L’appello di U.N.I.T.A e dei sindacati dei lavoratori dello spettacolo al governo e alle istituzioni per sostenere il mondo dello spettacolo, sopraffatto dalle misure anti-covid e crisi di governo
È ancora una volta l’associazione U.N.I.T.A., insieme ai sindacati dei lavoratori dello spettacolo, a richiedere a gran voce tutela e presa di coscienza da parte degli enti governativi della condizione in cui versano il mondo dello spettacolo.
Infatti, con un appello pubblicato lunedì 1 febbraio 2021, accompagnato con l’hashtag #vogliamounaltrospettacolo, per tutto il corso della giornata, i lavoratori dello spettacolo – a partire dalla Presidentessa di U.N.I.T.A. Vittoria Puccini – hanno dato avvio ad una vera e propria Challenge che li ha portati a condividere in massa quanto riportato nell’appello.
“Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati, sono tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro, con un fermo di larga parte del settore che dura ormai da un anno.
Alla notizia del blocco del nuovo decreto Ristori a causa di questa incomprensibile crisi di governo, denunciano insieme la condizione d’indigenza in cui versano uomini e donne che operano nel settore con professionalità e dedizione e che si troveranno da un momento all’altro senza alcuna forma di sostegno.
Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo si appellano al senso di responsabilità e alla necessità di dare stabilità al nostro Paese in una fase tanto complicata affinché vengano sbloccate le risorse necessarie a garantire la sopravvivenza di migliaia di persone.”
L’appello di U.N.I.T.A
È questo l’appello di U.N.I.T.A, dei lavoratori dello spettacolo, in cui è impossibile non imbattersi aprendo Instagram o Twitter. Settore del teatro e dello spettacolo sempre più in sofferenza, che sembra essere posto ai margini.
Teatri e cinema ancora chiusi, concerti sospesi e migliaia di lavoratori costretti a restare in apnea in piena altamarea che vede una società far fronte, oltre all’emergenza sanitaria, alla crisi politica che ha posto il blocco al decreto Ristori.
Così l’appello di U.N.I.T.A fa leva sul senso di responsabilità delle autorità competenti, nonché sulla necessità di sopravvivenza di migliaia di lavoratori restati senza nulla: senza arte, senza ristori.
In questa sede, preme ribadire come, oltre l’urgenza di sbloccare i fondi ristoro, è fondamentale che l’ordinamento italiano si adoperi affinché venga riconosciuto il diritto e la legislazione dello spettacolo come branca autonoma (Diritto dello Spettacolo – Da U.N.I.T.A. ai Bauli in Piazza: Quando la dignità artistica chiede di essere riconosciuta).
Lavori che, con la situazione odierna, sembrano essere utopici, ma – ci auguriamo – in un futuro prossimo andranno fatti per garantire a migliaia di lavoratori dello spettacolo di godere della piena tutela giuridica.
A cura di Clarissa Insolia
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