Lolita Lobosco 2 – un inno al femminismo e all’emancipazione

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Dolenza, malinconia, solarità, voglia di vivere, ironia, calore. C’è tutto nella seconda stagione di Le indagini di Lolita Lobosco.

Prodotta da Bibi Film TV e Zocotoco in collaborazione con Rai Fiction e diretta da Luca Miniero, Le indagini di Lolita Lobosco è una delle fiction più apprezzate dal pubblico di Rai 1, complice la sceneggiatura familiare scritta da Daniela Gambaro, Massimo Reale, Vanessa Picciarelli e Chiara Laudani e la straordinaria interpretazione di Luisa Ranieri.

Le novità della seconda stagione di Lolita Lobosco

Lolita Lobosco 2 – un inno al femminismo e all’emancipazione 1
Da sinistra: Jacopo Cullin (Lello Esposito), Luisa Ranieri (Lolita Lobosco) e Giovanni Ludeno (Antonio Forte).

Qualsiasi risultato non è scontato, soprattutto dopo lo straordinario successo della prima stagione – ha affermato Luca Zingaretti, trai i produttori della serie – È stato ancora più difficile soddisfare le aspettative del pubblico, però sono particolarmente fiero del lavoro che è stato fatto.

La caratteristica vincente di Le indagini di Lolita Lobosco sta nel fatto che chiunque può riconoscersi ed immedesimarsi in uno dei personaggi: ognuno è protagonista del proprio mondo e ognuno va accettato e rispettato per quello che è.

I nuovi episodi, sei in totale, di cui i primi tre tratti liberamente dai romanzi di Gabriella Genisi, riprendono esattamente da dove eravamo rimasti. Confermato anche il cast della prima stagione composto, tra gli altri, da Jacopo Cullin, Giulia Fiume, Maurizio Donadoni (La sposa) e Bianca Nappi (Vivi e lascia vivere). Si aggiungono Nunzia Schiano (Il commissario Ricciardi) nei panni di Andreina, rivale in affari di Nunzia, e Mario Sgueglia nel ruolo di Angelo, un personaggio misterioso, molto legato a Lolita e a suo padre.

La seconda stagione prosegue sulla scia della prima: Lolita è intenzionata a scoprire la verità circa la morte di suo padre. Ad aiutarla nelle indagini Antonio Forte (Giovanni Ludeno), amico prima e collaboratore devoto e fedele dopo, che con il suo senso del dovere e dell’umorismo si rivela essere una presenza indispensabile anche quando si tratta di fare luce sulla morte di Petresine. Mentre Lolita indaga sui crimini, il pubblico in qualche modo indaga nel suo animo.

Lolita intanto continua ad essere un esempio di determinazione, coraggio e forza: a volte è necessario fare un passo in più per non lasciare andare le cose, per riuscire a trovare un equilibrio tra saper aspettare e vivere appieno la vita senza avere paura di prendere una “craniata” anche se fare la cosa più giusta non è sempre facile.

In un mondo ostinatamente governato dai maschi, Lolita sceglie di restare sé stessa senza reprimere il suo fascino e la sua bellezza, anzi usa queste sue doti per affermarsi e combattere i pregiudizi. Disfunzionale a livello sentimentale, in questa stagione Lolita fa un bilancio della sua vita, e pur non essendo disposta a mettere tutto il suo sistema in crisi, decide di mettere l’amore accanto a sé e di darsi la possibilità di essere felice: mentre infatti nella prima stagione Danilo (Filippo Scicchitano) si era ormai abituato a rincorrerla continuamente, nella seconda invece decidono insieme di fare un passo avanti e di andare a convivere non senza alcuni momenti di tensione che poi influenzeranno in qualche modo il loro futuro. 

Lolita Lobosco, la meraviglia di essere donna

Lolita Lobosco
Luisa Ranieri interpreta il vicequestore Lolita Lobosco.

Ironica, tagliente, spregiudicata, Lolita Lobosco è una donna come tutte noi, una moderna donna del Sud solidamente ancorata alle sue tradizioni, calda, accogliente, mediterranea, che non si identifica con quel tipo di vita che si può considerare piena soltanto con il matrimonio e i figli.

Nel plasmare la personalità di Lolita ha giocato un ruolo chiave il modello forte di sua madre Nunzia (Lunetta Savino). Donna dinamica, ingombrante, irriverente, antica e moderna allo stesso tempo. Nunzia è una vedova che si è trovata a dover crescere da sola due figlie femmine e che nella seconda stagione risorge dalle sue ceneri per dimostrare che il primo appuntamento si può avere a tutte le età e che non è mai troppo tardi per essere felici.

Lolita è un personaggio inventato, per alcuni in grado di riflettere ciò che vorremmo diventare. Forse però lo stiamo già diventando perché qualcosa è cambiato in questo Paese: il Presidente del Consiglio è una donna, accanto a me c’è seduta la direttrice di Rai Fiction…

Quando questo personaggio è stato pensato dalla Genisi portava già con sé questa modernità – sottolinea Luisa RanieriÈ anche vero che molte donne di oggi superano la soglia dei quaranta e hanno difficoltà a impegnarsi in una relazione perché hanno investito molto nel lavoro oppure perché non trovano una controparte maschile che le completi e allora preferiscono stare da sole. Questo non vuol dire che siano tutte così, la società è bella perché è varia. La differenza e le diversità sono fonti di ricchezza incredibili.

Da grande voglio diventare una donna fiera e indipendente, forte e fragile, ironica e affascinante, coraggiosa e determinata, come Lolita Lobosco.

Tamara Santoro
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