La piccola Sofia Tornambene, della squadra delle under donne di Sfera Ebbasta, si è aggiudicata il primo posto nella tredicesima edizione di X Factor Italia.
La finale si è svolta ieri, giovedì 12 ottobre 2019, al Mediolanum Forum di Assago, e ha visto scontrarsi gli ultimi quattro concorrenti rimasti in gara: oltre a Sofia, Davide Rossi, della categoria di Malika Ayane, la Sierra e i Booda, due band della squadra di Samuel.
Chi è Sofia Tornambene?
Sofia ha da poco compiuto 16 anni (il suo compleanno è il 12 settembre 2003) ma vanta una maturità artistica che fa invidia a molti artisti più grandi di lei.
Nata a Civinatova Marche, in provincia di Macerata, è figlia di un famoso musicista jazz, Giovanni Tornambene, che si è esibito con artisti del calibro di Mike Melillo, Danilo Rea e Daniele Di Bonaventura.
Si è avvicinata al canto e alla musica fin da piccolissima ed è cresciuta sotto gli insegnamenti del padre. La sua prima esperienza dal vivo la sperimenta con il gruppo musicale di Giovanni Tornambene, interpretando un brano di Nicola Arigliano.
Sofia sta frequentando l’istituto grafico Virginio Bonifazi e il suo hobby è il karate, sport dal quale deriva il suo nome d’arte, che è poi stato abbandonato nel corso delle puntate: Kimono.
Prima di X Factor aveva partecipato a Sanremo Young, dove aveva avuto l’opportunità di duettare con Shade. Anche nel programma condotto da Antonella Clerici Sofia aveva lasciato il segno: ha lasciato tutti a bocca aperta nell’ultima puntata con la sua interpretazione de I giardini di marzo di Lucio Battisti.
La sua partecipazione ad X Factor
Si è presentata ad X Factor con il suo inedito A domani per sempre, scritto due anni fa, quando aveva soltanto 14 anni, e con lo stesso brano si è aggiudicata la vittoria del talent, battendo i Booda all’ultimo scontro.
Dalla sua prima esibizione (in veste di Kimono) ha stregato il pubblico e i giudici, che hanno sempre avuto soltanto belle parole per lei. Quello che più colpisce di Sofia è la sua maturità: è molto avanti per la sua età, come dimostra il testo del suo inedito: non diresti mai che a scriverlo è stata una ragazzina di 14 anni.
Ai Bootcamp ha portato un altro brano molto impegnativo, La leva calcistica del ’68 di Francesco De Gregori, e agli Home Visit si è esibita sul palco del Flux Bau con People help the people di Birdy.
Ieri sera, durante la finale, ha riproposto i tre brani migliori che aveva portato durante i Live Show: Fix You dei Coldplay, Papaoutai di Stromae e C’est la vie di Achille Lauro.
Leggi anche
- Deejay On Stage 2020: intervista al vincitore Cristiano Turrini - Settembre 18, 2020
- Richi Rossini e “Gli amori del superuomo”, intervista - Aprile 7, 2020
- Un viaggio nel mondo dei bookblogger con erigibbi - Aprile 2, 2020