Tanti, tantissimi i settori che hanno risentito della pandemia in atto. Il Covid-19 ha colpito in maniera davvero forte il mondo dell’intrattenimento dal vivo, con l’annullamento di ogni tipo di evento, come gli appuntamenti sportivi, i concerti, fiere, fino ad arrivare a un ambiente considerabile quotidiano, quello delle sale cinematografiche. Abbiamo già avuto modo di parlare degli effetti di ciò, con i numerosi rinvii che continuano a far slittare in là nel tempo molte uscite, sia per motivi logistici, a causa appunto delle sale chiuse, sia per problemi produttivi, con le riprese ferme in buona parte del globo.
Così, mentre un periodo davvero buio si abbatte sul mondo dell’intrattenimento dal vivo, non è così per quello dell’intrattenimento casalingo. Netflix può vantare ad esempio un forte aumento degli abbonati in tutto il mondo, a sostegno di come il lockdown abbia acuito la necessità di svago, portando molte più persone a riversarsi nel mondo dello streaming online (al punto che le istituzioni europee avevano chiesto a Netflix e Youtube di abbassare il carico dei loro servizi sull’intera rete).
Covid-19 e finanza: il mondo dei videiogiochi
Ecco spiegato in parte perché il settore dei videogiochi non abbia particolarmente risentito dell’attuale epidemia di Covid-19. In borsa molte società del settore stanno attraversando in maniera rosea questo periodo: Electronic Arts, meglio nota come EA, si attesta con un buon +5,68%, mentre Activision Blizzard presenta un +4,18%. Ma a dominare il mondo della borsa è sicuramente Nintendo, che mentre il Nikkei perde circa il 15% vede il proprio valore aumentare di una percentuale analoga. Come può essere possibile un simile fenomeno?
Innanzitutto, come abbiamo detto poco fa, il lockdown porta inevitabilmente le persone a dedicarsi all’intrattenimento casalingo, per cui i videogiochi continuano ad essere una presenza a dir poco fondamentale, per giovani e meno giovani, seppur ovviamente dedicandosi a esperienze videoludiche differenti. A ciò bisogna aggiungere la grande digitalizzazione che negli ultimi anni ha investito il settore: nonostante il Covid-19 abbia costretto alla chiusura i negozi, infatti, agli utenti non serve rivolgersi a un negozio fisico per ottenere la propria copia, ma può tranquillamente acquistarla direttamente dagli store ufficiali delle proprie console o da store secondari ma ugualmente autorizzati.
Tale digitalizzazione non è affatto un fenomeno da trascurare, ma è un vero e proprio segno dei tempi, in cui la diffusione di connessioni estremamente veloci (come la celebre fibra per le reti fisse e gli impianti 4.5G e 5G per le linee mobili) rende facilmente fruibile un contenuto interamente digitale. Possibile che il mondo dei videogiochi si avvii a una trasformazione simile a quella dei DVD/Blue-Ray e della musica, con le copie fisiche relegate a veri e propri oggetti da collezione? Basti pensare, dal punto di vista musicale, come oggi la fruizione di questi contenuti si muova su piattaforme di streaming come Spotify, mentre i collezionisti hanno riscoperto il valore del vinili, un oggetto che appariva destinato a scomparire nelle pieghe del tempo.
Ciò che è certo, finora, è la dimostrazione di forza di un settore che non solo sta affrontando il Covid-19, ma ne sta uscendo a testa alta, dimostrando una versatilità decisamente fuori dal comune. Come è ovvio che sia, non tutte le software house ne usciranno più forti, ma il mondo dei videogiochi e dei videogiocatori sembra pronto a non arrendersi, in attesa che la fine di questo 2020 porti l’esperienza di gioco verso la nuova generazione, con i nuovi modelli di XBox e Playstation. Nell’attesa dell’avvento della prossima console war, non ci resta che dedicarci alle nostre avventure preferite, una vera e propria via di fuga per attraversare mondi fantastici, in questo periodo in cui il nostro mondo, purtroppo, si riduce alla nostra stanza. Aspettando tempi migliori, gustiamoci le distese di Hyrule, le foreste di Skyrim, e i castelli di Nilfgaard.
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