È morta a 90 anni la grande attrice del cinema italiano. Monica Vitti aveva lasciato le scene da diverso tempo, ma le sue interpretazioni l’hanno resa indimenticabile.
Da vent’anni l’iconica attrice aveva deciso di ritirarsi a vita privata, ma la Monica brillante, eclettica e mastodontica non era mai andata via del tutto dall’immaginario comune. Le immagini, le celebrazioni, i ricordi, i riconoscimenti non le hanno mai permesso di finire nell’oblio, ma di prendere un posto speciale nella settima arte nostrana. Una presenza immutata nel tempo.
Monica Vitti è riuscita a calarsi perfettamente nei panni di personaggi femminili, raccontando a modo suo quarant’anni di metamorfosi della donna nella società italiana, riuscendo ad entrare, come pochissime prima di lei, nell’immaginario comune. La sua carriera è un prisma inesauribile, dove si è distinta in mezzo alla folla di mattatori maschi.
Ha ricoperto vari ruoli che raccontavano la donna in molteplici forme. È stata donna borghese, dolente, nevrotica, viscerale, popolana, vitale, comica, appassionata. Una vera icona del cinema “impegnato” e dell’incomunicabilità, ma anche splendida “mattatrice” della commedia all’italiana, in grado di tenere testa ai colleghi come Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi.
Una carriera straordinaria, piena di giusti e meritati riconoscimenti: 5 David di Donatello come migliore attrice protagonista (più altri quattro premi speciali), 3 Nastri d’Argento, 12 Globi d’oro (di cui due alla carriera) e un Ciak d’oro alla carriera, un Leone d’oro alla carriera a Venezia, un Orso d’argento alla Berlinale, una Cocha de Plata a San Sebastián, una candidatura al premio BAFTA.
Quella voce roca, quel carisma inarrivabile, quel talento smisurato e quell’inno all’arte continueranno a vivere nel cinema italiano.
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