Ermal Meta – 40 candeline e 15 anni di carriera

| | ,

Anima sensibile e fragile, voce acuta e suadente e personalità forte e fiera. Avete capito di chi sto parlando? Ovviamente di Ermal Meta, che oggi, 20 aprile, compie 40 anni e celebra anche i suoi primi 15 anni di carriera.

Cantautore, compositore, polistrumentista, Ermal Meta è un talento dalle mille sfaccettature che si guadagnato nel tempo la fiducia ed il rispetto dei suoi colleghi oltre all’amore e all’affetto dei suoi fedeli ‘lupi’.

Nonostante abbia ormai fatto dell’Italia e della Puglia la sua casa da più di 25 anni, Ermal non ha mai dimenticato le sue origini albanesi, e non appena può ritorna nella sua terra natia da cui è stato costretto a scappare a causa di un padre violento, una storia di cicatrici che ha raccontato prima con Lettera a mio padre e che ha continuato con Vietato morire.

La sua prima esperienza musicale su un palco di rilievo risale al 2006 quando su presentò con gli Ameba 4 per la sezione Giovani del Festival di Sanremo, tentativo, però, fallimentare.

L’anno dopo ci riprova con La Fame di Camilla, gruppo con cui condivide un’intensa attività dal vivo, un secondo Sanremo e alcuni tra i palchi più importanti.

Anche questo gruppo dopo poco si scioglie e allora Ermal Meta decide di tagliare i ponti con la sua esperienza come componente di una band, e dal 2013 dà il via alla sua carriera da solista. Tenta così la strada dell’autore per altri interpreti italiani come Marco Mengoni, Emma, Lorenzo Fragola, Patty Pravo, Francesco Renga e Chiara Galiazzo, solo per citarne alcuni.

Ermal Meta
Ermal Meta sul palco di Sanremo 2021.

Nel 2015 però sembra finalmente ingranare la marcia. Ermal Meta infatti pubblica il singolo Odio le favole e partecipa a Sanremo in gara tra le nuove proposte. Un anno ed una categoria che si rivelarono piuttosto soddisfacente visto che tra le file dei ‘giovani’, oltre a Meta, Carlo Conti aveva reclutato anche Irama, Mahmood e Francesco Gabbani (vincitore della categoria), tutti artisti che ci avrebbero regalato parecchie soddisfazioni negli anni successivi.

Nel febbraio del 2017 Ermal Meta partecipa al 67° Festival di Sanremo con il brano Vietato morire, questa volta tra i Big, e con il quale si classificherà al terzo posto. A casa però si porterà il Premio della Critica oltre ad aver vinto il premio di miglior cover per aver interpretato Amara terra mia di Modugno.  In occasione di questa edizione della rassegna musicale conosce un suo collega, Fabrizio Moro, e mentre di primo impatto i due non si piaceranno neanche, con il tempo capiranno che hanno più in comune di quanto pensano, e che ciò che li rende perfetti insieme sono anche le loro differenze. Dopotutto gli opposti si attraggono.

Danno vita così ad un connubio musicale a dir poco disarmante. L’anno dopo saliranno insieme sul palco dell’Ariston con un brano scritto a sei mani (con la collaborazione di Andrea Febo) dopo l’attentato terroristico verificatosi in occasione del concerto di Ariana Grande a Manchester e insieme affronteranno anche un’accusa di plagio. Una volta però che le acque si saranno calmate, era ormai già chiaro che la canzone aveva le carte giuste per portarsi a casa la tanto ambita statuetta.

In qualità di interprete della canzone vincitrice del Festival, Meta è stato automaticamente designato, insieme a Moro, come rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2018 a Lisbona, qualificandosi poi in quinta posizione.

Così come il suo collega, anche Ermal Meta ha duettato con importanti artisti come Elisa, Antonello Venditti, Giuliano Sangiorgi, Bugo e per di più ha aderito al supergruppo Italian Allstars 4 Life che ha riunito oltre cinquanta artisti italiani per l’incisione del brano Ma il cielo è sempre blu (Italian Stars 4 Life), cover corale del brano di Rino Gaetano.

Il suo ultimo progetto discografico Tribù urbana è stato anticipato nel gennaio 2021 dal singolo No Satisfaction. Il disco poi è stato pubblicato il 12 marzo, poco dopo la conclusione del 71º Festival di Sanremo proprio per includere il singolo Un milione di cose da dirti, che si è classificato terzo durante l’ultima edizione della rassegna canora e che gli ha permesso di conquistare il premio per la migliore composizione musicale dedicato a Giancarlo Bigazzi.

Tamara Santoro
Previous

Formula 1 d’autore: pagelle del GP d’Italia (Imola)

Joan Miró (1893-1983): un Carnevale di costellazioni surrealiste

Next
Wordpress Social Share Plugin powered by Ultimatelysocial