Si è concluso al Teatro Palapartenope di Napoli il tour nazionale de La Maschera di supporto a Sotto Chi Tene Core, ultimo album di Roberto Colella & Co.
Gran successo al prestigioso Teatro Palapartenope per l’ultimo atto della tournée de La Maschera, proprio nella loro Napoli, da dove tutto è iniziato ormai quasi dieci anni or sono. Tre album in studio all’attivo, live sparsi un po’ in tutto il mondo e numerose collaborazioni, in particolar modo a livello internazionale, per una band che nel corso degli anni si è affermata sempre più. Un concerto-evento, dunque, per ripercorrere la tappe che hanno portato Roberto Colella & Co. a rappresentare un vero e proprio punto di riferimento per quanto concerne la canzone napoletana.
Scaletta variegata che attraversa tutta la produzione artistica de La Maschera, tante sorprese e ospiti d’onore ma, soprattutto, un pubblico caldissimo che ha acclamato i suoi beniamini sin dalla prima all’ultima nota dello show. Il viaggio ha inizio da Mirella è felice: composta a quattro mani con il conterraneo cantautore Tommaso Primo, narra la storia di Felice Pignataro e Mirella La Magna, un incontro tra sentimenti e impegno sociale da cui nasce il GRIDAS (Gruppo di Risveglio Dal Sonno), la Controscuola, il Carnevale di Scampia.
Dopo aver attraverso disparati episodi tratti da ParcoSofia piuttosto che da ‘O vicolo ‘e l’allerìa, arriva il momento delle prime guests: dapprima Massimo Blindur De Vita, produttore della quasi totalità dei brani del gruppo, accompagna La Maschera durante l’interpretazione del loro primissimo successo, ovvero Pullecenella; successivamente tocca a Laye Ba prendersi la scena per eseguire le coinvolgenti Te vengo a cercà e Salam Aleikum; Spazio anche per Mavi sulle note della struggente Serenata, prima di fare ritorno alla title track del nuovo disco,
La commovente Palomma ‘e mare, arricchita dall’immancabile presenza del nonno di Roberto, apre un nuovo momento Amarcord, impreziosito da una chicca: ad affiancare La Maschera in Smile on your face arriva addirittura il Maestro Tony Tammaro, del resto children are playing Supersantos in the air. Mentre per l’iconica La Confessione si abbassano tutte le luci al fine di creare un’atmosfera più intimista. A questo punto, come di consueto, i musicisti abbandonano le loro postazioni per qualche istante, prima di farvi ritorno per il cosiddetto bis, al termine del quale parte una strameritata ovazione!
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