“La musica è cultura” è il leitmotiv che percorre l’intero progetto di Scena Unita per i lavoratori della musica e dello spettacolo. È un’iniziativa nata dall’esigenza di tanti artisti che in un momento storico così difficile hanno deciso di unire le proprie capacità per fare qualcosa di positivo aiutando le famiglie di uno dei settori più colpiti durante quest’emergenza.
Fedez: «un’iniziativa collettiva»
L’iniziativa che era stata spoilerata da Fedez sul suo Instagram come “progetto segreto” è stata presentata ieri sera da Fedez durante la puntata di X-Factor, ma, come ha ribadito il cantante stesso durante la conferenza di questa mattina, è un’iniziativa che parte dalla collaborazione di tutti gli artisti che hanno deciso di farne parte, perché se c’è una cosa che questa pandemia ha insegnato a noi tutti è che da soli non si va da nessuna parte.
La musica è cultura
È partita dal cuore della musica, mossa dalla responsabilità sociale degli artisti che non solo sono scesi in campo in prima persona, ma hanno portato anche i loro brand, i loro sponsor, i loro contatti, per creare un’unico grande fondo degli artisti lavoratori. Infatti, oltre a ribadire che la musica è cultura, è importante comprendere che dietro ciascun artista, vi è una grande famiglia di lavoratori che oggi, come tutti i lavoratori, meritano di avere la possibilità di scendere in campo per gridare a voce alta il loro diritto al lavoro.
Un lavoro spesso sottovalutato e trascurato ancor prima della pandemia. Probabilmente questo progetto potrebbe essere solo l’inizio di una grande rivoluzione culturale che vede l’unione da parte dei grandi insieme ai più piccoli, per dare voce ai lavoratori rimasti dietro le quinte, per portare avanti progetti di artisti emergenti che ad oggi non hanno modo di lavorare da soli.
Le collaborazioni e gli sponsor
Tra i partner di Scena Unita ci sono La musica che gira, un coordinamento composto da lavoratori, artisti, imprenditori e professionisti della musica e dello spettacolo che hanno deciso di fare rete durante il primo lockdown, che ha come portavoce Jambo Praticò e Music Innovation Hub, un’impresa sociale basata sulla musica come strumento di emancipazione, rappresentata da Dino Lupelli.
Il fondo, gestito dal Cesvi di Bergamo, ha raggiunto in sole due settimane 2 milioni di euro e tra i finanziatori i più importanti ci sono stati Amazon Prime Music (ha donato un milione di euro) e Banca Intesa (con 250.000 euro). Ci sono stati contributi da parte di tutti gli artisti, da parte di etichette discografiche, organizzazioni culturali, ma anche da parte di enti lontani dal mondo dello spettacolo, come quello di VeraLab, la rinomata Estetista Cinica che, come ha comunicato sui suoi canali social, ha raccolto ben 40.000 euro.
La conferenza stampa, condotta da Cristina Parodi, ambasciatrice Cesvi, ha dato parola agli artisti che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, primo fra tutti Fedez che sottolineato la nascita del progetto come opera collettiva e non personale, e ha dimostrato ancora una volta la sua capacità comunicativa messa al servizio degli altri.
«L’idea era di fare un’iniziativa che avesse una triplice valenza: in primo luogo dare un clima di forte coesione, un’iniziativa di gruppo; poi cercare di recuperare più fondi possibili per aiutare quegli operatori che permettono a noi stessi di mettere in scena quello che facciamo, il grande tema di questa problematica di cui la pandemia è stata solo l’acceleratore, è che si tratta di un settore che non è mai stato mappato, ma che è sempre stato frammentato.
E cercare di aiutare anche in questa situazione, Scena Unita nasce anche per agevolare e aprire un tavolo in cui i lavoratori sono parte integrante di questa mappatura, perché chi meglio di loro può conoscere questo settore?»
