Nella prima serata di ieri, su Rai 1, è andato in onda il film tv La bambina che non voleva cantare, biopic incentrato sull’ascesa al successo della cantante Nada, che ha registrato una media di 5 582 000 telespettatori e il 23,2% di share.
Liberamente ispirato al libro autobiografico Il mio cuore umano della stessa Nada, ne è il secondo adattamento dopo il documentario omonimo del 2009 presentato in occasione del Locarno Festival, entrambi diretti da Costanza Quatriglio.
Nel cast anche Carolina Crescentini, Tecla Insolia (seconda classificata a Sanremo Giovani nel 2020, ha recitato già in Vite in fuga), Sergio Albelli, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni, Massimo Poggio, Giulietta Rebeggiani, Daria Pascal Attolini, Nunzia Schiano (Benvenuti al Sud, Il commissario Ricciardi).
“La musica è la cosa più importante della vita”.
Frase pronunciata dal maestro Leonildo ad una giovanissima Nada per incoraggiarla a dare il meglio di sé.
Figlia d’arte (il padre era clarinettista, dettaglio che emerge anche nel film), Nada Malanima (Tecla Insolia) nasce a Gabbro, una frazione di Rosignano Marittimo in provincia di Livorno nella campagna toscana, il 17 novembre del 1953.
A scegliere l’insolito nome fu la madre, quando una zingara le predisse leggendole la mano che avrebbe avuto una figlia, e che questa avrebbe viaggiato e avuto successo.
Il suo universo è composto da nonna Mora (Nunzia Schiano) dalla sorella Miria, dal babbo Gino (Sergio Albelli) e dalla mamma Viviana (Carolina Crescentini), preda di una forte depressione che la tiene lontana dalla figlia e dal mondo.
Il caso vuole però che suor Margherita (Paola Minaccioni) scopra il talento della piccola Nada per il canto. Per di più la bambina si convince che solo la sua voce prodigiosa, quasi angelica, abbia il potere di far guarire la mamma. E così la piccola Nada, piano piano, comincia a mostrare al mondo intero il suo grande talento, iniziando a cantare soltanto per salvare sua madre.
Comincia così ad andare a lezione di canto dal maestro Leonildo (Paolo Calabresi) e nonostante le prime incomprensioni, Nada dimostra di avere la stoffa per sbancare nell’ndustria musicale. Partecipa ad alcuni festival in Toscana dove sbaraglia tutti gli avversari piazzandosi sempre al primo posto.
Poi, a soli quindici anni debutta al Festival di Sanremo 1969 con Ma che freddo fa (in abbinamento con i Rokes), singolo inciso per la RCA Talent che la spinge al primo posto in hit-parade per cinque settimane regalandole un’enorme e improvvisa popolarità in Italia, Spagna, Giappone e altri paesi; viene soprannominata Il pulcino del Gabbro per la sua giovanissima età. Sempre nel 1969 pubblica il suo album d’esordio Nada.
Ed è qui che si ferma il viaggio dei ricordi del film tv La bambina che non voleva cantare ma vediamo insieme come si evoluta la carriera di Nada negli anni successivi.
Nel 1971 vince il Festival di Sanremo dello stesso anno con Il cuore è uno zingaro in coppia con Nicola Di Bari.
Si avvicina poi alla nuova canzone d’autore italiana collaborando con alcuni grandi nomi giunti solo qualche anno dopo alla vera notorietà mentre nei primi anni del 2000 avviene la consacrazione come cantautrice.
Nel 2016 la sua canzone del 2004 Senza un perché viene inserita nella quarta puntata della prima stagione di The Young Pope, serie tv diretta da Paolo Sorrentino. La risonanza mediatica della serie è tale da far entrare il brano nella classifica dei brani rock più venduti di iTunes.
Tra le sue più recenti apparizioni c’è quella dell’8 febbraio 2019 si esibisce con Motta alla 69ª edizione del Festival di Sanremo nel brano Dov’è l’Italia, vincendo il premio per il miglior duetto.
Se vi siete persi il biopic su Nada potete rivederlo su RaiPlay quando volete.
Leggi anche
- Libera, tra rispetto della legge e desiderio di vendetta - Novembre 18, 2024
- Dal cinema alla fotografia: il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore si racconta - Novembre 12, 2024
- Il tempo che ci vuole: la lettera d’amore di Francesca Comencini al padre Luigi e alla Settima Arte - Ottobre 5, 2024