Cinema, serie tv, televisione: tutto il meglio del 2022.
La fine di dicembre è uno dei momenti che preferisco, anche se porta con sé quella strana malinconia che solo il sorgere di un nuovo anno sembra poter attutire. È la fine di un anno vissuto, nel bene e nel male. Una sorta di punto e a capo, un momento in cui un pezzo della nostra vita prende il volo. Il 31 dicembre è quel giorno in cui siamo chiamati a fare bilanci e lasciar andare le cose successe, gli eventi vissuti, gli episodi che ci hanno fatto ridere o piangere, le parole ascoltate e le emozioni vissute.
Non si può negarlo: il 2022 è stato un anno un po’ strano. E la pop culture – ops, ho utilizzato una parola straniera, sarò tacciata di ‘snobismo radical chic’, pazienza – non ha fatto eccezione. Tanti gli eventi: dalle morti della regina Elisabetta II e Angela Lansbury, alla fine del processo tra Johnny Depp contro Amber Heard, passando per gli Eurovision Song Contest a Torino ed Elon Musk nuovo proprietario di Twitter. Guardando indietro, sono stati tanti i film che ci hanno attraversato negli ultimi mesi così come i programmi tv e gli spettacoli televisivi.
Il meglio del 2022 nel cinema
In questa classifica non ci sono blasonati, blockbuster o quelle pellicole che vogliono strizzare l’occhio ad Hollywood. Ci sono opere più di nicchia, quelle un po’ ‘snobbate’ e poco citate, ma che ho amato profondamente perché travalicano i confini e le culture.
I migliori 3 film stranieri
Emily the Criminal: è un thriller poliziesco teso, incentrato sulla disuguaglianza sociale. Lavoro magistrale di Aubrey Plaza nel ruolo del protagonista. Ha dimostrato proprio in questo film le sue grandi abilità come attrice che vanno ben oltre il roteare gli occhi e fare commenti sarcastici. Ha un talento naturale per interpretare personaggi instabili alla ricerca di un equilibrio personale.
Argentina, 1985: è un altro film che ho amato, un dramma giudiziario che racconta il processo realmente accaduto sui crimini della dittatura militare fascista argentina che impiegava torture di massa, stupri, rapimenti e omicidi come armi di controllo sociale. Ricardo Darin ha offerto una interpretazione superba nei panni del procuratore federale Julio César Strassera: spiritoso, ironico e profondamente idealista.
Corsage: il miglior film in costume dell’anno è sicuramente quello sull’imperatrice Elisabetta d’Austria, brillantemente interpretata da una strepitosa Vicky Krieps che rende un’immagine misteriosa e imperiosa, sensuale e severa, iperbolica e determinata. Una donna di passioni e malumori che affronta il gelido disgusto della corte e della famiglia del marito infedele Franz Joseph.
I migliori 3 film italiani
Marcel!: è l’opera prima di Jasmine Trinca che fonde con cura, maestria e amore diversi momenti che spaziano dal reale al fantasioso. Un omaggio al cinema muto, all’arte dei mimi e ad una calda Roma d’estate. Alba Rohrwacher e Maayane Conti sono le protagoniste di questo ritratto di un rapporto travagliato madre-figlia. È sicuramente il miglior punto di partenza di una carriera dietro la macchina da presa per una delle attrici più clamorose che ci siano.
Settembre: è uno dei film che hanno impreziosito il cinema italiano in questo anno. A debuttare dietro la macchina da presa è stata Giulia Louise Steigerwalt, che ha dato prova di grande sensibilità e fluidità nell’assemblare un film corale nel quale vengono raccontati destini condivisi ed incrociati. Uno sguardo femminile che ha regalato delle soluzioni narrative interessanti per il nostro panorama cinematografico.
Il Signore delle Formiche: è tra le pellicole migliori che siano state presentate nelle sale cinematografiche in questi mesi. Un opera viscerale su uno degli eventi più drammaticamente reali che sono accaduti nel nostro paese che ancora oggi fatica a guardare gli altri. Il racconto del ‘caso Aldo Braibanti’ portato in scena da un celeberrimo Luigi Lo Cascio che ci ha ricordato illinciaggio giudiziario, mediatico, culturale e morale cui fu sottoposto Braibanti da artista, da partigiano, da intellettuale, da ateo, da essere umano.
Il meglio del 2022 tra le serie tv
The Bad Guy: non avrei pensato minimamente di dirlo, ma la miglior serie dell’anno è tutta italiana. Un piccolo gioiellino narrativamente tortuoso ed esageratamente interessante: una scommessa riuscita. Uno spettacolo che gioca abilmente tra crime e comedy in modo brillante e fine. Macabro, disincantato, terribilmente reale e meravigliosamente grottesco, una creatura di stile tarantiniana splendida, una dark comedy pulp complessa e originale che vive di vita propria.
