Raffaella Carrà si è spenta all’età di 78 anni, una vera diva della televisione italiana, icona leggendaria capace di ribaltare un sistema obsoleto e paternalista. E’ stata la prima a chiedere una parità salariale tra uomini e donne.
Il suo cognome d’arte era un omaggio al pittore Carlo Carrà, capofila del movimento futurista. Raffaella Maria Roberta Pelloni ha attraversato due secoli, addirittura due millenni, con le sue canzoni, con il suo sguardo, con il suo messaggio lungimirante e progressista. L’anno scorso, in un articolo pubblicato sul quotidiano britannico The Guardian, il fenomeno Raffaella è stato analizzato come un uragano musicale che ha travolto l’Europa intera come nessun altro prima di lei.
Prima che il caschetto biodo più famoso del mondo fosse quello di Lady Diana, c’era lei: Raffaella Carrà. La rivoluzionaria regina della scena musicale e televisiva ha suscitato una grande ammirazione internazionale, grazie ad una carriera professionale carica di energia ed empatia che l’ha fatta amare da intere generazioni.
Raffaella ha fatto scalpore con i suoi capelli, con i suoi movimenti e i suoi vestiti. Fu pazzesco quando si presentò cantando la sigla di “Canzonissima” con l’ombelico per aria. Una trasgressione totale per l’epoca: era uno scandalo! Ma mentre in Vaticano erano inorriditi, in Spagna la volevano a tutti i costi. Dopo la dittatura franchista, la Carrà sbarcò a Madrid con il suo programma, per conquistarli definitivamente.
Un biondo platino sinonimo di libertà, dove la sua arma vincente era la spontaneità che arricchiva ed enfatizzava il suo innegabile talento nella musica e nella danza. Ma la Raffa nazionale non era solo paillettes, lustrini e “tuca tuca”.
All’inizio degli anni Ottanta, quando la polemica sul gender pay gap era lontana ed era impensabile che una donna potesse guadagnare più di un uomo, Raffaella Carrà avanzò i suoi diritti e rivendicava uno stipendio più equo, uguale a quello dei suoi colleghi maschi. Il motivo? Ascolti record. Il suo programma “Pronto… Raffaella?” era il più visto della settimana e la Rai le concesse uno stipendio degno della sua caratura artistica.
Raffaella Carrá è ricordata per essere un’Artista totale, capace di mettere d’accordo tutti. Una che ha rivoluzionato la televisione nel vero senso della parola, che si è battuta per i diritti e ha esportato le sue nuove forme di spettacolo in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi latini come Spagna e America Latina, dove era molto amata.
Oggi perdiamo una delle più grandi dive che la nostra nazione abbia mai avuto. Perché, in un modo o nell’altro, tutti noi siamo cresciuti con Raffaella, la vedevamo una figura immortale, una di quelle che ci faceva ballare ad ogni festa, che ci ricovava che se per caso cadesse il mondo, dovevamo spostarci un po’ più in là. E forse, questa volta, il mondo sta per cadere sul serio.
Addio Raffa, grazie per tutto.
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Finalmente un articolo dove non si leggono le solite cose o il solito comunicato copia e incolla… Grazie per questo bellissimo ricordo… e per aver citato “Pronto… Raffella” un programma che vedevo con quando avevo 7 anni con la mia nonna… bello!!!