Formula 1 d’autore: pagelle del GP di Russia

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In Russia va in scena una gara di Formula 1 a due facce, prima una gara spenta e poco movimentata, poi, grazie alla pioggia degli ultimi giri, riesce a far alzare dal divano tutti gli appassionati.

Dopo la gara di Monza, che possiamo definire storica, la Formula 1 fa tappa in a Sochi per il Gran Premio di Russia. Una gara, l’ennesima, che si porta dietro molto hype (anche grazie al week end precedente), ma che delude abbastanza, e non servono le penalità di Verstappen e Leclerc costretti a partire dal fondo e le qualifiche che regalano una prima fila da ritorno alle origini. Sochi ci “regala” un Gran Premio a due facce, dove solo grazie alle pioggia pesante degli ultimi giri possiamo assistere a continui cambi si posizioni e spettacolo, mentre prima di essa c’erano stati solo dei trenini che modificano il loro DNA grazie a scie e DRS.

Si potrebbe parlare più delle qualifiche che della gara, ma come sempre, a salvare una gara per gran parte noiosa, ci sono stati i soliti noti.

Lewis Hamilton (Mercedes) & Max Verstappen (Red Bull) – Under pressure (Queen ft. Davide Bowie): durante le interviste prima dell’inizio del week-end Lewis Hamilton ha parlato di un Max Verstappen sotto pressione, che non sarebbe stato capace di vincere il mondiale e tanto meno continuare a lottare per esso. Eppure durante le qualifiche è pilota inglese a commettere gli errori che gli costano la prima fila e vince la gara solo grazie ad un Lando Norris forse troppo fiducioso di se stesso.

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Max Verstappen invece, anche partendo dal fondo riesce ad arrivare secondo, senza troppi problemi, non rischia neanche durante le qualifiche (sapendo appunto di partire già ultimo) e durante la gara la sua rimonta fino al secondo posto è talmente scontata da essere anonima tanto che Hamilton, nel momento di scendere dalla macchina a fine gara, si gira verso di lui quasi a chiedersi “come ci è finito qui?”. Oltre al chiedersi “chi vincerà il mondiale?” ci si deve cominciare a chiedere “chi è sotto pressione?”.

Carlos Sainz e Charles Leclerc (Ferrari), Lando Norris (McLaren) & George Russell (Williams) – Il vecchio e il bambino (Francesco Guccini): loro, insieme a Max Verstappen, sono i giovani più promettenti della Formula 1, quelli che, molto probabilmente, si giocheranno i mondiali piloti nei prossimi anni, ma purtroppo, in uno sport in cui la nostalgia la fa sempre da padrone, loro giovani sono accusati, dai più nostalgici, di essere poco coraggiosi.

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Poi invece, come spesso succede in questi casi, vengono tutti smentiti. Al sabato, durante le qualifiche, Norris, Sainz e Russell montano le gomme da asciutto in una situazione che era ancora, più o meno, da gomme da bagnato, e si qualificano primo, secondo e terzo, con giri in cui basta vedere gli on-board per capire quanto si scivolasse e quanto si sia rischiato di buttare via tutto per un singolo errore. Stesso film durante la gara, nel momento in cui comincia, pesantemente, a piovere, i “poco coraggiosi” decidono di rimanere sulle gomme da asciutto continuando a correre come se nulla fosse, mollando solo all’ordine di rientrare ai box. Vecchi contro i bambini che ad ogni gara dimostrano di essere adulti.

Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) – Canta che ti passa (The Zen Circus): dopo aver saltato due gare a causa della sua positività al Covid, Raikkonen torna in pista e come sempre lo fa a modo suo. Il suo week-end, fino alla pioggia, va come sempre: rimane sia nelle prove che nelle qualifiche, nelle retrovie, anche durante la gara è anonimo, fino al momento della pioggia, che lo fa ritrovare ottavo senza che nessuno se ne accorgesse. Non sappiamo come sia stato possibile, ma piace pensare che sotto al casco stesse cantando, per farsi passare la voglia di esultare.

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Salutata la Russia (qui il link degli highlights della gara) la Formula 1 andrà in Turchia, in cui, lo scorso anno, il circuito di Istanbul regalò una gara meravigliosa per gli spettatori ma forse estrema per i piloti. Siamo alle fasi finali di una stagione che rimarrà nella storia.

Marco Mancinelli
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