Formula 1 d’autore: pagelle del GP degli Stati Uniti

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Il ritorno della Formula 1 negli Stati Uniti è anonimo e non rende onore al modo in cui gli americani hanno risposto ad esso. Per l’ennesima volta abbiamo un GP che si accende, ma lo fa troppo tardi, troppo pochi dieci giri per ribaltare dei risultati “congelati”.

Dopo due Gran Premi (Russia e Turchia) in cui Verstappen ed Hamilton si sono giocati il mondiale a distanza, almeno in partenza, tornano ai loro, più o meno tanto amati, duelli ravvicinati. Partono tutti e due in prima fila, il pilota olandese in pole position ed il britannico secondo e si ritrovano al traguardo divisi da poco più di un secondo. Alla fine a vincere la gara è Verstappen, con un Lewis Hamilton sconfitto e che non riesce a nascondere tutta la sua delusione.

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Per quanto riguarda gli “altri” troviamo una grande Ferrari che continua ad avvicinarsi sempre di più al terzo posto costruttori, occupato dalla McLaren, ed in più si dimostra competitiva in una pista che, sulla carta, era molto a sfavore della scuderia di Maranello. Ormai è anche inutile stupirsi dei miglioramenti visto che, lo step in avanti è chiaro a tutti. Anche per la lotta per il terzo posto nel mondiale costruttori di Formula 1 ci si aspetta un finale di stagione accesso, forse più di quello per il mondiale.

Verstappen inferiore ma vincente con un Hamilton deluso, Leclerc ormai in una storia d’amore con il quarto posto e nelle retrovie tanta nostalgia ma anche il completo anonimato

Max Verstappen (Red Bull) – Ansia (Bull Brigade ft. Samall Ali): che ansia per la gara di Max Verstappen, soprattutto nello stint finale in cui Hamilton si è riuscito ad avvicinare finendo la gara a poco più di un secondo di distanza. Un’ansia non semplice da gestire, soprattutto se la tua Red Bull per il secondo week-end di fila si dimostra inferiore, seppur di poco, alla Mercedes. Anche questo però fa parte del “dominio” della scuderia austriaca, vincere anche quando si è inferiore, mandano in tilt le menti degli strateghi Mercedes.

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Lewis Hamilton (Mercedes) – Fuori dal Tunnel (Caparezza): questa gara negli Stati Uniti è la dimostrazione di come, Lewis Hamilton, sia uscito dal tunnel del divertimento. Quel tunnel che, fino allo scorso anno, gli avrebbe fatto terminare la rimonta con una vittoria, staccando il suo avversario di tanti secondi, insomma, era divertente in quel modo, almeno per lui e la Mercedes. Invece si è ritrovato a fare sì una rimonta, ma senza riuscire a concludere, a maggior ragione se a questo si aggiunge il fatto che durante tutta la gara sono stati superiori.

Charles Leclerc (Ferrari) – Capelli (Nicolò Fabi): il rapporto tra Nicolò Fabi ed i suoi capelli, è un po’ come quello tra Leclerc ed il quarto posto, che sia in gara o in qualifica. Sia chiaro però , non c’è niente da scusarsi, anzi, va benissimo così, soprattutto se nel finale di gara prova ad avvicinarsi al terzo posto (occupato da Sergio Perez). E’ vero che però se quest’anno il quarto posto va bene e può rimanere affezionato ad esso quanto vuole, dalla prossima stagione di Formula 1 dovrà diventare il miglior amico del primo posto o del podio.

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Daniel Ricciardo & Lando Norris (McLaren) – Sono Ancora in Coma (Vasco Rossi): in queste ultime gare è come se la McLaren, dopo la vittoria a Monza, si sia presa una grossa ubriacatura e sia ancora in coma. Infatti da quel GP in poi ha cominciato a deludere (tranne per il momento della pole di Norris in Russia). La Ferrari sembra ormai essergli superiore, mentre alla scuderia britannica non basta un cambio di PU a Ricciardo per cercare di spingere forte, la sfida per il terzo posto è sempre più accesa, anche a questo, improvviso, calo di prestazioni.

Kimi Raikkonen (Alfa Romeo) & Fernando Alonso (Alpine) – When You Were Young (The Killers): come quando erano giovani, o meglio, come ai vecchi tempi, visto che, Kimi e Fernando, non ne vogliono sapere di essere “vecchi” per la Formula 1. Anche se nelle retrovie non se lo fanno chiedere due volte prima di battagliare per una posizione, che sia per i punti o no. Sarebbe stato bello averli per un’altra stagione insieme, perchè un po’ di nostalgia non fa mai male.

Marco Mancinelli
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