set, rivivendo alcune delle esperienze che ha vissuto sulla propria pelle.”
Fiorello interpreta appunto Marco Merani è un motorista nautico di grande talento e capacità, con un passato nelle gare off-shore e un presente da costruttore di barche alla foce del fiume Magra. La sua attività fa gola ad un gruppo di narcotrafficanti appartenenti ad un cartello spagnolo a cui farebbero comodo dei gommoni veloci.
Intuito il pericolo, Merani sceglie di rivolgersi alla polizia, che però decide di approfittare dell’occasione e chiede all’uomo di collaborare per stanare i criminali, dando vita ad un’operazione segreta internazionale.
Gli orologi del diavolo è una serie realizzata per la regia di Alessandro Angelini ed ispirata ad una storia vera, raccontata già nel romanzo autobiografico di Gianfranco Franciosi.
Nel gennaio del 2005 Gianfranco, detto Gianni, Franciosi ha soltanto 25 anni e un talento innato per la meccanica navale. Un giorno riceve una visita insolita: due clienti offrono un anticipo di cinquantamila euro in contanti per un gommone velocissimo, con doppio fondo ed equipaggiato con radar e GPS.
Una richiesta troppo particolare per non sospettare di nulla, tanto che Gianni si reca dalla Polizia. Gli investigatori gli propongono di aiutarli a fare chiarezza. Gianni con il passare del tempo diventa quindi un infiltrato a tutti gli effetti.
Inizia così la sua seconda vita: quattro anni passati tra viaggi in Sudamerica per trasportare enormi quantità di cocaina, festini con i narcos e riunioni di emergenza con la polizia, quattro anni di paura. Diventa fratello acquisito del boss spagnolo Aurelio e guadagna una collezione di Rolex (“uno per ogni affare che faremo insieme”, da qui il titolo Gli orologi del diavolo) ma al tempo stesso perde tutto, persino la libertà.
Infatti finisce in carcere vicino a Marsiglia e ci resta per quasi un anno perché l’alternativa sarebbe la condanna a morte. Quando finalmente la polizia conclude il più grande sequestro di droga mai avvenuto in Europa, Gianni è pronto a riprendersi la sua vita, ma Aurelio riesce a sfuggire all’arresto e medita vendetta. È l’inizio di un incubo che continua ancora oggi…
Ora che vi abbiamo brevemente illustrato sia la storia vera che la trama della fiction Rai, che potete guardare in qualsiasi momento sulla piattaforma di streaming Rai Play, noi di Shockwave Magazine vorremmo invece concentrarci sulle ambientazioni del set televisivo di Gli orologi del diavolo, la città per eccellenza è Genova.
“Distesa in fondo al suo golfo con la noncurante maestà di una regina… Genova viene, per così dire, incontro al viaggiatore”.
Citazione di Alexandre Dumas.
La Lanterna di Genova
La Lanterna di Genova è il faro portuale del capoluogo della Liguria, la città un tempo definita la Superba o Dominante dei mari. Nata per segnalare alle navi l’ingresso nel porto ma anche per controllarne il movimento al suo interno, la torre fu costruita nel Trecento sul sito dove già dal 1128 esisteva un faro funzionante con un sistema a legna.
La Lanterna è anche il monumento simbolo cittadino, quasi un totem alla genovesità, e come tale fa parte della storia della città. Con i suoi settantasette metri è il faro più alto del Mediterraneo ed il secondo in Europa dopo il Faro dell’Île Vierge, nel dipartimento francese di Finistère.
L’Acquario di Genova
L’Acquario è la principale attrazione turistica di Genova. Inaugurato nel 1992 nell’area del Porto antico, quello di Genova è il più grande acquario italiano ed il secondo in Europa, dopo quello di Valencia.
Il parco marino ospita 12.000 esemplari di 600 specie diverse (non solo specie marine ma anche animali di foreste pluviali e di acqua dolce) in un ambiente spettacolare che riproduce esattamente i loro habitat naturali originali. La visita all’Acquario è un’esperienza divertente ed emozionante in quanto offre la possibilità di conoscere la fauna acquatica “passeggiando” nei mari e nelle acque più affascinanti del mondo.
Via Garibaldi
Primo esempio di lottizzazione a livello europeo, via Giuseppe Garibaldi presenta una unicità stilistica e di concezione che la rese già allora celebre internazionalmente. Pieter Paul Rubens ne studiò palazzi, e i suoi disegni contribuirono alla diffusione dello stile rinascimentale nel Nord dell’Europa.
In realtà la costruzione iniziale fu quella di un nuovo quartiere abitativo per le grandi famiglie genovesi che abbandonarono i quartieri medievali per un inedito stile di vita basato su una minore contrapposizione. La costruzione dell’intero gruppo degli edifici durò circa quarant’anni e la realizzazione del progetto si deve alla ricchissima famiglia dei Grimaldi che acquisì anche l’area più estesa. La zona più malfamata della città venne trasformata così nell’area più privilegiata.
Duomo di San Lorenzo a Genova
La maestosa e solenne Cattedrale di San Lorenzo è stata eretta a partire dal IX secolo ed è stata rimaneggiata fino al XVI secolo, il che spiega la giustapposizione di diversi stili architettonici tanto all’esterno quanto all’interno.
Il duomo cittadino si presenta al visitatore con la sua bellissima facciata gotica in stile genovese (XIII secolo) con influenze francesi come dimostrano la disposizione dei portali e il rosone centrale. All’epoca romanica risalgono le fiancate laterali con i due portali mentre la cupola (disegnata da Galeazzo Alessi) ed il campanile sono del XVI secolo.
Il Porto Antico di Genova
Un tempo quest’area era il centro dell’attività mercantile genovese. Dopo la riconversione operata da Renzo Piano in occasione delle Colombiadi (celebrazioni del cinquecentenario della scoperta dell’America) del 1992, la Piazza di Genova sul Mediterraneo è diventata un luogo consacrato al turismo e allo svago.
Qui si trovano infatti: l’Acquario, una grande attrazione per i visitatori di tutte le età; la Biosfera, la bolla in acciaio e vetro sull’acqua progettata da Piano che riproduce al suo interno un ambiente tropicale con una vasta varietà di piante tropicali, ma anche farfalle e piccoli animali (iguane, uccelli); Galata, il più grande ed innovativo museo marittimo del Mediterraneo; il Bigo di Renzo Piano, la struttura metallica somigliante ad una gru che si staglia sul mare dotata di ascensore panoramico divenuta uno dei simboli di Genova.
I Palazzi dei Rolli
I Palazzi dei Rolli altro non sono che le bellissime residenze della nobiltà genovese che a cavallo tra Cinquecento e Seicento offrivano ospitalità ai personaggi illustri di passaggio in città.
Galata | Museo del Mare di Genova
Ennesima testimonianza del legame di Genova con il mare è Galata Museo del Mare, il più grande museo marittimo del Mediterraneo dedicato alla storia della navigazione. Attraverso la riproduzione e l’esposizione di imbarcazioni di ogni dimensione e tipologia, strumenti e carte nautiche, postazioni multimediali e interattive, il museo offre al visitatore un vero e proprio viaggio nel tempo consentendogli di immedesimarsi nella vita dei marinai, dei passeggeri e dei migranti.
Il viaggio comincia al piano terra dall’età delle navi a remi, prosegue al primo e al secondo sulla rotta dei velieri e delle rivoluzionarie esplorazioni geografiche e si conclude al terzo piano dedicato al viaggio in America. Da non perdere la terrazza panoramica Mirador per godere di una splendida veduta del porto e della città.
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