Nella notte della Luna del Cervo, il 3 luglio 2023, la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma si è illuminata della musica eterea e del calore della lucente Aurora.
Nel caldo che diventa esso stesso spazio di una serata romana, allo scoccare delle 21 la cantante norvegese Aurora sale sul palco della Cavea accompagnata dai vocalizzi di “The Forbidden Fruits of Eden” e dai suoi fedelissimi musicisti per regalare ai fan presenti una serata dedicata alla musica, all’amore e alla libertà.
Con i ritmi tribali e il persistente pad di “Heathens” la moderna Bjork dà il via alle danze, soprattutto le sue, proiettando i presenti in un’atmosfera magica e surreale, in un’astronave pronta a lasciare un pianeta che non è adatto ai suoi “weirdos”.
L’amore incondizionato della cantante per i suoi spettatori è tangibile fin da subito, quando dopo qualche minuto ferma il personale della security dallo scortare all’esterno una giovane donna permettendole comunque di assistere allo show. Amore subito ricambiato dai fan che vedendo la loro beniamina in difficoltà con il testo di “Through the Eyes of a Child” decidono di regalarle uno spettacolo spontaneo di luci: solo con le torce dei propri smartphone riescono ad illuminare a giorno l’intera platea.
Il sentimento reciproco raggiunge il culmine quando la cantante accoglie sul palco Rose, una bambina presente tra il pubblico, per improvvisare un duetto sulle note di “Exist for Love”.
Da sempre molto attiva sui diritti delle persone LGBTQ, da sempre dalla parte degli emarginati, dei “freak/weirdos” come anche lei spesso si definisce, Aurora ha dedicato molti momenti della serata per ribadire l’importanza di poter esprimere sé stessi in ogni forma, invitando tutti gli spettatori, almeno durante il suo concerto, di liberarsi di tutte le etichette che si sentono affibbiate e di unirsi in un unico coro sotto il suo palco: è così che durante il suo inno, la sua Queendom, sfila con fierezza con la bandiera arcobaleno indossata come un mantello.
L’intero show di Aurora è stato intento a ricordare che siamo soprattutto essere umani, ognuno con le proprie fragilità e debolezze che tendiamo a sottovalutare troppo spesso; l’intera scaletta che fa emozionare prima, ballare dopo e tutto lo spettacolo di luci e musica possono essere definiti solamente con un termine: magia.
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