Noi di Shockwave Magazine abbiamo pensato che dopo alcune tappe oltreoceano e in tutta Europa, fosse arrivato il momento di tornare a casa. E lo facciamo esplorando i segreti e le atmosfere magiche del Trentino Alto Adige.
Ormai l’abbiamo reso cristallino come l’acqua quanto il nostro Belpaese sia estremamente ricco delle più diversificate bellezze, che tutto il mondo ci invidia.
E il Trentino Alto Adige non è da meno. Val Gardena, Val Venosta, le cime della Marmolada che si stagliano nel panorama come a fare da re e regina.
Il nostro viaggio attraverserà alcune tappe che si sono rese protagoniste chiave di due serie apparentemente diverse, ma legate da un filo sottile fatto di misteri e leggende.
La prima serie è nuovissima, fresca ed insolita, mentre l’altra va in onda sulla Rai da quasi 10 anni. Avete capito di chi sto parlando?
Di Curon e di Un Passo dal Cielo. Ma andiamo con ordine.
Nel primo caso stiamo parlando della quinta serie tutta italiana realizzata per la piattaforma mainstream Netflix, Curon ha qualcosa di sovrannaturale e di spaventoso.
Ambientata proprio in Trentino Alto Adige, il titolo prende ispirazione da un piccolo paesino omonimo della Val Venosta, diventato famoso in tutto il mondo per il suo suggestivo campanile immerso per gran parte nelle acque del Lago di Resia.
Entrambi fanno da sfondo ai sette episodi della serie in cui i protagonisti devono in qualche modo fare i conti con il proprio passato e venire a conoscenza di segreti nascosti che li accomunano ma non per questo meno facili da affrontare.
Curon è un tentativo coraggioso e quindi meritevole di attenzione di portare in scena una realtà vicina a noi ma insolita in cui le musiche, la sceneggiatura e la fotografia la fanno da padrone.
Il vero protagonista è però il paesino stesso e il Lago di Resia. Questa perla del Trentino Alto Adige nella serie viene descritta come lugubre e inquietante, ma nella realtà non è così. Anche se c’è da dire che nasconde un passato difficile. Vi raccontiamo brevemente la sua storia.
Pochi anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, si decide di costruire una diga e una volta completati i lavori, l’acqua ricoprì il vecchio Curon Venosta e parte del comune di Resia che ora si trovano a 22 metri di profondità. Come una sorta di Atlantide. Gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie case e a costruire un nuovo paese.
L’unico monumento che sopravvisse fu il campanile, che costituisce anche uno spiacevole promemoria. Avvolto anche nelle ombre di una leggenda secondo cui d’inverno si sentano ancora le campane, anche se queste furono rimosse.
Ma passiamo ad una delle fiction Rai più amate degli ultimi anni.
Un passo dal cielo conta ormai 5 stagioni all’attivo e la sesta è già in lavorazione. Le Dolomiti, Dobbiaco, le Tre Cime di Lavaredo e il paese di San Candido sono i luoghi delle riprese. Durante il corso della serie c’è stato però un cambio di rotta dal punto di vista dei personaggi: il protagonista principale è infatti il comandante del corpo forestale del paese e mentre nelle prime tre stagioni è Pietro Thiene, interpretato da Terence Hill, nelle ultime due il suo posto è stato affidato a Francesco Neri e al volto di Daniele Liotti.
Se il protagonista di Curon è il campanile, il protagonista di Un passo dal cielo è sicuramente il lago di Braies. Di straordinaria bellezza. Ed è proprio con questa immagine che si conclude questo appuntamento.
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