Dinamismo in stasi: Umberto Boccioni firma la moneta da 20 centesimi di euro con la sua opera Forme uniche della continuità nello spazio.
Questa moneta, a differenza delle altre, è l’unica a raffigurare un’opera di arte contemporanea. Testimonia quanto la memoria collettiva artistica italiana sia prevalentemente incentrata su conoscenze del passato e meno sul presente e sul contemporaneo. Questa scultura, però, è portavoce di un momento storico-artistico cruciale per l’Italia e il suo panorama artistico e culturale. Simbolo di una fase della storia italiana da non dimenticare.
Umberto Boccioni e l’arte futurista
Forme uniche della continuità nello spazio di Umberto Boccioni, è la scultura simbolo del Futurismo italiano, Avanguardia del primo Novecento che rivoluzionò la percezione artistica delle opere e la definizione di Arte stessa. Il Futurismo è il primo movimento con un programma preventivo che rompe il legame con il passato proiettandosi al futuro. Segno distintivo di tale corrente è la vena polemica con cui approccia alla società e agli eventuali oppositori. Potremmo dire che questa corrente si presentava come un vero inno alla modernità, senza, però, tener conto dei possibili risvolti negativi della mitizzazione della macchina.
Il movimento prende parte alle ideologie del fondatore Filippo Tommaso Marinetti esplicate nel Manifesto del Futurismo pubblicato a Parigi il 20 febbraio 1909 e tra i vari punti si legge:
“Il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa […] e, per conseguenza, la macchina, che con il motore moltiplica le forze dell’uomo inebriandolo di potenza.”
Filippo Tommaso Marinetti, Il Manifesto, 1909.
Questa corrente inglobò ogni ambito culturale, da quello letterario a quello musicale e artistico. Il movimento, l’energia, il progresso e il futuro sono le parole chiave di tale movimento che raggiunge posizioni estremiste nei confronti del passato e dei luoghi ad esso dedicati come biblioteche e musei.
Professori, archeologi e studiosi sono attaccati e definiti la causa della “cancrena del paese” dai futuristi, con un linguaggio irritante e contraddittorio, totalmente scevro da sensibilità e romanticismo.
“Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademia di ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo […]”.
Filippo Tommaso Marinetti, Il Manifesto, 1909.
Gli artisti cominciano a integrare nelle loro opere il concetto della velocità, del movimento e del dinamismo, interpretandolo su tele e sculture, senza abbandonare mai del tutto la figura umana, che si dispiega nello spazio creando un rapporto tra spazio e atmosfera. Umberto Boccioni, oltre ad essere stato uno tra i più influenti artisti futuristi in ambito pittorico, realizzò anche diverse opere scultoree, tra cui quella che è raffigurata sulla moneta da 20 centesimi di euro.
In Forme uniche della continuità nello spazio del 1913, le parti del corpo sono modellate da Umberto Boccioni con dinamismo e l’aria contro cui l’uomo si staglia “entra profondamente nelle cavità che si aprono” (S. Gallo, Arte del Novecento 2002). Nonostante ciò, i muscoli della figura sono intravedibili, simboli della forza dell’uomo e della sua potenza, creano una contrapposizione tra rigidità e fluidità nell’opera.
Umberto Boccioni non è il solo artista
La moneta presenta vari elementi al suo interno oltre la statua di Umberto Boccioni, decifrarla significa comprenderne ogni elemento. Corrono lungo l’intera circonferenza dodici stelle a cinque punte simbolo della bandiera europea. A sinistra della statua è localizzato un acronimo costituito da due lettere: “R” e “I”, che stanno ad indicare la sigla “Repubblica Italiana”. A destra troviamo invece l’anno di coniazione.
Ma sotto cosa sono quelle due iniziali?
Forse nessuno ci pensa mai ma anche le monete hanno degli autori e in questo caso, le iniziali “MAC” stanno per Maria Angela Cassol, medaglista scelta in occasione del conio dell’euro italiano nell’anno 2002, per disegnare la moneta da 20 centesimi. Proprio a lei è riconducibile la scelta di dare al soldo una forma non esattamente circolare, ma caratterizzata da sette brevi rientranze ispirato alla forma del fiore spagnolo.
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