Drive to Survive: il “fake drama” rovina tutto

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La serie Netflix che racconta il dietro le quinte delle varie stagioni di Formula 1, Drive to Survive, è arrivata ormai alla quarta stagione. Ormai però sembra che la seria abbia fallito, per metà, nel suo compito, ed anche la Formula 1 sembra essersene accorta.

Drive to Survive fu ideata per far sì che la Formula 1, che qualche anno fa stava vivendo non proprio un buon periodo in termini di visibilità, riesca a riacquistare fiducia ed appunto share. Uno sport che se stava registrando un calo di ascolti in Europa, negli Stati Uniti aveva una popolarità molto bassa, quasi nulla, pur avendo in calendario una gara in terra americana. Un mercato, quello statunitense, troppo importante per essere ignorato. Ed ecco che quindi Netflix e la F1 decisero di avviare questa partecipazione, e far nascere una serie TV che ci porta dietro le quinte dello sport motoristico per eccellenza.

Drive to Survive

L’obiettivo di far crescere la Formula 1 soprattutto all’interno del mercato americano è stato raggiunto, ma in Europa, Drive to Survive, ha fallito completamente, suscitando non poca indignazione da parte del pubblico, tanto da costringere il CEO della F1, Stefano Domenicali, a chiedere spiegazioni a Netflix per quanto riguarda quello mostrato nella serie. Insomma la serie porta dei vantaggi ma rischia di far diventare la F1 un reality show guardato da persone che aspettano solo il dramma.

Per come è andata la stagione di Formula 1 nel 2021 con Drive to Survive, Netflix, ha avuto un’occasione d’oro. Tutto servito su un piatto d’argento, invece si è riusciti, anche con tutti questi vantaggi, a rovinare la storia

Ci vollero poche gare per definire la stagione 2021 di Formula 1 un “film”, poche gare per capire che si sarebbe scritta la storia, che alla fine c’è stata. Un mondiale vinto da Max Verstappen all’ultimo giro dell’ultima gara di Abu Dhabi, creando non poche polemiche, ma oltre alla battaglia per il titolo piloti tra l’olandese e Lewis Hamilton, c’è stata anche quella tra McLaren e Ferrari per il terzo posto dei costruttori. Poi, a contorno di tutto questo, ci furono gare sempre spettacolari, con molto materiale, che in teoria, sarebbe servito a creare, almeno per la quarta stagione, una serie di qualità senza bisogno di scene create ad hoc.

Drive to Survive

Invece è stato tutto il contrario, Netflix non sfrutta l’occasione e preferisce mantenere lo stesso modus operandi. Scene create ad hoc, rivalità inventate e il “fake drama” che sfugge di mano quasi arrivando a raccontare storie mai esistite. Come se non bastasse, Drive to Survive, non ha neanche avuto la possibilità di avere al suo interno uno dei due protagonisti principali della scorsa stagione, il campione del mondo Max Verstappen che giustifica la sua scelta di non essere presente proprio per la scelta della casa produttrice americana di non seguire la verità.

Il vero “danno” per Netflix è il fatto che sì, Drive to Survive, sia una serie indirizzata ai non esperti di Formula 1, ma viene guardata anche da chi segue la stagione di F1 dall’inizio alla fine, gli stessi che poi, per fortuna, si accorgono di certi errori

Nel momento in cui ho finito di guardare Drive to Survive mi sono rimaste in testa alcune scene, e mi sono reso conto di quanto, oltre ad essere montate ad hoc per avere più “fake drama” possibile, siano state fatte apposta per far sì che, chi non fosse appassionato di Formula 1 ci possa credere senza poi andare ad informarsi. E questa sarebbe anche un’ottima mossa se non fosse che la serie TV è seguita anche dagli appassionati, che ormai la seguono più per cercare di capire in che modo Netflix deciderà di stravolgere gli eventi.

Come avrete capito considero molte scene di Drive to Survive sbagliate, ma ho deciso di sceglierne tre che mi hanno abbastanza impressionato e che rappresentano al meglio il lavoro, di bassissima qualità fatto da Netflix, La prima è quella in cui si parla del Gran Premio di Russia, in cui ovviamente ci si concentra, giustamente, sull’ormai ex pilota russo Nikita Mazepin. Come tanti altri Gran Premi di quella stagione per la Haas i due piloti viaggiavano perennemente ultime posizioni, ma per quella particolare corsa viene mostrato un Mazepin intento a fare dei sorpassi come se fosse in una specie di rimonta. In realtà, in quella situazione, non erano dei veri e propri sorpassi che avrebbero fatto guadagnare posizioni al pilota russo, ma dei semplice sdoppiaggi che lasciavano il pilota russo comunque nelle ultime posizioni.

Drive to Survive

E se abbiamo dei sorpassi di un pilota inventati, in altre scene i produttori di Drive to Survive decidono anche di inventarsi una rivalità tra i due piloti della McLaren: Lando Norris e Daniel Ricciardo. Una rivalità di cui si racconta del suo apice raggiunto durante la gara a Monza (in cui le McLaren fecero doppietta) ma che non è mai esistita, tanto che anche i due piloti hanno criticato la scelta di farli passare come peggior nemici.

Infine, per non farsi mancare nulla, in Drive to Survive, troviamo dei gravi problemi, voluti, di montaggio. Mentre si parla di una Red Bull dominante si decide, giustamente, di mostrare le vittorie di Max Verstappen nelle due gare in Austria (gara di casa della Red Bull) ed in quella in Olanda (gare di casa del pilota), ma con l’unico problema che, mentre vengono mostrate le immagini delle tribune ed i festeggiamenti, dopo la vittoria del pilota olandese a Zandvoort, vengono fatte passare per i festeggiamenti post doppie gare in terra austriaca. E poi team-radio inventati, dichiarazioni fatte fare apposta dai vari team principal e tante altre scene che non aiutano la reputazione della serie.

Drive to Survive

Arrivati ormai alla quarta stagione di Drive to Survive si dovrebbe avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e dire che sia inutile, ma non dobbiamo essere noi appassionati a dirlo

Mi ero già impegnato a parlare di Drive to Survive, dicendo che alla fin fine fosse un buon prodotto per far avvicinare nuovo pubblico alla Formula 1, ma che comunque, in ogni modo, il miglior modo fosse vedersi tutte le gare. Arrivato ad oggi invece preferirei che le persone si avvicinassero a questo sport solo guardando le gare, evitando, dunque, di guardare una serie TV che mostra tutto ma con dei produttori che modificano a loro piacere la storia.

Come se non bastasse il modus operandi nel montaggio di Drive to Survive fa sì che la “nuova generazione” di appassionati cresca pensando che questo sport sia totalmente un reality vedendo del dramma anche in un semplice team radio che annuncia un rientro ai box per un cambio gomme. Per questo è importante, che i vertici della Formula 1, facciano del tutto per costringere Netflix a cambiare sceneggiature, perchè così facendo si sta rendendo tutto inutile.

Marco Mancinelli
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