“Framing Britney Spears”, il documentario sulle controversie riguardanti la popstar americana

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Framing Britney è il sesto episodio della serie ‘New York Times Presents’, in cui l’omonima testata giornalistica propone documentari indipendenti basati su temi diversi. Il documentario sulla popstar statunitense è attualmente disponibile su Hulu.

Con Framing Britney il New York Times si è incaricato del difficile compito di discernere la spinosa vicenda che ruota attorno a Britney Spears, sotto la custodia legale di suo padre Jamie da ben dodici anni; quest’ultimo, infatti, detiene il controllo totale di Britney, finanze incluse.              
Oltre ad indagare questa vicenda il documentario risale agli albori della carriera di Britney ed analizza le maniere indegne in cui i media si sono sempre rapportati nei confronti della cantante.

In un’ora e quindici minuti circa, Framing Britney propone una rassegna di interviste fatte a personaggi vicini – in una maniera o nell’altra – alla cantante, oltre a spezzoni di filmati di momenti particolari della vita di Britney. Personaggi cardine come i familiari stretti della Spears o il suo attuale compagno hanno scelto di non intervenire.

Il movimento #FreeBritney

I fans più accaniti di Britney Spears si sono riuniti nel movimento #FreeBritney, atto a liberarla dalla tutela legale del padre. La questione ha in parte origine dall’allarmante serie di post ambigui pubblicati dalla cantante su Instagram: da tempo, infatti, la si vede in foto e video in atteggiamenti strani e ripetitivi. Molti vedono in determinati post delle vere e proprie richieste d’aiuto e queste attenzioni da parte dei fans hanno finito per tramutarsi in proteste reali.

britney

La strada che Britney Spears ha percorso per diventare l’inimitabile icona dei primi anni 2000 che conosciamo tutti non è stata priva di difficoltà.

Una delle prime persone a prendere la parola nel documentario è Felicia Culotta, ex-assistente di Britney. Felicia conosce la cantante da quando quest’ultima era una bambina e le è stata accanto per molti anni della sua vita. In Framing Britney ricorda le difficoltà economiche iniziali della famiglia Spears nel seguire il talento di Britney, dotata di una magnifica voce già da piccola; Felicia le offrì in determinati periodi un supporto essenziale, facendo persino le veci di sua madre Lynne.

La talent agent Nancy Carson parla del piano che escogitò assieme ai genitori di Britney per assecondare le passioni di quest’ultima: la bambina si sarebbe recata insieme alla madre a New York con una cadenza mensile, al fine di studiare canto.

Alle difficoltà economiche si aggiunsero quelle familiari, in quanto il padre di Britney era spesso assente dalla vita della figlia; Jamie Spears, infatti, trascorse anni a combattere l’alcolismo, culminando il suo tortuoso percorso in una clinica di riabilitazione.

“Framing Britney Spears”, il documentario sulle controversie riguardanti la popstar americana 1

Per Britney arriva molto presto il successo globale, sfortunatamente corredato di un trattamento indegno da parte dei media.

Britney non ha neanche diciott’anni quando scala le classifiche con Baby One More Time, che sarà solo uno dei suoi innumerevoli successi. Con il dilagare del suo successo internazionale la sua immagine è costantemente sotto i riflettori e i media non sono affatto gentili con lei. Le viene chiesto senza mezzi termini se sono veri i rumours implicanti che lei si sia rifatta il seno; o, con ancora più sfacciataggine, le viene chiesto se abbia mai avuto rapporti sessuali.

La situazione peggiora quando Britney rompe con il suo fidanzato di allora: Justin Timberlake.

Il cantante compone la celebre Cry Me a River dopo un litigio con Britney e la canzone ha un testo che lascia presagire evidenti riferimenti alla loro vicenda; il videoclip, inoltre, lascia trasparire quella che sembra essere una fantasia di vendetta da parte del cantante.      

Si diffonde la notizia che la Spears abbia tradito Justin e quest’accusa è al centro di molte offese dal carattere misogino e maschilista che la popstar riceve sui media. In questa situazione Timberlake prende il controllo della narrativa e risponde anche a domande inopportune che gli vengono poste riguardanti Britney e la sfera intima del loro rapporto. Britney viene puntualmente fatta passare come la ‘poco di buono’ che ha mancato di rispetto al suo ragazzo e che, in qualunque occasione possibile, deve pagare ciò che ha fatto.

“Framing Britney Spears”, il documentario sulle controversie riguardanti la popstar americana 2

I paparazzi sono instancabili nei confronti di Britney Spears, soprattutto dopo la nascita dei suoi figli con il marito Kevin Federline.

Britney è seguita ovunque e non ha mai pace; comincia persino ad essere accusata di essere una madre indegna dopo alcune foto di lei che guida la propria automobile con il figlio in braccio. È visibilmente provata ed è stanca di tutte quelle continue ed esasperanti attenzioni da parte dei paparazzi, tanto che in alcune interviste non regge il carico emotivo provocatole da certe domande e inizia a piangere.

Le circostanze vengono esasperate al punto tale che, nel 2007, Britney viene inseguita e fotografata mentre si reca da un parrucchiere a Los Angeles e, al rifiuto di quest’ultimo di rasarle la testa a zero, Spears afferra un rasoio e comincia a farlo da sola.

Le foto di quella sera e la notizia del crollo mentale della cantante fanno il giro del mondo e non è raro che Britney venga presa in giro dai media per quel gesto disperato; diventa persino il soggetto di una punchline di un gioco televisivo.

Britney Spears e le notizie correlate a lei sono una fonte di denaro per molti personaggi all’interno di industrie affini a quella musicale, motivo per il quale molti personaggi interni ad industrie affini a quella musicale non si fermano mai a riflettere su quanto siano provate le condizioni mentali della cantante.

Dal 2008 Jamie Spears ha assunto la tutela legale di sua figlia.

Alle accuse di chi lo considera responsabile della cattiva salute mentale di Britney lui risponde in maniera difensiva dichiarando che, rinunciando al controllo della vita di sua figlia, provocherebbe a quest’ultima un danno ingente. È risaputo, tuttavia, che Britney non vorrebbe suo padre come unico tutore legale della sua persona e delle sue finanze: il suo legale Samuel Ingham ha fatto sapere che la Spears non ha intenzione di esibirsi fino a quando sarà sotto la tutela legale del padre.

Sul profilo Instagram della cantante questa tutela non viene mai menzionata e fino ad ora lei non ha mai risposto alle domande di chi le chiedeva informazioni al riguardo o semplicemente si mostra preoccupato nei suoi confronti.

La speranza largamente diffusa è che Framing Britney possa servire a far vacillare in maniera decisiva la situazione corrente, rimuovendo la popstar dallo stato di evidente disagio in cui versa attualmente e che la affligge da ormai troppi anni.  

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