The White Lotus: tra i migliori spettacoli dell’anno non posso non annoverare la serie tv che vede l’interpretazione enorme di Sabrina Impacciatore, capace di attirare l’attenzione di Hollywood. Una satira socio-culturale accattivante, dove l’umanità mostra il peggio di sé tra meschinità e opportunismo. Un noir amaro ben diretto, con una narrazione veloce, sarcastica e piena di emozioni ambigue.
Wanna: tra i migliori spettacoli voglio sottolineare il lavoro di ricerca che è stato fatto per la realizzazione della docu-serie sulla “regina delle televendite” Wanna Marchi. Una storia potentissima, che ha attraversato l’opinione pubblica per almeno un ventennio. È stato fatto un lavoro enorme nel prendere i documenti e filmati d’archivio, facendoli combaciare con le testimonianze che hanno messo in luce lo stile passionale, aggressivo e prepotente della Marchi e della figlia Stefania.
Scissione: è uno spregudicato e misterioso business thriller che si piazza di diritto in una delle migliori serie tv dell’anno, con l’aiuto insindacabile di una colonna sonora avvincente, di una estetica sorprendente ed una fotografia straordinaria. Nove episodi di grande tensione ed una inquietudine inesorabilmente palpabile.
Il meglio del 2022 in Tv
Che la televisione ci avrebbe regalato momenti iconici lo avremmo dovuto capire quando Will Smith si è alzato dalla sua poltrona durante la cerimonia degli Academy Awards per dare uno schiaffo a Chris Rock dopo che quest’ultimo aveva fatto una battuta poco elegante sulla moglie dell’attore affetta da alopecia.
Fiorello, Francesca Fagnani, Alessandro Cattelan
Per una rete che sta faticando a trovare il proprio equilibrio in un sistema televisivo affollato, posso dire senza remore che il trittico vincente per Rai2 è quello formato da Fiorello, Francesca Fagnani e Alessandro Cattelan. Protagonisti indiscussi di format originali e mai banali, capaci di giocarsi la loro quota anche nelle piattaforme online, strizzando l’occhio alla crescita del consumo on line.
Viva Rai2! è un format che ormai ha raggiunto contorni epocali, un programma capace di fare il 14% di share alle 7,15 del mattino tra follia, satira, ironia, musica e quel pizzico di autocelebrazione che non gusta. Fiorello è scoppiettante, uno showman che la tv pubblica merita di avere, un interprete perfetto dell’evoluzione di un paese bradipante.
Belve è il miglior programma televisivo, a mio avviso, certo. È un piatto ricco di ingredienti assemblati in maniera perspicace, in grado di regalare momenti di estrema ironia, ma anche di irrinunciabile delicatezza. Francesca Fagnani è la madrina delle “interviste scomode”, quelle in cui i personaggi si concedono per “mettersi a nudo” e non per compiacere il pubblico. È lei che conduce il gioco tra pregi e difetti dell’ospite, sfoderando battute taglienti ed espressioni iconiche.
Stasera c’è Cattelan è il late show che ha conquistato il mio cuore dopo la prima puntata. È qui che Alessandro Cattelan ha ritrovato la sua dimensione. È la sua comfort zone, il programma che gli riesce meglio, un umorismo americanizzato dove in Italia nessuno ci era mai riuscito a portarlo in tv, oppure aveva fallito miseramente. Ma lui no, lui continua ad impreziosire la rete con quell’appiglio intelligente e quel tono giusto di uno che sa dove andare a parare e quale target raggiungere.
Ambra a X-Factor
Uno dei momenti cardine del 2022 è stata l’interpretazione di Ambra alla finale di X-Factor. L’attrice, dopo venticinque anni di attesa, è tornata a cantare T’appartengo, facendo uscire fuori l’adolescenza che è in noi. Una performance che è diventata già parte della storia della tv. La hit che ha segnato un’epoca intera è schizzata ai vertici delle classifiche nelle piattaforme digitali. Un brano che continua a vivere, un inno che non tramonterà mai.
Giannetta-Lastrico a Sanremo
Uno dei migliori momenti del Festival di Sanremo degli ultimi anni si è visto grazie ad un medley particolare, portato in scena da Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico. Una performance su titoli e versi di brani di canzoni infilati uno dietro l’altro durante la quarta serata della kermesse musicale. Hanno raccontato, a loro modo, “tutta la storia della musica italiana” ed hanno incollato alla tv milioni di italiani estasiati da quello sketch che è già memorabile.
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