Sono tanti gli artisti intervenuti durante la conferenza, da Gianna Nannini che ha ricordato i lavoratori dello spettacolo che non solo rimasti senza lavoro, ma che al momento lo stanno cambiando. C’è l’impegno per far sì che ciò non avvenga, che gli artisti vengano tutelati insieme alle loro arti, alle loro passioni, perché nel nostro mondo culturale esistono grandi eccellenze che non devono perdersi, che non devono sentirsi abbandonati. E che meritano di essere tutelati per ciò che fanno, perché la musica è cultura e la cultura è anche lavoro. Ci sono stati gli interventi di Gianni Morandi e Calcutta, Eugenio in via di gioia, Shade, per raccontare Scena Unita.
Achille Lauro durante la conferenza ha ricordato quanti sono i lavoratori dietro a una semplice performance su un palco, Giovanni Caccamo e la sua visione di “catena di salvataggio dei lavoratori dello spettacolo”. Manuel Agnelli orgoglioso di poter essere utile, occorre ribadire sempre il proprio diritto al lavoro, come in tutti gli altri settori.
Una serie di effetti collaterali positivi
Sarebbe riduttivo parlare di un semplice gesto di solidarietà, Scena Unita nasce da un’esigenza personale di artisti che hanno deciso di unirsi in questa iniziativa che fa parte di un percorso volto a una riforma nel mondo della musica. Manuel Agnelli ribadisce che “Questo è un momento unico perché non c’è mai stata un’unità di intenti così grande all’interno del nostro mondo. Produce effetti collaterali positivi, una consapevolezza interna che esiste un mondo economico e professionale che ha una grandissima dignità, ci sono centomila lavoratori all’interno”.
Il mondo dello spettacolo che salva il mondo dello spettacolo
Stiamo assistendo a una piccola rivoluzione culturale in cui il mondo della cultura dimostra che si può salvare “da solo”, se da solo vuol dire “tutti insieme”. In un momento storico così drammatico sono proprio queste le iniziative che vogliamo vedere e conoscere, perché fanno stare bene. In una società complicata come questa odierna, in cui l’individuo conta su tutto, in cui vince spesso la legge del più forte, è davvero emozionante vedere il lavoro di persone che, nonostante tutto, si impegnano per creare qualcosa di positivo.
Che ascoltano e danno voce a chi non ne ha, che danno sostegno, che sia questo economico o emotivo, a tutti coloro che credono nel valore del mondo della musica e che stanno cercando il loro posto nel mondo. Una grande carica di entusiasmo perché questo sembra essere soltanto l’inizio di un grande progetto, fatto di tante mani che si stringono tra loro e che continuano a credere nella bellezza della cultura.
I numerosi artisti che hanno partecipato
Hanno partecipato all’iniziativa:
Achille Lauro, Manuele Agnelli, Beba, Boro Boro, Brunori Sas, Caparezza, Cara, Carl Brave, Gianni Morandi, Giovanni Caccamo, Alessandra Amoroso, Ermal Meta, Calcutta, Amadeus, Colapesce, Cosmo, Dardust, Dargen D’amico, DJ Slait, Annalisa, Baby K, Claudio Baglioni, Elio e le storie tese, Emma, Federica Carta, Gigi D’Alessio, Il Volo, J-AX, Levante, Mezzosangue, Paolo Bonolis, Pinguini Tattici Nucleari, Shade, Tommaso Paradiso, Arisa, Bianca Atzei, Fiorello, Fred de Palma, Gaia Gozzi, Gemitaiz, Ghali, Gio Evan, Giorgio Poi, Guglielmo Scilla, Hell Raton, Jack The Smoker, Lazza, Leon Faun, Lorella Boccia, Low Kidd, Madame, Madman, Mahmood, Mannarino, Myss Keta, Nayt, Niccolò Fabi, Nitro, Priestess, Rose Villain, Senhit, Seryo, Simona Molinari, The Supreme, Vasco Brondi, Vegas Jones, Young Miles, Chiara Galiazzo, Coez, Elisa, Eugenio in via Gioia, Lo stato sociale, Motta, Ernia, Fabrizio Moro, Federica Abbate, Rovere, Michele Bravi e anche Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Maria De Filippi e anche Chiara Ferragni.
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